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frattamaggiore ei suoi uomini illustri l'evoluzione sociale e culturale ...

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iscosse il commento al piccolo, ma intenso libro dell’indimenticabile don Milani, Lettera ad una<br />

Professoressa che egli, benché non fosse uomo di scuola, però sensibilissimo ai problemi degli alunni più<br />

sprovveduti, volle che io tenessi ad una platea numerosa quanto mai attenta di capi d’istituto, docenti,<br />

genitori. Indimenticabili restano le settimanali spiegazioni del Vangelo, da lui tenute, su mio invito nella<br />

nostra benemerita “Società Operaia di Mutuo Soccorso M. Rossi” quando io ero presidente. Desta ancora<br />

ammirazione il pregevole restauro della chiesa del Ritiro, da lui promossa con vivo senso d’arte, quando ne<br />

fu cappellano. E, quando ne fu richiesto dal parroco mons. don Angelo Perrotta, non mancò di collaborare<br />

al progetto per la definitiva sistemazione dell’illuminazione all’altare maggiore e al bel mosaico del tempio<br />

monumentale di San Sossio. Non mancò mai di farmi sentire il suo sostegno, fermo, autorevole, sia quando<br />

nel 1969, con l’aiuto di un mio ex alunno, divenuto sacerdote e storico insigne, don Gaetano Capasso, da<br />

poco scomparso ed al quale va il mio affettuoso, imperituro ricordo, diedi vita al periodico Rassegna<br />

Storica d<strong>ei</strong> Comuni, che ancora continua le pubblicazioni, sia quando nel 1978, sorse l’Istituto di Studi<br />

Atellani.<br />

Don Gennaro si spense ad Atri, dove si trovava per una vacanza che si sperava potesse contribuire a ridargli<br />

salute e vigore, il 24 agosto 1981. Era nato il 4 ottobre 1912.<br />

Il suo ricordo si perpetua nella vasta biblioteca che gli appartenne e che gli eredi, prof.ssa Antonia Auletta e<br />

dr. Giovanni D’Elia, hanno donato alla Biblioteca comunale di Frattamaggiore.<br />

La vasta sua opera di scrittore cattolico dagli interessi più vari, sempre rivolti a sondare le coscienze, ad<br />

aiutarle a passare dalla mediocrità alla spiritualità più elevata, gli conferisce un posto di rilievo fra quanti,<br />

sul piano nazionale, hanno decisamente contribuito alla diffusione della cultura e lo pongono fra i grandi<br />

che, in ogni tempo, hanno onorato questa nostra Terra.<br />

I CAPASSO<br />

BRUNO D’ERRICO<br />

Il tema che mi è stato dato da trattare, mi è apparso subito di grande interesse, se interpretato non come una<br />

mera ricerca prosopografica, ossia una semplice raccolta di notizie biografiche d<strong>ei</strong> personaggi “importanti”<br />

di una famiglia, ma come la storia di un gruppo <strong>sociale</strong>, attraverso la descrizione degli eventi sociali,<br />

economici e politici che hanno coinvolto i <strong>suoi</strong> personaggi; una ricerca volta alla ricostruzione e all’analisi<br />

di un modello di quella classe <strong>sociale</strong> a cui quella famiglia era appartenuta n<strong>ei</strong> vari periodi storici<br />

considerati.<br />

Ma mi corre subito l’obbligo di precisare che un simile studio è difficile e lungo da realizzare, si tratti d<strong>ei</strong><br />

Capasso, d<strong>ei</strong> Lupoli, d<strong>ei</strong> Cirillo, degli Spena, d<strong>ei</strong> Del Prete, d<strong>ei</strong> Padricelli, d<strong>ei</strong> Crispino, d<strong>ei</strong> Costanzo, d<strong>ei</strong><br />

Mormile e di quante altre famiglie possiamo definire storiche di Frattamaggiore, in quanto la loro presenza<br />

in questo luogo è testimoniata da almeno quattrocento anni, e a volte più.<br />

Stemma d<strong>ei</strong> Capasso<br />

(da S. Mazzella, Descrizione del<br />

Regno di Napoli, Napoli 1597-1601

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