You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
246<br />
Metastasi epatiche<br />
L.M. Terracciano<br />
Istituto di Patologia, Università “Federico II”, Napoli; Istituto<br />
di Patologia, Università di Basilea, Svizzera<br />
Introduzione<br />
Per la localizzazione anatomica, la particolare vascolarizzazione<br />
e le caratteristiche istologiche, il fegato è uno degli organi<br />
più frequentemente coinvolti nella fase metastatica di<br />
numerosi tumori, prima fra tutti quelli del tratto gastrointestinale.<br />
Le metastasi epatiche sono di gran lunga le più frequenti<br />
neoplasie del fegato, in un rapporto di circa 20:1 con i<br />
tumori primitivi epatici, soprattutto in pazienti senza epatopatia<br />
cronica come fattore di rischio per il carcinoma epatocellulare<br />
(HCC) 1 2 . Nei pazienti cirrotici, o con epatopatie<br />
croniche, prime fra tutte le infezioni virali da HBV ed HCV,<br />
risulta essere invece l’HCC la neoplasia maligna più frequente.<br />
Le neoplasie maligne extraepatiche mostrano inoltre una ridotta<br />
capacità metastatica nel fegato cirrotico 3 .<br />
Pur potendo qualsiasi tumore metastatizzare nel fegato, i tumori<br />
del polmone, colon, pancreas, mammella e stomaco rappresentano<br />
le neoplasie che più frequentemente causano metastasi<br />
epatiche (Tab. I). I carcinomi del distretto testa-collo<br />
e, in genere, i sarcomi, sono invece le neoplasie che più raramente<br />
metastatizzano nel fegato.<br />
La diffusione metastatica nel fegato avviene quasi sempre<br />
per via ematica, ma raramente alcuni tumori possono metastatizzare<br />
anche per via peritoneale (es.: carcinoma di tipo<br />
diffuso sec. Lauren dello stomaco) e, almeno teoricamente,<br />
per via linfatica. La capacità metastatica nel fegato sembra<br />
inoltre essere dipendente dall’istotipo considerato, essendo<br />
molto elevata per gli adenocarcinomi, le neoplasie ematologiche,<br />
i carcinomi con differenziazione neuroendocrina e i<br />
melanomi, e invece molto più blanda per i carcinomi spinocellulari<br />
e transizionali.<br />
Aspetto macroscopico<br />
Le metastasi epatiche possono presentarsi come noduli singoli<br />
o, molto più frequentemente, multipli, a contorno irregolare.<br />
A volte le aree centrali dei noduli metastatici possono<br />
andare incontro a fenomeni di necrosi, impartendo così al nodulo<br />
un caratteristico aspetto “ombelicato”, particolarmente<br />
frequente nelle mestastasi dei carcinomi del colon e in generale<br />
nelle metastasi da adenocarcinoma.<br />
Aspetto microscopico<br />
Le metastasi di solito riproducono l’aspetto istologico del tumore<br />
primitivo, cosicchè, soprattutto se la lesione primaria è<br />
Tab. II.<br />
Tab. I. Neoplasie epatiche maligne - Sito di origine*<br />
CORSI BREVI - SLIDE SEMINARS<br />
A) In assenza di epatopatia cronica<br />
Polmone 22,7%<br />
Pancreas 17,5%<br />
Colon 13,4%<br />
Stomaco 10,3%<br />
Mammella 7,2%<br />
Fegato 2,1%<br />
Altri organi 26,8%<br />
B) In pazienti con cirrosi<br />
Fegato 77,2%<br />
Polmone 7,0%<br />
Colon 4,4%<br />
Stomaco 3,5%<br />
Pancreas 1,8%<br />
Altri organi 6,1%<br />
* Incidenza relativa basata su dati autoptici (Melato M et al, 1989)<br />
già conosciuta, il patologo può nella maggior parte dei casi<br />
confermare o escludere che il tumore epatico esaminato rappresenti<br />
una metastasi.<br />
Qualora invece il tumore primitivo non sia conosciuto, lo<br />
spettro della diagnosi differenziale risulta essere molto più<br />
ampio, e soprattutto in passato il patologo non di rado poteva<br />
rendere soltanto una diagnosi di istotipo (es: adenocarcinoma<br />
mod.differenziato), spesso senza poter indicare la sede<br />
primaria del tumore ed escludere, in caso di adenocarcinoma,<br />
un tumore primitivo del fegato (metastasi da adenocarcinoma<br />
versus colangiocarcinoma). Negli ultimi anni però il continuo<br />
miglioramento delle tecniche immunoistochimiche e di<br />
biologia molecolare hanno reso possibile l’identificazione<br />
del tumore primitivo in gran parte dei casi.<br />
Spesso il patologo che osserva al microscopio un tumore epatico<br />
sospetto di metastasi, in assenza di tumore primitivo conosciuto,<br />
si trova di fronte a 2 tipi di quesiti da risolvere:<br />
1) neoplasia metastatica versus neoplasia primitiva epatica<br />
(colangiocarcinoma, carcinoma epatocellulare, adenoma<br />
biliare, ecc.)<br />
2) identificazione del tumore primitivo.<br />
In molti casi le colorazioni istochimiche di routine (ematossilina-eosina,<br />
PAS, ecc.) risultano sufficienti per giungere ad<br />
una corretta diagnosi. In una percentuale non trascurabile di<br />
CK7+/CK20+ CK7-/CK20- CK7+/CK20- CK7-/CK20+<br />
Colangiocarcinoma Ca. epatocellulare Colangiocarcinoma Ca. colon<br />
non-periferico periferico<br />
Ca. pancreas Ca. renale Ca. mammella Ca. Merkel<br />
Ca. uroteliale Ca. prostata Ca. polmone<br />
non small-cell<br />
Ca. ovarico Ca. squamoso Ca. ovarico<br />
mucinoso sieroso<br />
Ca. neuroendocrino Ca. endometrio<br />
Mesotelioma