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141 - Lice

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lessia fosse una forma di “follia”, mentre nel<br />

sondaggio del 2009 è stato chiesto se l’epilessia<br />

potesse essere considerata una “malattia mentale”.<br />

Al di là di queste differenze semantiche<br />

rimane però il fatto che una grossa parte della<br />

popolazione ritiene tuttora che l’epilessia sia in<br />

qualche maniera rapportabile al disturbo psichiatrico.<br />

La persistenza dei pregiudizi è confermata<br />

dall’esito delle risposte alla domanda specifica<br />

riguardo l’eventualità che un certo tipo di<br />

possessione demoniaca possa costituire una<br />

delle cause dell’epilessia. Il 4% del campione ha<br />

affermato che il demonio può in qualche modo<br />

essere responsabile dell’insorgenza dell’epilessia<br />

ed un altro 4% non si è espresso. Questa<br />

domanda figura in poche altre survey; i nostri<br />

risultati sono grosso modo sovrapponibili a<br />

quelli della survey condotta in Grecia e fortunatamente<br />

migliori di quelli desunti dai sondaggi<br />

in paesi asiatici ed africani.<br />

Solo il 37% degli intervistati per il nostro sondaggio<br />

ritiene che l’epilessia sia compatibile<br />

con un regolare impiego lavorativo. Anche in<br />

questo caso si tratta di un riscontro negativo<br />

considerando che il nostro paese si colloca per<br />

ultimo rispetto a tutti gli altri. Circa la metà<br />

degli intervistati dichiara che l’epilessia può<br />

costituire un qualche tipo di ostacolo per il<br />

matrimonio e per la procreazione. Questa opinione,<br />

più diffusa tra le donne, è nettamente<br />

più diffusa nei paesi in via di sviluppo e questo<br />

è un chiaro indice di quanto l’epilessia sia tuttora<br />

una patologia stigmatizzante.<br />

I soggetti più anziani e con livello culturale più<br />

basso ritengono che l’epilessia limiti maggiormente<br />

molteplici aspetti della vita sociale. I più<br />

giovani invece hanno meno conoscenza diretta<br />

e familiarità con questa patologia specifica.<br />

Evidententemente la nostra società globalizzata<br />

e multimediale è tuttora molto fallace quando si<br />

tratta di educare i cittadini su aspetti sanitari<br />

peculiari. La residenza in centri urbani di piccole<br />

dimensioni piuttosto che nelle grandi città<br />

non sembra invece influenzare in modo significativo<br />

le risposte alle varie domande, segno che<br />

l’isolamento geografico è sempre più ridotto.<br />

Questa survey è stata condotta in modo rigoroso<br />

e si è basata su interviste ad un campione<br />

notevole di soggetti, rappresentativo della<br />

popolazione nazionale. Come per tutti i sondaggi<br />

il limite fondamentale dipende però<br />

dalla modalità di formulazione delle domande,<br />

che comunque spesso comportano diverse<br />

interpretazioni. Inoltre, nonostante il questionario<br />

comprendesse 19 domande non tutti gli<br />

aspetti sono stati sondati.<br />

Rispetto alla precedente survey del 1983 sicuramente<br />

è aumentata la conoscenza “generica”<br />

dell’epilessia ed anche l’opinione che si tratti di<br />

una malattia curabile. La conoscenza “specifica”<br />

dell’epilessia è ancora però estremamente<br />

carente, molte persone credono che l’epilessia<br />

sia una malattia mentale e che essa ponga<br />

importanti limitazioni personali e sociali.<br />

Sulla base di questo rilevamento la Lega<br />

Italiana contro l’Epilessia non può che trovare<br />

ulteriore stimolo per proseguire nelle sue attività<br />

educazionali e promozionali, al fine di<br />

migliorare le conoscenze e sconfiggere lo stigma<br />

ed i pregiudizi.<br />

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