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ARPA - Rivista digitale sulle nuove tendenze culturali del ... - ARPANet

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Natale al Cinema.<br />

UNCONVENTIO<br />

BROKEN<br />

FLOWERS<br />

14 . <strong>ARPA</strong> .<br />

di Sarah Sivieri<br />

Nello sfavillante firmamento di titoli che affollano le sale cinematografiche sotto Natale,<br />

vi consigliamo di non perdere queste perle, provenienti dai fondali meno battuti dei festival<br />

indipendenti.<br />

Regia: Jim Jarmush<br />

Interpreti principali: Bill Murray,<br />

Sharon Stone, Jessica Lange,<br />

Produzione: Bac Films, Focus<br />

Feature<br />

Distribuzione: Mikado<br />

Dopo il trionfo di Cannes (premio<br />

speciale <strong>del</strong> pubblico), approda nelle<br />

sale italiane l’attesissima pellicola<br />

di Jim Jarmush, con protagonista<br />

Bill Murray, già diretto in Coffee and<br />

Cigarettes (2003).<br />

Tutto il fi lm ruota attorno alla fi gura<br />

metaforica <strong>del</strong> don Giovanni, con<br />

cui si apre la pellicola e nella quale<br />

Don Johnston (Bill Murray) viene<br />

identifi cato. Tuttavia, nel protagonista<br />

si è spenta l’ansia ferocemente allegra<br />

<strong>del</strong> personaggio letterario, dissoltasi<br />

negli anni in una insoddisfazione<br />

generalizzata che sfi ora l’apatia.<br />

Non c’è più in Don la tensione alla<br />

ricerca, e le amanti occasionali a cui<br />

si fa generico riferimento sembrano<br />

essere più una paludata abitudine che<br />

un bisogno impellente di conquista.<br />

A scuotere dalle fondamenta<br />

un’esistenza scialba, una lettera<br />

anonima che annuncia il possibile<br />

arrivo di un fi glio ventenne, <strong>del</strong>la<br />

cui paternità Don è stato lasciato<br />

all’oscuro.<br />

Aiutato da un vicino di casa con<br />

velleità di detective, il protagonista<br />

intraprende un viaggio nel proprio<br />

passato, alla ricerca <strong>del</strong>l’ipotetica<br />

madre. Tornerà dunque a far visita<br />

a quattro ex fi amme, una radiosa<br />

Sharon Stone, con la fi glia Lolita<br />

(fantastiche le citazioni da Kubrick),<br />

una palesemente insoddisfatta<br />

Frances Conroy, passata da fi glia dei<br />

fi ori a regina <strong>del</strong>l’immobiliare, una<br />

splendida Jessica Lange, terapeuta per<br />

animali legata ora ad una donna e una<br />

straziata Tilda Swinton, in piena fase<br />

depressiva.<br />

Tutte le tappe <strong>del</strong> viaggio sono<br />

disseminate di indizi possibili ma<br />

non probanti, che lo rendono vano<br />

solo in apparenza: si è riaccesa in<br />

Don la voglia di vita, il desiderio<br />

di costruzione di un futuro,<br />

simboleggiato dall’incontro con un<br />

giovane misterioso. Il fi nale resta così<br />

aperto, ma lascia presagire un nuovo<br />

corso, ricco di opportunità e <strong>nuove</strong><br />

occasioni.<br />

Viaggio di un’anima triste, il racconto<br />

è scheggiato, scandito da una regia che<br />

privilegia i cambi netti, le inquadrature<br />

singole, fotografi che, spaziando da<br />

panoramiche a primi e primissimi<br />

piani, incentrati sulla grande mimica<br />

di Murray e sul mondo degli oggetti<br />

circostanti, mezzi utili per enfatizzare<br />

il senso di incertezza che aleggia<br />

sull’intera vicenda.<br />

A

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