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141 - Lice

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eazioni idiosincrasiche causate dai farmaci<br />

antiepilettici. Si può notare che i farmaci tradizionali,<br />

complessivamente, sono associati ad<br />

un maggior numero di queste gravi complicanze<br />

e le causano con maggior frequenza.<br />

Gli effetti collaterali cronici. Ci soffermeremo a<br />

discutere in maggior dettaglio su questi effetti<br />

perché generalmente non sono presi in considerazione<br />

dal clinico con la necessaria attenzione<br />

quando si decide di iniziare un trattamento.<br />

Intendiamo per effetti collaterali cronici tutte<br />

quelle modificazioni del metabolismo e le alterazioni<br />

funzionali di numerosi organi e tessuti<br />

che si realizzano gradualmente e diventano clinicamente<br />

apprezzabili dopo mesi o anni di<br />

terapia. Anche in questo caso l’induzione enzimatica,<br />

tipica di alcuni dei farmaci tradizionali<br />

ed in particolare osservata nei pazienti in trattamento<br />

con fenobarbital, fenitoina e carbamazepina,<br />

gioca un ruolo importante (17). Queste<br />

complicanze si osservano con frequenza nettamente<br />

inferiore con l’uso dei nuovi farmaci.<br />

L’induzione enzimatica determina anche<br />

modificazioni del metabolismo di numerose<br />

sostanze endogene e vitamine che possono a<br />

loro volta causare molteplici conseguenze.<br />

Il metabolismo dei folati è accelerato e quindi,<br />

se l’apporto di questa sostanza non è sufficiente<br />

alla maggiore richiesta metabolica, vi può<br />

essere una riduzione dei suoi livelli plasmatici.<br />

È di comune riscontro che i pazienti epilettici<br />

trattati con farmaci induttori, hanno concentrazioni<br />

plasmatiche di folati inferiori al range<br />

di normalità. La conseguenza più comune di<br />

questa carenza di folati è costituita da un<br />

incremento del volume dei globuli rossi.<br />

Questo reperto è presente in una percentuale<br />

dei pazienti trattati con induttori enzimatici<br />

che arriva fino al 50% (17). La riduzione dei<br />

folati sembra costituire la causa dell’incremento<br />

delle concentrazioni plasmatiche di omocisteina,<br />

noto fattore di rischio cardiovascolare,<br />

che si osserva in molti pazienti affetti da epilessia<br />

(17).<br />

L’esempio più importante di un effetto avverso<br />

che con molta probabilità è almeno in parte<br />

determinato dall’induzione enzimatica è tuttavia<br />

costituito dall’effetto dei farmaci antiepilettici<br />

sulla densità minerale dell’osso (27). Il<br />

9<br />

rachitismo e l’osteoporosi costituiscono la conseguenza<br />

di questo effetto che sembra essere<br />

causato da un aumento del metabolismo della<br />

vitamina D che viene più rapidamente idrossilata<br />

nei soggetti trattati con induttori enzimatici.<br />

In studi condotti alcuni anni fa è risultato<br />

che nelle popolazioni nordiche, circa il 10% dei<br />

pazienti trattati con fenobarbital era affetto da<br />

osteomalacia. Dati recenti indicherebbero che<br />

questo effetto si osserva anche in pazienti trattati<br />

con antiepilettici non induttori enzimatici.<br />

Quindi la sua patogenesi può essere più complessa<br />

di quella sino ad ora ipotizzata (27).<br />

L’effetto induttore, in particolare del fenobarbital,<br />

può determinare un aumento della sintesi<br />

dell’enzima gamma-aminolevulinco sintetasi<br />

(ALA-sintetasi) ed aggravare una eventuale<br />

porfiria (28).<br />

Gli antiepilettici induttori enzimatici possono<br />

inoltre determinare alterazioni dell’assetto lipidico<br />

e di altri parametri metabolici associati ad<br />

un aumento del rischio di malattia vascolare.<br />

Alcuni studi effettuati soprattutto su popolazioni<br />

pediatriche indicano che le concentrazioni di<br />

colesterolo totale, colesterolo HDL, LDL,<br />

VLDL ed anche quelle dei trigliceridi, sono<br />

modificate da un trattamento cronico con carbamazepina<br />

o fenobarbital (17). Valori elevati di<br />

lipoproteine, che costituiscono un fattore di<br />

rischio di malattia aterosclerotica, sono stati<br />

trovati nei pazienti trattati con fenobarbital, carbamazepina<br />

o valproato (17). Dell’incremento<br />

dei valori di omocisteina, altro fattore di rischio<br />

vascolare, è già stato accennato prima.<br />

La leucopenia, sebbene sia stata osservata in<br />

corso di trattamento con molti farmaci antiepilettici,<br />

è un tipico effetto collaterale della carbamazepina<br />

che si riscontra nel 10-20% dei<br />

pazienti trattati con tale farmaco (29).<br />

Una trombocitopenia ed una inibizione dell’aggregazione<br />

piastrinica costituiscono una frequente<br />

anomalia ematologica dose-dipendente<br />

associata al valproato (30). Il valproato può<br />

anche causare alterazioni di numerosi fattori<br />

della coagulazione ed in particolare una riduzione<br />

dei livelli di fibrinogeno. Queste alterazioni<br />

della coagulazione in alcuni pazienti possono<br />

determinare effetti clinici quali petecchie, epistassi,<br />

ematomi e devono essere conosciute e

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