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141 - Lice

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so causato da un nuovo farmaco è l’iponatriemia.<br />

Questo effetto è tipico sia della carbamazepina<br />

che dell’oxcarbazepina (36) ma la sua<br />

incidenza varia dal 5 al 40% dei casi per il primo<br />

farmaco e dal 23 al 73% per il secondo (37).<br />

La fenitoina ha l’effetto opposto di inibire il<br />

rilascio di ADH. Pertanto l’associazione di<br />

questo farmaco ad uno dei due precedenti può<br />

normalizzare i valori di natriemia eventualmente<br />

alterati (32).<br />

Le alterazioni cosmetiche e dei tessuti fibrosi<br />

sono un altro effetto collaterale cronico tipicamente<br />

osservato nei pazienti in trattamento<br />

con alcuni antiepilettici tradizionali.<br />

L’iperplasia gengivale, l’ipertricosi, un ispessimento<br />

del connettivo ed una serie di alterazioni<br />

della morfologia facciale, le quali possono<br />

costituire una grave complicanza in una adolescente<br />

o in una donna giovane in età fertile, si<br />

osservano spesso in corso di trattamento con<br />

fenitoina (32). La sindrome di Dupuytren, la<br />

sindrome spalla-mano e dolori articolari (reumatismo<br />

gardenalico) sono invece causati dai<br />

barbiturici (38).<br />

Le variazioni del peso sono causate sia da alcuni<br />

antiepilettici tradizionali che da alcuni dei<br />

nuovi. Il valproato, probabilmente la carbamazepina<br />

e, tra i nuovi, il gabapentin il pregabalin<br />

ed il vigabatrin determinano aumento di peso<br />

(39). Una riduzione del peso è osservata nei<br />

pazienti trattati con il topiramato (40) e la zonisamide<br />

(41).<br />

In questa breve disamina degli effetti degli<br />

antiepilettici sul metabolismo, è risultato evidente<br />

che nella maggior parte dei casi questi<br />

sono più spesso causati dai vecchi farmaci.<br />

Eppure ve ne sono alcuni specifici dei nuovi. Il<br />

topiramato (42) e la zonisamide (43) sono inibitori<br />

dell’enzima anidrasi carbonica. Una<br />

delle conseguenze dell’inibizione di questo<br />

enzima è quella di determinare una riduzione<br />

dell’escrezione urinaria di citrati e quindi un<br />

aumento del pH urinario. Quando le urine<br />

sono alcaline è facilitata la formazione di calcoli<br />

di ossalato e fosfato di calcio ed anche di<br />

urati. Ne consegue che ambedue i farmaci<br />

sono associati ad un maggior rischio di calcolosi<br />

renale. Questa complicanza si verifica in<br />

circa l’1,5% dei pazienti trattati con topiramato<br />

11<br />

e nel 3,3% nei pazienti trattati con zonisamide.<br />

Un’altra probabile conseguenza dell’inibizione<br />

dell’enzima anidrasi carbonica è quella di<br />

determinare una scarsa secrezione di sudore.<br />

L’oligoidrosi di solito è del tutto asintomatica<br />

ma in determinate situazioni ambientali può<br />

determinare un aumento della temperatura<br />

corporea ed in rari casi giungere al colpo di<br />

calore. Infine le alterazioni del pH ematico<br />

conseguenti alla inibizione dell’anidrasi carbonica<br />

determinano uno stimolo sui centri respiratori<br />

che in rari casi può provocare una iperventilazione<br />

centrale neurogena (40,44).<br />

La teratogenesi<br />

Le malformazioni del feto che si osservano nei<br />

bambini nati da donne che assumono farmaci<br />

antiepilettici oscillano tra il 6% ed il 10% e sono<br />

circa tre volte più frequenti di quelle che si<br />

osservano nella popolazione generale. Altre<br />

complicanze conseguenti all’uso di antiepilettici<br />

in gravidanza sono l’aborto spontaneo (quando<br />

la morte si verifica prima della ventesima<br />

settimana di gestazione) e la morte del feto (se<br />

si verifica dopo la ventesima settimana) (45).<br />

Il farmaco che sembra essere più rischioso è il<br />

valproato che è stato associato ad una incidenza<br />

di spina bifida dell’1-2% mentre l’esposizione alla<br />

carbamazepina è stata associata ad una incidenza<br />

di questa malformazione dello 0,5%. L’effetto<br />

teratogeno del valproato sembra essere minore<br />

se, nel corso della gravidanza, la dose del farmaco<br />

viene ridotta (compatibilmente con il controllo<br />

delle crisi) e se si riduce l’ampiezza delle fluttuazioni<br />

delle concentrazioni plasmatiche attraverso<br />

un maggiore frazionamento delle dosi<br />

quotidiane del farmaco o, meglio, attraverso la<br />

somministrazione di formulazioni farmaceutiche<br />

a rilascio controllato (33).<br />

Oltre alle malformazioni, la somministrazione<br />

di antiepilettici in gravidanza è stata associata<br />

ad anomalie congenite. Queste sono costituite<br />

da dismorfie facciali, ipoplasia digitale, ipertelorismo,<br />

basso peso alla nascita. In generale<br />

queste modeste anomalie tendono a scomparire<br />

con la crescita del bambino e non hanno<br />

pertanto particolari conseguenze.

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