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ildentistamoderno<br />
ottobre 2008<br />
P conservativa<br />
leggermente sottogengivali è possibile ri-<br />
allocare la preparazione cervicale a livello<br />
sopragengivale me<strong>di</strong>ante l’applicazione<br />
<strong>di</strong> un appropriato incremento <strong>di</strong> resina<br />
composita sopra il preesistente margine: si<br />
parla <strong>di</strong> «ri-allocazione coronale dei margini».<br />
Questa procedura è stata proposta per<br />
la prima volta, nel 1998, da Dietschi<br />
e Spreafico 21 al fine <strong>di</strong> semplificare<br />
le procedure cliniche relative alla<br />
cementazione adesiva e rappresenta<br />
– in alcuni specifici casi – un’alternativa<br />
non invasiva all’allungamento <strong>di</strong> corona<br />
clinica. La procedura operativa è stata<br />
quin<strong>di</strong> co<strong>di</strong>ficata me<strong>di</strong>ante uno stu<strong>di</strong>o in<br />
vitro da Olsburgh (tesi <strong>di</strong> laurea, Università<br />
<strong>di</strong> Ginevra, 2000) e prevede: isolamento<br />
rigoroso del campo con <strong>di</strong>ga <strong>di</strong> gomma,<br />
posizionamento <strong>di</strong> una matrice che<br />
garantisca un sigillo cervicale, accurata<br />
pulizia della cavità con uso finale <strong>di</strong> spray<br />
<strong>di</strong> bicarbonato, fase adesiva con tecnica<br />
etch-and-rinse three step, rialzo del gra<strong>di</strong>no<br />
cervicale con composito flowable in<br />
spessore massimo 1 mm. Seguendo tale<br />
protocollo l’autore ha ottenuto il 98% <strong>di</strong><br />
margini eccellenti.<br />
Come evidenziato, la tecnica presuppone<br />
l’utilizzo <strong>di</strong> composito flow. I flowable<br />
sono compositi a bassa viscosità per<br />
<strong>di</strong>minuzione in volume (44-55%) delle<br />
particelle <strong>di</strong> riempitivo inorganico. Avendo<br />
una quota maggiore <strong>di</strong> componente<br />
resinosa presentano una più elevata<br />
contrazione volumetrica, ma un minor<br />
stress da contrazione; hanno un basso<br />
modulo <strong>di</strong> Young (3,6-6,7 GPa) e, quin<strong>di</strong>, un<br />
elevato grado <strong>di</strong> deformazione elastica e<br />
capacità intrinseche <strong>di</strong> scorrimento interno.<br />
L’importanza <strong>di</strong> incorporare uno strato<br />
elastico nel build-up è stato enfatizzato da<br />
<strong>di</strong>versi autori 22,23 , al fine <strong>di</strong> compensare lo<br />
stress da contrazione e fungere da stress-<br />
absorber ed è una procedura ormai acquisita<br />
nei restauri sia <strong>di</strong>retti sia in<strong>di</strong>retti.<br />
Controverso è invece l’utilizzo del flow come<br />
7. Riabilitazione finale con adeguata integrazione sia morfo-funzionale sia estetica, si noti la<br />
buona risposta tissutale marginale.<br />
8. Terzo quadrante: necessità <strong>di</strong> re-intervento a carico degli elementi 3.5, 3.6, 3.7.<br />
9. Cavità dei molari dopo rimozione dei restauri e detersione delle lesioni. Il margine <strong>di</strong>stale <strong>di</strong> 3.6<br />
è in posizione parzialmente subgengivale con problemi <strong>di</strong> corretto isolamento del campo.