hierapolis di frigia fra tarda antichità ed xi - Bretschneider Online
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160<br />
sentassero pareti e facciate non è facilmente ricostruibile<br />
poiché gli strati <strong>di</strong> crollo delle abitazioni,<br />
molto superficiali rispetto al livello <strong>di</strong> campagna attuale,<br />
hanno restituito poco materiale e<strong>di</strong>lizio per lo<br />
più costituito da piccoli blocchi <strong>di</strong> travertino e <strong>fra</strong>mmenti<br />
minuti <strong>di</strong> tegole. Possiamo pensare ad alzati<br />
in terra pressata, seccata e poi intonacata, co me<br />
per le abitazioni <strong>di</strong> età proto-bizantina, con alcune<br />
riserve relative al fatto che in questo caso è assente<br />
quell’ingente strato <strong>di</strong> argilla giallastra che connotava<br />
invece i crolli delle costruzioni <strong>di</strong> V-VII secolo.<br />
La rioccupazione dell’area è caratterizzata da<br />
imponenti lavori <strong>di</strong> spostamento e spianamento<br />
delle macerie delle case abbattute dal terremoto <strong>di</strong><br />
VII secolo 129 , per approntare l’area per i nuovi inse<strong>di</strong>amenti<br />
130 e preparare un vasto spazio adatto a<br />
nuove costruzioni abitative. I cumuli <strong>di</strong> materiali<br />
e<strong>di</strong>lizi e la terra vennero spostati e spianati, molte<br />
fosse piene <strong>di</strong> pietrame, ceneri e terra in<strong>di</strong>viduate<br />
nell’area dell’insula sono da leggere come frutto <strong>di</strong><br />
attività <strong>di</strong> seppellimento <strong>di</strong> macerie, o <strong>di</strong> prelievo <strong>di</strong><br />
blocchi da usare nelle nuove costruzioni. Non tutta<br />
l’area dell’isolato fu sistemata in questo modo; furono<br />
lasciate a vista ampie zone <strong>di</strong> macerie, come<br />
abbiamo verificato per un settore dell’area a nord<br />
della casa (o case 131 ) occidentale; qui molti gran<strong>di</strong><br />
blocchi affioravano senza peraltro intralciare i passaggi,<br />
come si è documentato per la strada est-ovest<br />
vicina alla casa orientale e per lo spazio aperto/cortile<br />
della casa orientale ( fig. 3).<br />
4.6.1. L’articolazione planimetrica: la casa occidentale<br />
( fig. 3)<br />
Nel settore occidentale dell’isolato, l’indagine<br />
ha rivelato una struttura composta da almeno tre<br />
vani (A 1254, A 1264, A 1255), uno dei quali (A 1254)<br />
è meglio conservato. La quota del livello d’uso è<br />
più bassa <strong>di</strong> cm 20 rispetto alla soglia <strong>di</strong> ingresso<br />
della casa, cosicché l’accesso a questa dall’esterno<br />
ANNAPAOLA ZACCARIA RUGGIU - DANIELA COTTICA [RdA 31<br />
avviene me<strong>di</strong>ante una breve scala <strong>di</strong> tre gra<strong>di</strong>ni in<br />
pietra (tav. XLVII, b). L’attribuzione cronologica <strong>di</strong><br />
questa fase <strong>di</strong> rioccupazione è per ora solo genericamente<br />
collocabile, sulla base <strong>di</strong> reperti monetali<br />
e materiali ceramici, nel X secolo.<br />
Almeno tre vani sono stati fino ad ora in<strong>di</strong>viduati<br />
dalle campagne <strong>di</strong> scavo dell’Università <strong>di</strong><br />
Venezia, mentre altri sono solamente ipotizzabili,<br />
in quanto prec<strong>ed</strong>enti scavi intrapresi tra il 1972 e<br />
il 1974 hanno cancellato ogni traccia delle abitazioni<br />
riferibili a questo periodo che presumibilmente<br />
dovevano elevarsi sopra e in corrispondenza dei<br />
vani A 28, 29, 30, 32, 33 della casa tardo antica 132 .<br />
Fortunatamente una serie molto interessante <strong>di</strong> reperti<br />
ceramici, in con<strong>di</strong>zioni ottimali <strong>di</strong> conservazione<br />
e confrontabili con i materiali rinvenuti negli<br />
strati <strong>di</strong> uso e crollo delle case me<strong>di</strong>o bizantine,<br />
proviene dagli scavi effettuati in quegli anni negli<br />
ambienti A 28-33 ( fig. 2), a testimonianza <strong>di</strong> attività<br />
posteriori alla <strong>tarda</strong> <strong>antichità</strong> anche in questo<br />
settore dell’isolato 133 .<br />
Per quanto riguarda l’articolazione planimetrica<br />
complessiva della casa, la presenza <strong>di</strong> una soglia,<br />
relativa a una porta che doveva mettere in comunicazione<br />
il vano A 1254 con un altro vano ubicato<br />
a sud <strong>di</strong> questo (A 1264) 134 , rende plausibile<br />
l’estensione <strong>di</strong> questa casa anche a sud dell’ambiente<br />
principale A 1254. Un’altra apertura collegava il<br />
vano A 1264 con A 1255, nel quale una piccola scala<br />
rea lizzata in blocchi <strong>di</strong> calcare conduceva a un<br />
ambiente al primo piano (tav. XLIX), cosicché questa<br />
parte della casa si configurava come una torre;<br />
del resto lo spessore doppio del muro <strong>di</strong> separazione<br />
tra A 1254 e A 1255 (tav. XLVII, a) giustifica<br />
questa ipotesi. Un altro ambiente posto a ovest <strong>di</strong> A<br />
1254, privo <strong>di</strong> comunicazione con la casa occidentale,<br />
fa supporre che un’altra struttura ad un solo<br />
vano, o forse un recinto per animali, si <strong>di</strong>sponesse<br />
a fianco <strong>di</strong> quella, così come possiamo meglio verificare<br />
nel sistema abitativo a est dell’insula.<br />
129 I cospicui <strong>ed</strong> estesi lavori <strong>di</strong> sbancamento delle macerie rappresentano anche la ragione della mancanza dei moduli superiori<br />
delle decorazioni pittoriche delle pareti della “Casa del cortile dorico” e dei dati sui piani superiori delle case protobizantine.<br />
130 US 579/1, US 576/1, US 572/1.<br />
131 Gli scavi in questo settore sono ancora in corso.<br />
132 Questa parte della “Casa dei capitelli ionici” è stata portata alla luce con veri e propri lavori <strong>di</strong> sterro, che hanno lasciato<br />
tuttora evidenti tracce <strong>di</strong> fosse e buche in seguito a interventi poi interrotti; <strong>ed</strong> è per questo motivo che il deposito stratigrafico<br />
è risultato in <strong>di</strong>versi punti inquinato o danneggiato.<br />
133 I reperti in questione sono stati esaminati da D. Cottica.<br />
134 Del cui livello pavimentale non è però rimasta alcuna traccia.