hierapolis di frigia fra tarda antichità ed xi - Bretschneider Online
hierapolis di frigia fra tarda antichità ed xi - Bretschneider Online
hierapolis di frigia fra tarda antichità ed xi - Bretschneider Online
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
150<br />
dai muri che possono essere identificati come <strong>di</strong><br />
età romana.<br />
Appare palese tuttavia l’intervento <strong>di</strong> restringimento,<br />
o <strong>di</strong> abolizione, dei portici e dei peristili originari<br />
che tra il V e la prima metà del VI secolo sono<br />
oggetto <strong>di</strong> restauri ra<strong>di</strong>cali: nella “Casa dei capitelli<br />
ionici”, viene fortemente ri<strong>di</strong>mensionato il portico<br />
orientale, quello meri<strong>di</strong>onale viene trasformato in<br />
una sala e si separano nettamente gli ambienti <strong>ed</strong><br />
i settori <strong>di</strong> rappresentanza da quelli <strong>di</strong> abitazione e<br />
da quelli utilizzati per le varie attività domestiche<br />
( fig. 2). Nella “Casa del cortile dorico” si elimina<br />
l’assetto porticato dello spazio scoperto, inglobando<br />
le colonne in nuovi muri, trasformando i portici<br />
in vestiboli <strong>di</strong> altre stanze e il peristilio in una piccola<br />
corte interna ( fig. 2 e tav. XXXVI, b).<br />
Infatti una serie <strong>di</strong> interventi ra<strong>di</strong>cali elimina il<br />
peristilio dorico dell’età imperiale e le colonne in<br />
calcare sono obliterate o inserite entro le nuove murature.<br />
I vecchi portici (con tre colonne per il lato<br />
est e due per i lati sud e nord) che circondavano su<br />
tre lati il cortile vengono cancellati e trasformati in<br />
vestiboli <strong>di</strong> accesso alla sala con gli affreschi A 1207<br />
e agli ambienti A 198 e A 176 originariamente in<br />
comunicazione <strong>fra</strong> loro ( fig. 2). Il braccio meri<strong>di</strong>onale<br />
del peristilio viene invece inglobato dal muro<br />
settentrionale della cucina A 119 e <strong>di</strong> esso rimane<br />
solo una traccia nell’impronta circolare dell’imposta<br />
della colonna sullo stilobate e nella colonna più<br />
a est, inserita nel muro settentrionale della cucina<br />
( fig. 2 e tav. XXXVI, b). Sono forse da datare a questo<br />
momento sia la ri-pavimentazione della vasca<br />
del cortile con tavelle quadrate a grande modulo<br />
che si sovrappone alla originaria pavimentazione<br />
a lastre marmoree bianche con bor<strong>di</strong> a fasce nere,<br />
sia i pavimenti del portico nord A 1214, a tavelle<br />
quadrate a piccolo modulo, sia l’opus spicatum della<br />
cucina A 119 ( fig. 2). La costruzione dei muri <strong>di</strong><br />
separazione dei vani costruiti in questa fase attorno<br />
al cortile va associata alla posa in opera dei pavimenti<br />
con i quali sono strutturalmente connessi.<br />
Le murature presentano per lo più la cosiddetta<br />
tecnica mista, in<strong>di</strong>cata <strong>di</strong> seguito come tecnica 1 e<br />
tecnica 3 (tavv. XXXI, a, XXXII, a).<br />
ANNAPAOLA ZACCARIA RUGGIU - DANIELA COTTICA [RdA 31<br />
Le abitazioni tardoantiche protobizantine dell’insula<br />
si caratterizzano anche per la presenza <strong>di</strong><br />
sale <strong>di</strong> rappresentanza decorate con pitture (tav.<br />
XXXIX, b) e ricche pavimentazioni marmoree (tav.<br />
XXXIX, a); i quartieri abitativi e quelli deputati ad<br />
attività legate alla vita domestica si <strong>di</strong>spongono invece<br />
separatamente dagli ambienti <strong>di</strong> rappresentanza,<br />
mentre la circolazione interna viene delineata<br />
con precisione in ragione <strong>di</strong> funzioni <strong>di</strong>fferenziate.<br />
Al momento della ricostruzione successiva al terremoto<br />
<strong>di</strong> IV secolo, le abitazioni sembrano aver mantenuto<br />
un’articolazione dello spazio ancora <strong>di</strong> tipo<br />
classico, con area scoperta centrale porticata su tutti<br />
i lati come visibile nella “Casa dei capitelli ionici”,<br />
o gravitante su un cortile privo <strong>di</strong> portici come per<br />
la “Casa del cortile dorico”. Le colonne del peristilio<br />
della “Casa dei capitelli ionici” erano in breccia<br />
locale <strong>di</strong> un prevalente caldo colore arancio (tav.<br />
XXXVI, a), mentre basi e capitelli erano in marmo<br />
bianco. Gli architravi dovevano essere in legno perché<br />
nessun elemento, né in marmo né in pietra, è<br />
stato ritrovato, mentre l’or<strong>di</strong>ne superiore era costituito<br />
da colonnine lisce in alabastro fiorito (marmor<br />
hierapolitanum), anch’esso proveniente da cave locali<br />
68 , con piccoli capitelli ionici in marmo bianco 69 .<br />
La “Casa dell’iscrizione <strong>di</strong>pinta” si presenta<br />
anomala nel quadro dello sviluppo dell’architettura<br />
privata <strong>di</strong> Hierapolis. Quest’ultima doveva essere<br />
originariamente parte della “Casa dei capitelli<br />
ionici”, dalla quale venne separata probabilmente<br />
nell’ultimo periodo <strong>di</strong> occupazione dell’area (prima<br />
metà del VI sec. d.C. cfr. in<strong>fra</strong>) 70 . Pur non potendo<br />
ancora <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> una planimetria completa,<br />
in quanto l’esplorazione stratigrafica è ancora agli<br />
inizi, come abbiamo avuto modo <strong>di</strong> affermare in<br />
altra s<strong>ed</strong>e 71 dal punto <strong>di</strong> vista formale questo e<strong>di</strong>ficio<br />
non si presenta secondo le consuetu<strong>di</strong>ni della<br />
tra<strong>di</strong>zione classica <strong>ed</strong> ellenistica. Infatti la “Casa<br />
dell’iscrizione <strong>di</strong>pinta”, dalla serie <strong>di</strong> stanze messe<br />
in luce in due anni <strong>di</strong> scavi stratigrafici, apparirebbe<br />
caratterizzata da una doppia sequenza <strong>di</strong> vani<br />
<strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni ( fig. 2) 72 alla cui estremità, a<br />
oriente, si <strong>di</strong>spone la piccola stanza con l’iscrizione<br />
<strong>di</strong>pinta della preghiera <strong>di</strong> Manasse (A 1267 in fig.<br />
68 Lazzarini 2002, p. 253.<br />
69 Il piano superiore si raggiungeva tramite una scala in muratura posta nel braccio settentrionale del peristilio (ES 134). Se<br />
ne è conservato un tratto con cinque gra<strong>di</strong>ni (cfr. tav. XLV, a).<br />
70 Cfr. in<strong>fra</strong>.<br />
71 Cfr. Zaccaria Ruggiu 2006b e Ead. 2007.<br />
72 Cfr. A 1331 e un altro a ovest <strong>di</strong> questo lungo il lato settentrionale; A 1361 e A 1359 lungo il lato meri<strong>di</strong>onale.