ARPA - Rivista digitale sulle nuove tendenze culturali del ... - ARPANet

© ARPANet 2005
cattolico. Quando ero giovane ero
abituato ad andare in chiesa ogni
settimana. Ero un chierichetto, da
bambino!
Quindi, sì, credo in Dio, mi piace
pensare che ci sia e penso – e spero – di
incontrarlo, un giorno. La spiritualità ha
fatto parte della mia vita e penso che ne
faccia parte anche oggi, perché è dentro
di me. Ci sono stati dei periodi nella
mia vita in cui meditavo due o tre volte
al giorno, ma adesso non lo faccio più,
anche se avrei voluto continuare. Penso
che ognuno di noi debba attraversare
delle fasi, sono certo che riprenderò a
meditare, prima o poi. Adesso invece
bevo vino (ride). Tante volte penso di
aver trovato Dio in un bicchiere di vino
– scherzo, scherzo! Magari sono cose
simili, comunque credo nell’Amore,
davvero.
Ora una domanda da parte di
Innuendo: con quale artista
internazionale personalmente ti
piacerebbe lavorare?
Ce ne sono molti. Una delle mie band
preferite di sempre sono i Radiohead.
Conoscete KT Tunstall? In questi ultimi
mesi si sente molto in Gran Bretagna.
Mi piace molto il suo stile e quello che
fa, quindi mi piacerebbe collaborare con
lei prima o poi. Mi piacciono anche altri
artisti come Rufus Wainwright, Antony
and the Johnsons o Elvis Costello.
Manuela ci ha mandato questa
domanda: Mark, tanti anni fa ho letto
“La profezia di Celestino” di James
Redfi eld, perché ho saputo che era uno
dei tuoi libri preferiti. Ha cambiato
il mio modo di vedere e affrontare
la vita. Hai qualche altro titolo da
suggerire?
Sì, l’ho letto diversi anni fa: è un
bellissimo libro che ha cambiato il mio
modo di pensare e percepire la vita.
Vediamo un po’ che cosa ho letto di
recente: “Le cinque persone che incontri
in cielo” di Mitch Albom (Rizzoli).
Adesso sto leggendo un libro che non
sono certo sia stato tradotto in italiano:
il titolo è “Modoc” di Ralph Helfer. Parla
di un bambino e di un elefante ed è una
storia bellissima. Ne ho letto solo metà
fi no ad ora, ma lo trovo interessante.
C’è un autore che preferisci?
Di solito do un’occhiata a quello che
consigliano i giornali: ho letto diversi
libri di Douglas Coupland. Ha scritto
“Generazione X” (Mondadori) e
“Fidanzata in coma” (Feltrinelli), che mi
è piaciuto davvero tanto.
Ho letto alcuni libri di Paolo Coelho e,
pur avendoli amati tutti, ho preferito
“L’Alchimista” (Bompiani).
Mark, ti piace la poesia? Quali sono i
tuoi poeti preferiti?
Non so che cosa rispondere, perché non
mi sono mai interessato profondamente
alla poesia. Penso di essere un poeta,
quindi perché dovrei fare riferimento a
qualcun altro?
Probabilmente è una cosa sciocca, ma
avrei paura di copiare versi o frasi,
quindi ho sempre evitato di leggere
poesia. Ma mi piacerebbe conoscere
altri poeti. Magari la vostra rivista può
suggerirmene qualcuno!
Certo! Ti consiglio “La terra desolata”
di T.S Eliot, il mio poeta preferito.
Bene! (lo annota su un foglietto di carta
che mette subito in tasca). Lo leggerò:
grazie alla vostra rivista per il consiglio.
Prego!
Nel mio prossimo album sentirai dei
versi che avrò rubato da qui! (ride)
Ecco una domanda di Viviana: Mark,
ci racconti qualcosa del videoclip
del tuo prossimo singolo “Hail
Mary”? Dopo il piccolo capolavoro
cinematografi co di “Makin’ Out”, che
è dolce e divertente allo stesso tempo,
e il video di “Believe in the Boogie”,
che ricorda atmosfere anni Cinquanta
e Sessanta, mi piacerebbe sapere che
cosa dobbiamo aspettarci dal nuovo
video.
Vorrei fartelo vedere, è qui da qualche
parte! (cercandolo). La maggior parte
del video è stato girato in VFX, quasi
interamente di fronte ad uno schermo
verde, attorno a cui abbiamo costruito
un mondo immaginario. Il punto focale
del video è la ragazza, “Mary Hail”,
e i colori sono molto intensi. È come
un piccolo mondo magico. La storia
è molto semplice: la canzone “Hail
Mary” parla della creazione di un’icona e
dell’idealizzazione di una persona quasi
fosse una musa. È questo che il video
vuole rappresentare. Non l’ho mai vista
perché è solo una musa nella mia testa.
Lei non ha forma, tuttavia penso che
sia bellissima. Io mi limito a suonare il
pianoforte, restando in secondo piano.
Nonostante sia un video molto semplice,
penso renda bene l’idea!
Parlaci del video di “Makin’Out”!
Oh, l’ho diretto io personalmente e mi
è piaciuto molto. È stato davvero un
piacere creare la storia, sai, poi abbiamo
fatto due giorni di riprese. È una cosa che
vorrei fare più spesso in futuro. “Boogie”,
la canzone stessa, ha un gusto un po’
“retro”, molti dicono che è vagamente
anni Settanta. Volevo che il video
fosse spettacolare, con molta vanità.
Mi piace molto, ed è stato girato in
modo piuttosto interessante. L’abbiamo
rallentato da una velocità standard ad
una che era quasi la metà. Cantavo e
mi muovevo molto lentamente. Se devo
essere sincero, mi piacerebbe ancora
dirigere i miei videoclip, ma non ho
abbastanza tempo. Ci è voluto molto
impegno per fare “Makin’ Out”!
Ti piace il cinema? Quali sono i tuoi
fi lm preferiti?
Ho visto “I ragazzi del coro” di
Christophe Barratiers, narra di scuola e
di cattivi studenti. È girato molto bene.
Mi piace questo genere di fi lm, per la
. ARPA . 39