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eazioni idiosincrasiche causate dai farmaci<br />
antiepilettici. Si può notare che i farmaci tradizionali,<br />
complessivamente, sono associati ad<br />
un maggior numero di queste gravi complicanze<br />
e le causano con maggior frequenza.<br />
Gli effetti collaterali cronici. Ci soffermeremo a<br />
discutere in maggior dettaglio su questi effetti<br />
perché generalmente non sono presi in considerazione<br />
dal clinico con la necessaria attenzione<br />
quando si decide di iniziare un trattamento.<br />
Intendiamo per effetti collaterali cronici tutte<br />
quelle modificazioni del metabolismo e le alterazioni<br />
funzionali di numerosi organi e tessuti<br />
che si realizzano gradualmente e diventano clinicamente<br />
apprezzabili dopo mesi o anni di<br />
terapia. Anche in questo caso l’induzione enzimatica,<br />
tipica di alcuni dei farmaci tradizionali<br />
ed in particolare osservata nei pazienti in trattamento<br />
con fenobarbital, fenitoina e carbamazepina,<br />
gioca un ruolo importante (17). Queste<br />
complicanze si osservano con frequenza nettamente<br />
inferiore con l’uso dei nuovi farmaci.<br />
L’induzione enzimatica determina anche<br />
modificazioni del metabolismo di numerose<br />
sostanze endogene e vitamine che possono a<br />
loro volta causare molteplici conseguenze.<br />
Il metabolismo dei folati è accelerato e quindi,<br />
se l’apporto di questa sostanza non è sufficiente<br />
alla maggiore richiesta metabolica, vi può<br />
essere una riduzione dei suoi livelli plasmatici.<br />
È di comune riscontro che i pazienti epilettici<br />
trattati con farmaci induttori, hanno concentrazioni<br />
plasmatiche di folati inferiori al range<br />
di normalità. La conseguenza più comune di<br />
questa carenza di folati è costituita da un<br />
incremento del volume dei globuli rossi.<br />
Questo reperto è presente in una percentuale<br />
dei pazienti trattati con induttori enzimatici<br />
che arriva fino al 50% (17). La riduzione dei<br />
folati sembra costituire la causa dell’incremento<br />
delle concentrazioni plasmatiche di omocisteina,<br />
noto fattore di rischio cardiovascolare,<br />
che si osserva in molti pazienti affetti da epilessia<br />
(17).<br />
L’esempio più importante di un effetto avverso<br />
che con molta probabilità è almeno in parte<br />
determinato dall’induzione enzimatica è tuttavia<br />
costituito dall’effetto dei farmaci antiepilettici<br />
sulla densità minerale dell’osso (27). Il<br />
9<br />
rachitismo e l’osteoporosi costituiscono la conseguenza<br />
di questo effetto che sembra essere<br />
causato da un aumento del metabolismo della<br />
vitamina D che viene più rapidamente idrossilata<br />
nei soggetti trattati con induttori enzimatici.<br />
In studi condotti alcuni anni fa è risultato<br />
che nelle popolazioni nordiche, circa il 10% dei<br />
pazienti trattati con fenobarbital era affetto da<br />
osteomalacia. Dati recenti indicherebbero che<br />
questo effetto si osserva anche in pazienti trattati<br />
con antiepilettici non induttori enzimatici.<br />
Quindi la sua patogenesi può essere più complessa<br />
di quella sino ad ora ipotizzata (27).<br />
L’effetto induttore, in particolare del fenobarbital,<br />
può determinare un aumento della sintesi<br />
dell’enzima gamma-aminolevulinco sintetasi<br />
(ALA-sintetasi) ed aggravare una eventuale<br />
porfiria (28).<br />
Gli antiepilettici induttori enzimatici possono<br />
inoltre determinare alterazioni dell’assetto lipidico<br />
e di altri parametri metabolici associati ad<br />
un aumento del rischio di malattia vascolare.<br />
Alcuni studi effettuati soprattutto su popolazioni<br />
pediatriche indicano che le concentrazioni di<br />
colesterolo totale, colesterolo HDL, LDL,<br />
VLDL ed anche quelle dei trigliceridi, sono<br />
modificate da un trattamento cronico con carbamazepina<br />
o fenobarbital (17). Valori elevati di<br />
lipoproteine, che costituiscono un fattore di<br />
rischio di malattia aterosclerotica, sono stati<br />
trovati nei pazienti trattati con fenobarbital, carbamazepina<br />
o valproato (17). Dell’incremento<br />
dei valori di omocisteina, altro fattore di rischio<br />
vascolare, è già stato accennato prima.<br />
La leucopenia, sebbene sia stata osservata in<br />
corso di trattamento con molti farmaci antiepilettici,<br />
è un tipico effetto collaterale della carbamazepina<br />
che si riscontra nel 10-20% dei<br />
pazienti trattati con tale farmaco (29).<br />
Una trombocitopenia ed una inibizione dell’aggregazione<br />
piastrinica costituiscono una frequente<br />
anomalia ematologica dose-dipendente<br />
associata al valproato (30). Il valproato può<br />
anche causare alterazioni di numerosi fattori<br />
della coagulazione ed in particolare una riduzione<br />
dei livelli di fibrinogeno. Queste alterazioni<br />
della coagulazione in alcuni pazienti possono<br />
determinare effetti clinici quali petecchie, epistassi,<br />
ematomi e devono essere conosciute e