168 ANNAPAOLA ZACCARIA RUGGIU - DANIELA COTTICA [RdA 31 fig. 7 - Ceramiche acrome e lucerne dai livelli <strong>di</strong> VI - inizi del VII secolo nell’insula 104. a, c) coperchi; b) ciotola; d) olla da stoccaggio; e) brocca; f-g) bacili; h-i) lucerne (<strong>di</strong>segni <strong>di</strong> F. Broilo e A. Miotto, foto <strong>di</strong> D. Cottica).
2007] HIERAPOLIS DI FRIGIA FRA TARDA ANTICHITÀ ED XI SECOLO 169 certo sorprendente in un sito ubicato in una valle interna <strong>ed</strong> in un territorio ricco <strong>di</strong> cave d’argilla 178 . La produzione <strong>di</strong> ceramica da fuoco v<strong>ed</strong>e la preminenza <strong>di</strong> vasellame caratterizzato da una tipica matrice argillosa ferrosa con inclusi ben assortiti <strong>di</strong> abbondante quarzo angolare e muscovite, presenti accanto a biotite <strong>ed</strong> inclusi litici <strong>di</strong> origine metamorfica. In minori quantità sono presenti anche epidoto, calcite, ossi<strong>di</strong> <strong>ed</strong> idrossi<strong>di</strong> <strong>di</strong> ferro, anfiboli e plagioclase 179 . Il repertorio morfologico associato a questa produzione, comprende brocche a fondo umbelicato ( fig. 8 g), a fondo piano ( fig. 8 d, f), casseruole con orlo estroflesso, coperchi, imbuti ( fig. 8 e) <strong>ed</strong> olle da fuoco e da stoccaggio. Queste ricorrono in quantità assai abbondante e presentano morfologie ricorrenti: particolarmente tipiche dei contesti <strong>di</strong> VI - inizi del VII secolo sono olle <strong>di</strong> circa 15 cm <strong>di</strong> <strong>di</strong>ametro all’imboccatura, con orlo leggermente estroflesso, breve collare, fondo concavo e corpo globulare, superficie esterna costolata, spesso annerita internamente <strong>ed</strong> esternamente nella fase <strong>di</strong> cottura in fornace, oltre che per esposizione al fuoco durante la fase <strong>di</strong> vita dei vasi stessi (cfr. fig. 8 a-c). Il tipo si presenta sia in versione biansata che priva <strong>di</strong> anse; quando presenti le anse hanno una caratteristica forma ad orecchio con sezione rettangolare con le estremità appiattite e ribassamento centrale. Le misurazioni effettuate per verificare la permeabilità <strong>di</strong> questi recipienti hanno rivelato che essi erano in grado <strong>di</strong> conservare al loro interno liqui<strong>di</strong> per svariate ore e, nei prodotti <strong>di</strong> miglior qualità, anche per giorni 180 . Nel- lo stesso impasto ferroso e micaceo erano prodotte anche olle con orlo sagomato per ricevere un coperchio 181 . La presenza ancor oggi <strong>di</strong> abbondanti quantità <strong>di</strong> argilla lavorabile nelle colline attorno a Hierapolis 182 , potrebbe spiegare non solo la quantità <strong>di</strong> ceramica “da fuoco” rinvenuta nei contesti tardoantichi, ma anche la specificità della produzione ierapolitana 183 . In effetti il materiale da fuoco è, per impasto e morfologia, assai <strong>di</strong>verso sia dal coevo materiale in uso ad Efeso 184 , sia dai materiali delle vicine Aphro<strong>di</strong>sias 185 e Sar<strong>di</strong>s 186 . Accanto alla massiccia quantità <strong>di</strong> vasellame da fuoco altamente standar<strong>di</strong>zzato sopra esemplificato ( fig. 8), sono attestati anche alcuni tipi morfologici presenti in piccole percentuali, attribuibili (sulla base dell’analisi degli impasti) ad ambienti caratterizzati da un intenso metamorfismo 187 , tipico <strong>di</strong> gran parte della valle del Meandro. Anche questo dato fornisce un’importante testimonianza sull’esistenza <strong>di</strong> stretti rapporti <strong>di</strong> scambio a livello regionale oltre che micro-regionale. Quest’ultimo aspetto è forse ancor più percepibile dallo stu<strong>di</strong>o delle anfore, ove alcuni ricorrenti tipi morfologici, altamente standar<strong>di</strong>zzati, risultano associati a vari impasti sia <strong>di</strong> probabile produzione locale, sia <strong>di</strong> più generica produzione regionale e micro-regionale 188 . Sulla base delle loro caratteristiche mineralogiche, tutti questi impasti sono ancora una volta riconducibili ad un ambiente ad intenso metamorfismo come la Valle Meandro (e del Lykos), tuttavia ogni produzione in<strong>di</strong>viduata presenta alcune caratteristiche proprie nella <strong>di</strong>stribuzione, natura e frequenza degli inclusi 189 . 178 I dati raccolti in occasione <strong>di</strong> una ricognizione dei bacini argillosi affioranti oggi visibili nelle aree circostanti il sito <strong>di</strong> Hierapolis, in<strong>di</strong>cano che almeno due gruppi principali <strong>di</strong> argille sono presenti: delle argille ad alto contenuto ferroso (microscopicamente confrontabili con l’argilla delle antiche ceramiche da fuoco) e delle argille calcaree (confrontabili con le argille della ceramica acroma antica) cfr. Daszkiewicz, Cottica, Bobryk, Schneider, c.s. a; Cottica et Alii 2008, Figg. 1-2. 179 La <strong>di</strong>mensione me<strong>di</strong>a degli inclusi varia <strong>fra</strong> 0.1 e 0.25 mm ma occasionalmente alcuni cristalli <strong>di</strong> quarzo possono arrivare a 1.5 mm. Cfr. Cottica 2005a, Fig. 1 A e B; Ead. 2007, Fig. 14, 1 e 5. 180 Chi scrive desidera ringraziare M. Daszkiewicz e G. Schneider per aver fornito dati preliminari sulle analisi attualmente in corso (cfr. Daszkiewicz, Cottica, Bobryk, Schneider, c.s. b). 181 Cottica 2000a, Fig. 4, n. 33. 182 Cfr. anche Cottica et Alii 2008, pp. 114-115 e Figg. 1-2; Daszkiewicz, Cottica, Bobryk, Schneider, c.s. a. Tuttavia è importante sottolineare che allo stato attuale delle indagini archeometriche non si è ancora identificato il bacino argilloso utilizzato in antico per la manifattura della ceramica da fuoco ierapolitana. 183 Restano fino ad oggi pochissime le ceramiche da cucina d’importazione (del tipo “Aegean cooking ware”, vasellame da fuoco <strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zione cipriota-levantina etc.) rinvenute nei contesti dell’insula 104. 184 Cfr. Turnovsky 2005. 185 Si ringrazia U. Outschar per i dati ine<strong>di</strong>ti messi a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> chi scrive. 186 Cfr. Rautman 1995a. 187 Cfr. Cottica 2000a, Fig. 4, nn. 36-37. 188 Cfr. Cottica 2007a, Fig. 10. Non si conoscono ancora i luoghi <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> queste anfore, forse da ricercarsi nel territorio circostante Hierapolis in particolare nelle alture e pianori d’alta quota ubicati ad est dell’antica città. 189 Cfr. Cottica 2005a, p. 658 e Fig. 2; Ead. 2007, Figg. 10 e 11.
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