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frattamaggiore ei suoi uomini illustri l'evoluzione sociale e culturale ...

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1) Massimo Stanzione ha effettivamente composto degli scritti raccogliendo materiale documentario di cui<br />

era venuto variamente in possesso contando di poterlo utilizzare per la stesura d’un più organico scritto di<br />

consapevole ed avvertito profilo storiografico;<br />

2) lo Stanzione ha lasciato effettivamente queste sue ‘memorie’ in eredità al Marullo e, attraverso Marullo<br />

gli scritti dello Stanzione sono pervenuti (forse in copia) con altri passaggi intermedi, nelle mani del De<br />

Dominici;<br />

3) non è detto che ciò che è pervenuto al De Dominici sia ‘tutto’ ciò che lo Stanzione ha tramandato: una<br />

parte d<strong>ei</strong> <strong>suoi</strong> scritti potrebbe essere andata irrimediabilmente perduta.<br />

Un grande pittore frattese:<br />

GENNARO GIAMETTA<br />

SOSIO CAPASSO<br />

Se sfogliate i volumi di quella poderosa opera che è la Storia del Mezzogiorno, e precisamente il<br />

quattordicesimo, alla pagina 196, là dove si parla dell’arte nel Sud d’Italia e si citano gli innovatori nel<br />

campo della pittura, troverete citato fra i maggiori Gennaro Giametta.<br />

Testimonianza di tanto sono opere insigni, altamente apprezzate a suo tempo dai maggiori artisti che<br />

altamente onorarono ed onorano l’Italia, Domenico Morelli, Paolo Vetro, Vincenzo Volpi, Caprile,<br />

Casciano, Irolli.<br />

Gennaro Giametta<br />

Ne resta esempio imperituro la cappella privata del cardinale Ascalesi in Napoli, ove, su sfondi in blu, si<br />

sviluppa una decorazione costituita da incensieri, grandi, poligonali, del colore tipico del cuoio rosato, dai<br />

quali si dipartono spire di fumo, che si perdono nel celeste.<br />

E chi di noi, ancora oggi, non resta affascinato dalle decorazioni della nostra chiesa del SS. Redentore,<br />

della parrocchia di Sant’Antonio?<br />

Le meravigliose testine di puttini, a tutto rilievo, dipinte sulle pareti, all’altezza degli arconi, nella prima, e<br />

gli angeli oranti ov’é l’altare maggiore nella seconda, come pure, sempre qui, i motivi di stile liberty, dalla<br />

fascinosa ispirazione poetica, che decorano la parte alta d<strong>ei</strong> pilastri.<br />

E che dire degli splendidi affreschi nella cattedrale di Santa Maria delle Grazie in Santa Maria Capua<br />

Vetere, ove motivi floreali, di una delicatezza che sfiora la trasparenza, sono occasione di piacevole incanto<br />

e di invito al raccoglimento?<br />

E come non ricordare la sontuosa decorazione, avente sempre in prevalenza fiori, d<strong>ei</strong> soffitti del famoso<br />

ristorante “I giardini di Torino” in Napoli, a via Toledo, di fronte al Banco di Napoli, decorazione stupenda<br />

che meritò le più ampie lodi di Domenico Morelli.<br />

Gennaro Giametta era nato a Frattamaggiore il 4 agosto 1867 da Francesco e Carmela Grimaldi. Di<br />

intelligenza particolarmente acuta e di temperamento estroverso, egli rivelò ben presto la più spiccata<br />

intolleranza al rigido sistema scolastico del tempo, che, lungi dall’essere comprensivo dell’indole d<strong>ei</strong><br />

ragazzi, specialmente di quella d<strong>ei</strong> più vivaci, si impegnava a soffocare ogni manifestazione di esuberanza.<br />

Data l’estrema irrequietezza del piccolo Gennaro, non poteva non accadere l’irrimediabile e così fu.

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