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Corsi brevi - Siapec

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268<br />

Caso 3<br />

Paziente di sesso maschile, dell’età di 45 anni, residente nello<br />

stato di Parà in Brasile, con presenza di una lesione cutanea<br />

alla gamba. La lesione è costituita da una placca iperpigmentata,<br />

a superficie verrucosa, e parziale cicatrizzazione<br />

centrale che conferisce alla lesione un aspetto anulare. L’esame<br />

istologico di un prelievo bioptico cutaneo effettuato sul<br />

bordo della lesione evidenzia un’epidermide con ipercheratosi<br />

ed acantosi irregolare alternata ad aree di atrofia. Nel derma<br />

è presente un denso infiltrato infiammatorio granulomatoso<br />

costituito da linfociti, plasmacellule, istiociti, cellule<br />

epitelioidi e cellule giganti. All’interno dei granulomi sono<br />

presenti corpi sferici raggruppati, di colorito marrone, del<br />

diametro di circa 10 µm, alcuni dei quali presentano una separazione<br />

settale centrale. Sulla base della provenienza geografica,<br />

delle caratteristiche cliniche della lesione e dei riscontri<br />

anatomo-patologici, incluso l’osservazione di corpi<br />

rotondi, marroni, con aspetti di fissazione binaria, viene posta<br />

diagnosi di cromomicosi.<br />

La cromomicosi è una micosi profonda di cute e sottocute<br />

causata da diverse specie di funghi appartenenti alla famiglia<br />

delle Dematiaceae. Questi funghi sono caratterizzati dalla colorazione<br />

marrone e da una capacità di riprodursi per fissione<br />

binaria o multipla. La malattia ha una distribuzione ubiquitaria,<br />

ma compare più frequentemente nelle aree tropicali<br />

e subtropicali. Il contagio avviene dopo traumatismo con<br />

CORSI BREVI - SLIDE SEMINARS<br />

frammenti vegetali contaminati. L’infezione si estende progressivamente<br />

per contiguità, a partire dal punto di entrata,<br />

determinando la formazione di lesioni cutanee verrucose.<br />

L’evoluzione della malattia è molto lenta, potendo, nel corso<br />

di alcuni anni, causare la comparsa di lesioni cutanee che interessano<br />

vaste aree della superficie corporea. L’infezione rimane<br />

quasi sempre limitata a cute e sottocute, e solo in rarissimi<br />

casi, al pari di altre micosi profonde, può interessare organi<br />

interni. La diagnosi si pone sulla base dell’osservazione<br />

dei funghi nei preparati istologici di biopsie cutanee, sia dopo<br />

colorazione con ematossilina-eosina, che con l’utilizzo di<br />

altre colorazioni (PAS, Gomori-Grocott, Fite-Faraco). L’esame<br />

colturale di materiale biologico prelevato dalle lesioni<br />

può confermare la diagnosi e consentire l’identificazione della<br />

specie di fungo che causa l’infezione.<br />

Bibliografia<br />

Ridley DS. Histological classification and the immunological spectrum<br />

of leprosy. Bulletin of the World Health Organization 1974;51:451-465.<br />

Ridley DS. Reactions. In: Ridley DS, editor. Pathogenesis of leprosy and<br />

related diseases. London: Ed. Wright, 1988.<br />

Lobo J. Um caso de Blastomicose, produzido por uma espécie nova, encontrada<br />

em Recife. Rev Med (Pernambuco) 1931;44:763-5.<br />

Gadelha A. dos R., Bandeira V. Micoses profundas. In: da Silva I.M.<br />

(ed.). Dermatopatologia. 1983:125-134. Atheneu, Rio de Janeiro.<br />

McGinnis MR. Chromoblastomycosis and phaeohyphomycosis: new<br />

concepts, diagnosis and mycology. J Am Acad Dermatol 1983;8:1-16.

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