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ARPA - Rivista digitale sulle nuove tendenze culturali del ... - ARPANet

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TAKE THAT AMARCORD<br />

Qualsiasi Thatter che possa davvero essere defi nita<br />

tale avrà certamente scolpita nel cuore questa data: 13<br />

Febbraio 1996.<br />

Gary Barlow annuncia che “How deep is your love” sarà<br />

l’ultimo singolo prodotto e pubblicato dalla band e che<br />

da quel momento i Take That saranno solo un ricordo.<br />

Quando i Take That decidono di sciogliersi, la BMG<br />

(l’etichetta che li produce) deve addirittura aprire linee<br />

telefoniche di supporto per sciami di fan distrutte e in<br />

crisi esistenziale.<br />

Parlando di boy band, i Take That possono essere<br />

considerati la risposta inglese agli americani New<br />

Kids On The Block, sia per impatto musicale sia per<br />

immagine.<br />

La carta vincente utilizzata dalla boy-band di<br />

Manchester è stato un mix sapiente di sensualità e<br />

romanticismo perché, se vogliamo proprio dirla tutta,<br />

l’aver fatto affi damento su diverse cover di band<br />

rinomate li ha aiutati molto nella scalata verso le chart<br />

europee. Non a caso, pezzi come “Relight My Fire”, “It<br />

only takes a minute” e “Could it Be Magic” sono stati<br />

alcuni tra le loro maggiori hit di successo.<br />

Questo non toglie che i Take That siano riusciti a<br />

conquistare il cuore di milioni di fan in tutto il mondo<br />

per ben sei anni, dal 1990 al 1996, senza mostrare<br />

segno di cedimento alcuno.<br />

In questo lasso di tempo hanno visto la luce<br />

fondamentalmente tre full-length: “Take That and<br />

party” (1992), “Everything changes” (1993) e “Nobody<br />

Else” (1995). Ognuna di queste release contiene almeno<br />

un paio di pezzi che, chiunque abbia vissuto la sua<br />

adolescenza nei primi anni Novanta non può non<br />

ricordare, seppur vagamente.<br />

La musica che hanno proposto e che ha fatto cantare e<br />

agitare masse di ragazzine invasate e piangenti (a tal<br />

proposito, dedicate cinque minuti alla vecchia VHS <strong>del</strong><br />

loro “Live in Berlin” e vi renderete conto di che cosa<br />

stiamo parlando, nda) è un pop melodico e ritmato,<br />

alternato a ballate dalle tinte malinconiche, il cui leader<br />

indiscusso e preferito dal pubblico è Mark Owen.<br />

I suoi lineamenti <strong>del</strong>icati, la sua aria sognante e la<br />

sua voce, così fragile e accattivante al tempo stesso, lo<br />

rendono probabilmente il più amato tra i cinque.<br />

L’amore è il tema principale di ogni canzone e questo<br />

accresce l’idealizzazione dei componenti <strong>del</strong>la band da<br />

parte <strong>del</strong> pubblico. Dopo il primo anno di successo, ogni<br />

membro <strong>del</strong>la boy-band si vede cucito addosso un ruolo<br />

ben preciso e ha <strong>del</strong>ineata un’immagine di sé vera e unica<br />

per il pubblico, ma probabilmente molto limitante per<br />

sé stesso. Mark è l’incarnazione <strong>del</strong> ragazzo ideale e<br />

sensibile, Robbie è lo strafottente sregolato (esattamente<br />

come si dimostra oggi…nda), Jason l’energico ballerino,<br />

Howard il tenebroso introverso e Gary il teddy bear, un<br />

po’ sovrappeso, ma abile nello scrivere canzoni e suonare<br />

il pianoforte.<br />

In questo modo le star di Manchester, senza<br />

probabilmente rendersene neanche conto, considerata la<br />

giovanissima età, diventano le icone <strong>del</strong> pop dei primi<br />

anni Novanta, anche perché piacciono da impazzire<br />

alle giovanissime, ma anche ai più grandi.<br />

La loro immagine emana un velo di innocenza e<br />

sentimento mista ad un carisma che sul palco dà i<br />

migliori risultati. Il loro scioglimento, essendo stato<br />

repentino e improvviso, ha lasciato tutti a bocca aperta,<br />

tanto che le affezionate di un tempo sono rimaste<br />

legate ad un mito ormai tramontato ma in loro ancora<br />

pienamente vivo e presente.<br />

Quello che ha reso possibile che i Take That non<br />

venissero dimenticati dopo la loro separazione è stata<br />

l’assenza di un concerto fi nale, un concerto di addio<br />

che congedasse i fan per l’ultima volta. Questo tassello<br />

mancante ha sempre lasciata viva la speranza che tutto<br />

sarebbe tornato come prima e proprio per questo in<br />

molte hanno atteso per anni l’agognato ritorno.<br />

E i Take That, alla fi ne, sono tornati. Dopo nove anni<br />

sono ancora qui, con un greatest hits dal titolo “Never<br />

forget” disponibile sia in cd sia in dvd. L’uscita comprende<br />

l’inedito “Today I’ve Lost You” – brano scritto nel 1995<br />

ma registrato soltanto nel settembre <strong>del</strong> 2005 –, due<br />

bonus track live, registrate nel corso <strong>del</strong> loro ultimo<br />

tour europeo, più una nuova versione remix di “Relight<br />

My Fire”. Il dvd, invece, più completo, comprende<br />

anche sedici videoclip e le migliori performance dal<br />

vivo, ovvero quelle di Berlino e Manchester. E ancora<br />

la partecipazione <strong>del</strong> gruppo ai British Awards <strong>del</strong><br />

1995, il materiale esclusivo dei backstage e, per fi nire,<br />

venticinque foto inedite <strong>del</strong> gruppo.<br />

Questa volta però sarà l’ultima, il saluto fi nale a cui<br />

non seguiranno altre sorprese, purtroppo o per fortuna<br />

TNX TO...<br />

Govind and Max @ E<strong>del</strong> Italia<br />

Mark Owen Italian Forum<br />

MARKWEB<br />

www.markowenoffi cial.com<br />

Mark Owen Italian Forum:<br />

www.forumfree.net/index.php?c=12856<br />

www.takethat.com<br />

. <strong>ARPA</strong> . 43

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