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so causato da un nuovo farmaco è l’iponatriemia.<br />
Questo effetto è tipico sia della carbamazepina<br />
che dell’oxcarbazepina (36) ma la sua<br />
incidenza varia dal 5 al 40% dei casi per il primo<br />
farmaco e dal 23 al 73% per il secondo (37).<br />
La fenitoina ha l’effetto opposto di inibire il<br />
rilascio di ADH. Pertanto l’associazione di<br />
questo farmaco ad uno dei due precedenti può<br />
normalizzare i valori di natriemia eventualmente<br />
alterati (32).<br />
Le alterazioni cosmetiche e dei tessuti fibrosi<br />
sono un altro effetto collaterale cronico tipicamente<br />
osservato nei pazienti in trattamento<br />
con alcuni antiepilettici tradizionali.<br />
L’iperplasia gengivale, l’ipertricosi, un ispessimento<br />
del connettivo ed una serie di alterazioni<br />
della morfologia facciale, le quali possono<br />
costituire una grave complicanza in una adolescente<br />
o in una donna giovane in età fertile, si<br />
osservano spesso in corso di trattamento con<br />
fenitoina (32). La sindrome di Dupuytren, la<br />
sindrome spalla-mano e dolori articolari (reumatismo<br />
gardenalico) sono invece causati dai<br />
barbiturici (38).<br />
Le variazioni del peso sono causate sia da alcuni<br />
antiepilettici tradizionali che da alcuni dei<br />
nuovi. Il valproato, probabilmente la carbamazepina<br />
e, tra i nuovi, il gabapentin il pregabalin<br />
ed il vigabatrin determinano aumento di peso<br />
(39). Una riduzione del peso è osservata nei<br />
pazienti trattati con il topiramato (40) e la zonisamide<br />
(41).<br />
In questa breve disamina degli effetti degli<br />
antiepilettici sul metabolismo, è risultato evidente<br />
che nella maggior parte dei casi questi<br />
sono più spesso causati dai vecchi farmaci.<br />
Eppure ve ne sono alcuni specifici dei nuovi. Il<br />
topiramato (42) e la zonisamide (43) sono inibitori<br />
dell’enzima anidrasi carbonica. Una<br />
delle conseguenze dell’inibizione di questo<br />
enzima è quella di determinare una riduzione<br />
dell’escrezione urinaria di citrati e quindi un<br />
aumento del pH urinario. Quando le urine<br />
sono alcaline è facilitata la formazione di calcoli<br />
di ossalato e fosfato di calcio ed anche di<br />
urati. Ne consegue che ambedue i farmaci<br />
sono associati ad un maggior rischio di calcolosi<br />
renale. Questa complicanza si verifica in<br />
circa l’1,5% dei pazienti trattati con topiramato<br />
11<br />
e nel 3,3% nei pazienti trattati con zonisamide.<br />
Un’altra probabile conseguenza dell’inibizione<br />
dell’enzima anidrasi carbonica è quella di<br />
determinare una scarsa secrezione di sudore.<br />
L’oligoidrosi di solito è del tutto asintomatica<br />
ma in determinate situazioni ambientali può<br />
determinare un aumento della temperatura<br />
corporea ed in rari casi giungere al colpo di<br />
calore. Infine le alterazioni del pH ematico<br />
conseguenti alla inibizione dell’anidrasi carbonica<br />
determinano uno stimolo sui centri respiratori<br />
che in rari casi può provocare una iperventilazione<br />
centrale neurogena (40,44).<br />
La teratogenesi<br />
Le malformazioni del feto che si osservano nei<br />
bambini nati da donne che assumono farmaci<br />
antiepilettici oscillano tra il 6% ed il 10% e sono<br />
circa tre volte più frequenti di quelle che si<br />
osservano nella popolazione generale. Altre<br />
complicanze conseguenti all’uso di antiepilettici<br />
in gravidanza sono l’aborto spontaneo (quando<br />
la morte si verifica prima della ventesima<br />
settimana di gestazione) e la morte del feto (se<br />
si verifica dopo la ventesima settimana) (45).<br />
Il farmaco che sembra essere più rischioso è il<br />
valproato che è stato associato ad una incidenza<br />
di spina bifida dell’1-2% mentre l’esposizione alla<br />
carbamazepina è stata associata ad una incidenza<br />
di questa malformazione dello 0,5%. L’effetto<br />
teratogeno del valproato sembra essere minore<br />
se, nel corso della gravidanza, la dose del farmaco<br />
viene ridotta (compatibilmente con il controllo<br />
delle crisi) e se si riduce l’ampiezza delle fluttuazioni<br />
delle concentrazioni plasmatiche attraverso<br />
un maggiore frazionamento delle dosi<br />
quotidiane del farmaco o, meglio, attraverso la<br />
somministrazione di formulazioni farmaceutiche<br />
a rilascio controllato (33).<br />
Oltre alle malformazioni, la somministrazione<br />
di antiepilettici in gravidanza è stata associata<br />
ad anomalie congenite. Queste sono costituite<br />
da dismorfie facciali, ipoplasia digitale, ipertelorismo,<br />
basso peso alla nascita. In generale<br />
queste modeste anomalie tendono a scomparire<br />
con la crescita del bambino e non hanno<br />
pertanto particolari conseguenze.