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Tab. I. Sensibilità della diagnosi intraoperatoria per le neoplasie ovariche (M. Gol 2003, mod.)<br />
tumore germinale. Lo studio intraoperatorio può servire anche<br />
a valutare lo stadio della neoplasia e dare indicazioni al<br />
chirurgo sull’adeguatezza dei margini di resezione, dato importante<br />
soprattutto nel caso di giovani donne che desiderino<br />
conservare la fertilità 3 .<br />
Ci sono neoformazioni in cui l’esame macroscopico può essere<br />
già suggestivo della natura della lesione, come i teratomi<br />
cistici maturi o le cisti che presentano pareti sottili, senza<br />
neoformazioni aggettanti nella cavità. Nei tumori che richiedono<br />
l’esame intraoperatorio è importante la scelta del frammento/i<br />
da esaminare, infatti, nei tumori solidi sono da evitare<br />
le aree necrotiche e nelle cisti con neoformazioni papillari<br />
possono essere necessari più prelievi per evidenziare un’eventuale<br />
infiltrazione 7 .<br />
Una regola che vale in generale (non solo per le neoformazioni<br />
ovariche) perché l’esame al congelatore sia ottimale, è<br />
di avere a disposizione tutta la lesione e non solo una porzione,<br />
perché una possibile causa di errore può essere quella di<br />
valutare un frammento non rappresentativo della patologia.<br />
Questo dato emerge chiaramente anche dallo studio di Nigrisoli<br />
8 che su 1490 campioni esaminati al criostato, ha riscontrato<br />
che le cause di errore sono da ricondurre principalmente<br />
all’errore di campionamento macroscopico, in secondo<br />
luogo all’errore interpretativo istologico, e in minima parte ai<br />
problemi tecnici (artefatti da congelamento).<br />
Questi fattori potrebbero spiegare la bassa accuratezza diagnostica<br />
intraoperatoria per i tumori borderline, per i quali la<br />
complessità morfologica e il campionamento limitato a pochi<br />
prelievi rendono l’esame estemporaneo meno attendibile 3 .<br />
La valutazione di un esiguo numero di sezioni può portare a<br />
sottostimare la lesione non mostrando nelle sezioni congelate<br />
aree certe di invasione, che possono comparire sull’esame<br />
definitivo, dove le sezioni esaminate sono molto più numerose;<br />
questo può spiegare come il 20%-30% di casi diagnosticati<br />
come borderline all’esame intraoperatorio siano risultati<br />
carcinomi al successivo esame istologico 2 3 5 9 10 . Molto<br />
più raramente si verifica che neoformazioni interpretate come<br />
benigne al congelatore siano diagnosticate come tumore<br />
borderline all’esame definitivo (2,8-6,2%) 2-5 .<br />
Dagli studi presenti in letteratura emerge che la maggior parte<br />
degli errori è rappresentata da sottostime delle lesioni,<br />
mentre le sovrastime sono molto più rare. Le maggiori difficoltà<br />
sembrano aversi nei tumori mucinosi, con una percentuale<br />
maggiore di diagnosi sottostimate 2 4 5 : questo può dipendere<br />
dalle dimensioni maggiori che di solito hanno le<br />
neoformazioni mucinose e dalla loro eterogeneità tanto da<br />
poter trovare nello stesso tumore aree benigne, maligne e<br />
borderline.<br />
CORSI BREVI - SLIDE SEMINARS<br />
Autore N. casi % Globale % N. Benigne % N. Borderline % N. Maligne<br />
Hamed, 1993 305 98.7<br />
Rose, 1994 383 92.7 97.9 44.8 92.5<br />
Usubutun, 1998 360 94.2 99.2 93.1<br />
Yeo, 1998 316 95.2 98.2 60 87<br />
Cuello,1999 842 98.2<br />
Houck, 2000 140 60<br />
Pinto, 2001 243 94 94 61 98.5<br />
Gol, 2003 222 92 98 61 88.7<br />
Tangjitgamol, 2004 212 91.9 99.1 50 90.9<br />
Una valutazione complessiva di questi dati conferma l’utilità<br />
e l’accuratezza dell’esame intraoperatorio nelle neoplasie<br />
ovariche; tale metodica, pur se con limitazioni nelle lesioni<br />
borderline, risulta un valido supporto per il chirurgo, più delle<br />
altre indagini diagnostiche preoperatorie 3 11 .<br />
Bibliografia<br />
1 Markman M, Hoskins WJ. Cancer of the ovary. Raven Press New<br />
York, 1993, pag. 161.<br />
2 Gol M, Baloglu A, Yigit S, Dogan M, Aydin Ç, Yensel U. Accuracy of<br />
frozen section diagnosis in ovarian tumors: is there a change in the<br />
course of time? Int J Gynecol Cancer 2003;13:593-7.<br />
3 Pinto PB, Andranade LAL, Derchain SFM. Accuracy of intraoperative<br />
frozen section diagnosis of ovarian tumors. Gynecol Oncol<br />
2001;81:230-2.<br />
4 Houck K, Nikrui N, Duska L, Chang Y, Fuller AF, Bell D, Goodman<br />
A. Borderline tumors of the ovary: correlation of frozen and permanent<br />
histopathologic diagnosis. Obstet Gynecol 2000;95:839-43.<br />
5 Rose PG, Rubin RB, Nelson BE, Hunter RE, Reale FR. Accuracy of<br />
frozen-section (intraoperative consultation) diagnosis of ovarian tumors.<br />
Am J Obstet Gynecol 1994;171:823-6.<br />
6 Tangjitgamol S, Jesadapatrakul S, Manusirivithaya S, Sheanakul C.<br />
Accuracy of frozen section in diagnosis of ovarian mass. Int J Gynecol<br />
Cancer 2004;14:212-9.<br />
7 Russell P, Farnsworth A. Surgical pathology of the ovaries. 2th edition.<br />
Churchill Livingstone 1997, pag. 26.<br />
8 Nigrisoli E, Gardini G. Quality control of intraoperative<br />
diagnosis:annual review of 1480 frozen sections. Pathologica<br />
1994;86:191-5.<br />
9 Kurman RJ. Blaustein’s pathology of the female genital tract. 5 th edition.<br />
Springer-Verlag 2002, pag. 829.<br />
10 Menzin AW, Rubin SC, Noumoff JS, LiVolsi V. The accuracy of a frozen<br />
section diagnosis of borderline ovarian malignancy. Gynecol Oncol<br />
1995;59:183-5.<br />
11 Lim FK, Yeoh CL, Choung SM, Arulkumaran S. Pre and intraoperative<br />
diagnosis of ovarian tumors:how accurate are we? Aust NZ J<br />
Obstet Gynaecol 1997;37:223-7.<br />
Marcatori prognostici dei tumori ovarici<br />
M.R. Raspollini, G.L. Taddei<br />
Dipartimento di Patologia Umana ed Oncologia, Università<br />
di Firenze<br />
Da una ricerca bibliografica della letteratura del medline<br />
combinando i termini “fattori prognostici” e “carcinoma ovarico”<br />
si ottengono non meno di 838 voci bibliografiche. Un<br />
risultato così elevato, non proporzionato al numero di fattori<br />
prognostici di utilizzo in clinica, suggerisce che la maggioranza<br />
dei presunti fattori prognostici abbia un incerto valore<br />
clinico e biologico. Tuttavia, esiste una inconfutabile neces-