GAL SILA GRECA – BASSO JONIO COSENTINO - Terre Jonicosilane
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➜ IL MUSEO DIOCESANO<br />
Nel 2000 l’Arcivescovo<br />
Andrea Cassone inaugurò,<br />
presso un’ala del Palazzo<br />
Arcivescovile, il Museo<br />
d’Arte Sacra,<br />
precedentemente ospitato<br />
nei locali attigui alla<br />
Cattedrale. Il Museo<br />
occupa dieci sale<br />
tematiche ed espone<br />
numerose opere di<br />
assoluto rilievo, come uno<br />
specchio greco in bronzo<br />
del V secolo a.C., un<br />
ostensorio cesellato in<br />
stile gotico della fine del<br />
XV secolo, la tavola a<br />
fondo oro della Pietà,<br />
l’anello sigillare di San<br />
Nilo, risalente al XIII<br />
secolo e diverse antiche<br />
pergamene. L’opera<br />
certamente più nota<br />
conservata all’interno del<br />
museo rimane però il<br />
Codex Purpureus<br />
Rossanensis, un<br />
evangelario del VI secolo,<br />
con quindici miniature<br />
finemente decorate.<br />
➜ IL PATIRION<br />
Immerso nelle montagne<br />
rossanesi, a 600 metri di<br />
altitudine, sorge il<br />
Monastero di Santa Maria<br />
del Patire, il cui nome<br />
deriva dal greco “patèr”,<br />
in segno di devozione al<br />
suo padre fondatore San<br />
Bartolomeo da Simeri. Si<br />
tratta di un cenobio<br />
greco-bizantino<br />
cosiddetto “basiliano”,<br />
risalente al XI-XII secolo,<br />
costruito grazie alle<br />
donazioni dei principi<br />
Normanni. La chiesa è<br />
una fusione degli stili<br />
architettonici bizantino,<br />
arabo e normanno e<br />
presenta tre absidi rivolte<br />
ad oriente. Molto belli i<br />
pavimenti a mosaico, in<br />
gran parte ancora visibili,<br />
che riproducono animali e<br />
motivi geometrici<br />
policromi, i colonnati e il<br />
tetto in legno.<br />
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La città di Rossano, la “Bizantina”, svolse un<br />
ruolo fondamentale in ambito religioso, dal<br />
momento che durante tutto il Medioevo<br />
rappresentò il cuore della spiritualità grecocristiana.<br />
Alcune delle numerose chiese presenti<br />
sul territorio costituiscono magnifici<br />
esempi di arte bizantina, come la Cattedrale<br />
dell’Archiropita, con il sorprendente Codex<br />
Purpureus conservato nell’adiacente Museo<br />
del Palazzo Arcivescovile, la Chiesa di San<br />
Marco, la Chiesa della Panaghia e lo splendido<br />
Santuario del Patirion.<br />
L’itinerario si snoda attraverso un territorio<br />
ricco di aree particolarmente interessanti: oltre<br />
a Rossano si incontrano altri centri di<br />
origine bizantina come Cropalati, Caloveto<br />
e Pietrapaola, siti di particolare valenza storica<br />
come il Centro fortificato di Castiglione<br />
di Paludi, splendida testimonianza del<br />
popolo guerriero dei Brettii, grotte sacre occupate<br />
dai monaci durante il Medioevo e<br />
l’Oasi di Cozzo del Pesco con i suoi castagni<br />
monumentali e gli ombreggiati sentieri, in<br />
grado di regalare agli appassionati affascinanti<br />
passeggiate attraverso scenari indimenticabili.<br />
L’ITINERARIO<br />
Località di partenza<br />
Rossano<br />
Località di arrivo<br />
Caloveto<br />
Località intermedie e chilometraggio<br />
parziale<br />
Rossano <strong>–</strong> Paludi 15 km<br />
Paludi <strong>–</strong> Cropalati 11 km<br />
Cropalati <strong>–</strong> Caloveto 6 km<br />
Chilometraggio totale<br />
32 Km<br />
Come arrivare<br />
A.3 Salerno <strong>–</strong> Reggio Calabria, uscita Sibari,<br />
proseguire sulla SS.534, svoltare a destra sulla<br />
SS.106 direzione Reggio Calabria, procedere sino<br />
a Rossano. Da Taranto seguire la SS.106 direzione<br />
Reggio Calabria. Da Cosenza A.3 Salerno<br />
<strong>–</strong> Reggio Calabria, direzione Napoli, uscita<br />
Sibari (direzione Taranto), proseguire sulla<br />
SS.534, svoltare a destra sulla SS.106 direzione<br />
Reggio Calabria, procedere sino a Rossano.<br />
Da Crotone, la SS.106 fino a Rossano.<br />
Si parte da Rossano, città compresa tra Capo<br />
Trionto e il Torrente Cino.<br />
Rossano è il centro nevralgico di tutta la Sila<br />
Greca: è uno dei borghi più antichi e sicuramente<br />
tra i più rappresentativi dell’intera Calabria,<br />
custode di inestimabili tesori storico-artistici.<br />
Camminare e perdersi tra i suoi vicoli labirintici<br />
è una continua sorpresa, grazie agli innumerevoli<br />
palazzi nobiliari, le piazze, i conventi<br />
e le chiese nascoste dietro ogni angolo e<br />
sopra ogni altura. Da vedere assolutamente la<br />
Cattedrale dell’Assunta del XII secolo, con la<br />
Madonna dell’Archiropita, il vicino Palazzo<br />
Vescovile con il Museo Diocesano che custodisce<br />
il famoso Codex Purpureus (evangelario<br />
del VI secolo finemente decorato), le Chiese di<br />
San Marco, del Pilerio, della Panaghia, di<br />
San Domenico, di San Nilo, di San Bernardino.<br />
Interessanti anche il Museo Isabella de<br />
Rosis, l’affascinante Museo Amarelli, che, dal<br />
2001, dedica le proprie sale alla storia della liquirizia<br />
più pregiata, la Torre Sant’Angelo<br />
dalla particolare architettura e il Faro Trionto.<br />
Tra le attrattive che sarebbe davvero un peccato<br />
perdere si colloca sicuramente il Monastero di<br />
Santa Maria del Patire (Patirion), splendida<br />
fusione architettonica degli stili bizantino, arabo<br />
e normanno. Durante tutto il Medioevo il<br />
Monastero fu tra i più importanti centri di religiosità<br />
greco-bizantina del meridione d’Italia,