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frattamaggiore ei suoi uomini illustri l'evoluzione sociale e culturale ...

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generazioni, da artista ad artista, transitavano come lascito prezioso nella continuità di scuola e negli<br />

avvicendamenti umani nelle botteghe.<br />

La vicenda critica della credibilità documentaria del De Dominici, insomma, sembra intrecciarsi con quella<br />

stessa della figura dello Stanzione, soprattutto se si assume la prospettiva d’esame della personalità di<br />

Massimo come quella d’una figura cui è riservato un ruolo centrale nella vicenda creativa del secolo del<br />

S<strong>ei</strong>cento a Napoli.<br />

Occorre interrogarsi, evidentemente e cercare di capire, quindi, se - pur fatta salva l’attendibilità<br />

storiografica e critica di De Dominici - sia, comunque, ritenibile la centralità oggettiva della figura di<br />

Stanzione nel suo secolo.<br />

Dal tema, insomma, della verifica documentaria si passa all’opzione critica della valutazione del peso<br />

effettivo del contributo creativo stanzionesco.<br />

Potrà essere utile seguire anche altre vie d’accostamento, rimanendo, comunque, avvertiti che la fonte<br />

dedominiciana non trova confronti paralleli nel tempo.<br />

M. Stanzione, Madonna col Bambino. Napoli, chiesa di Sant’Agostino degli Scalzi<br />

La fortuna critica di Massimo Stanzione non è cosa, tuttavia che abbia mai subito un totale appannamento,<br />

anche se è stata anch’essa fatalmente coinvolta in qu<strong>ei</strong> processi di diminuzione che il secolo del S<strong>ei</strong>cento<br />

ha dovuto patire più volte nel corso del tempo.<br />

A precedere l’attenzione rivalutativa in punto critico che il secondo Novecento avrebbe dedicato al<br />

S<strong>ei</strong>cento napoletano 4 ed allo Stanzione nella fattispecie, in un panorama complessivo di considerazione di<br />

interventi critici che appaiono ormai già significativamente storicizzati, si potrà analizzare il contributo<br />

offerto non solo da storici di tipo ‘generalista’, come il Longhi, il De Rinaldis o l’Ortolani nella prima metà<br />

del Novecento, ma anche da personalità come lo stesso Dalbono, nell’ ‘800, e lo Schwanenberg nel 1937,<br />

autori, questi due ultimi, che dedicano volumi monografici allo studio dell’opera di Massimo 5 , additando la<br />

necessità di una valutazione specifica dell’opera omnia del Nostro 6 .<br />

Dal volume del Dalbono, in particolare, si ricava come il titolo stesso voglia mettere in evidenza il ruolo di<br />

centralità che lo Stanzione assume nel contesto storico del suo tempo, ponendo l’opera del Maestro in<br />

relazione all’attività del suo gruppo di seguaci: Massimo, i <strong>suoi</strong> tempi, la sua scuola.<br />

4 Non basterebbe un volume per contenere l’intera bibliografia degli studi sul S<strong>ei</strong>cento napoletano<br />

prodotti nel secondo cinquantennio del Novecento. Additeremo tre opere in particolare per il taglio<br />

specifico che suggeriscono e per il contributo fondamentale che forniscono sia in punto di metodo che<br />

di merito: AA. VV., Civiltà del S<strong>ei</strong>cento a Napoli, Napoli 1984, opera in due volumi che costituisce il<br />

catalogo della celebre mostra contemporanea che valse a far convergere i riflettori sull’arte napoletana<br />

s<strong>ei</strong>centesca, l’annuale “Ricerche sul ‘600 napoletano” che dall’esordio nel 1982-83 è diventata sede<br />

prestigiosissima di contributi critico-storiografici dedicata monotematicamente al S<strong>ei</strong>cento<br />

napoletano; i fascicoli della collana “Il secolo d’oro della pittura napoletana” magistralmente curati da<br />

Achille Della Ragione che hanno avuto il merito insostituibile di portare ad una conoscenza più ampia<br />

la cultura figurativa del ‘600 napoletano aprendo, peraltro, interessantissime ‘finestre’ su autori<br />

cosiddetti ‘minori’, che hanno visto accreditare le proprie personalità presso un pubblico più ampio.<br />

5 C. T. DALBONO, Massimo i <strong>suoi</strong> tempi e la sua scuola, Napoli 1871; H. SCHWANENBERG,<br />

Leben und Werk des Massimo Stanzioni, Bonn 1937.<br />

6 R. PINTO, Massimo Stanzione nel centenario della nascita. Una proposta di studio, in “Luce<br />

Serafica”, 1 1985, pp. 343-353.

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