GAL SILA GRECA – BASSO JONIO COSENTINO - Terre Jonicosilane
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BRETTII<br />
Il sito archeologico di<br />
Castiglione di Paludi, una<br />
delle testimonianze più<br />
significative della storia<br />
antica delle terre<br />
<strong>Jonicosilane</strong>.<br />
È probabile l’identificazione<br />
di questo centro fortificato<br />
con le città brettie di<br />
Kossa o Etas.<br />
QUESTO ITINERARIO CONDUCE ALLA SCOPERTA DI DUE POPOLI STRAORDINARI che hanno occupato<br />
quest’area dal XV secolo al IV secolo a.C.: si tratta degli Enotrii e dei Brettii, due etnie italiche, quindi<br />
autoctone, che in oltre mille anni hanno costruito un’autonoma civiltà, detta della “Mesogaia” o della<br />
montagna, talora in conflitto, talaltra in pacifica coesistenza, con i Greci di Sibari e la civiltà del mare.<br />
I Brettii della Sibaritide hanno lasciato stupefacenti testimonianze della loro cultura: le ricostruzioni degli<br />
storici ipotizzano che questi fossero inizialmente subordinati ai Lucani, ma che nel 356 a.C. si siano ribellati acquisendo<br />
l’indipendenza e nominando Cosentia (l’attuale Cosenza) loro capitale. Iniziarono così a costruire fortificazioni<br />
militari, autentici capolavori di ingegneria che contribuirono a renderli un popolo temibile, in grado di attaccare e sconfiggere<br />
persino città della Magna Grecia come Terina, Thurii e Hipponion. Centri fortificati rinvenuti in varie località<br />
costituivano nell’insieme un sistema di controllo del territorio dotato di presidi posti vicino a corsi d’acqua, disposti su<br />
alture isolate difese in modo naturale e collegate visivamente. Insediamenti rurali (le fattorie) assicuravano invece preziose<br />
risorse alimentari attraverso agricoltura, silvicoltura e pastorizia.<br />
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