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CITOLOGIA DA INIZIATIVE DI SCREENING<br />
contribuire a rispondere a questo specifico quesito, tenendo<br />
presente tuttavia che con la “core needle biopsy” (CNB) la<br />
percentuale di conversione da IA a cancro varia in letteratura<br />
da 11% a 66% (7-8) e la conversione da CIS a CI da16% a<br />
44% 9-10 . Valori un po’ migliori sono descritti con la tecnica<br />
“vacuum assisted biopsy” (VAB).<br />
Altre situazioni che possono porre problemi diagnostici alla<br />
citologia sono rappresentati dalle lesioni papillari, dalle lesioni<br />
mucinose e dalle lesioni sclerosanti; tuttavia nella maggior<br />
parte di questi casi il ricorso ad una tecnica microbioptica,<br />
che è di tipo incisionale, non è sufficiente per una diagnosi<br />
definitiva.<br />
La CA che utilizza un ago più sottile, percepito come uno<br />
svantaggio (meno materiale), può invece rappresentare un incredibile<br />
vantaggio rispetto alle tecniche microbioptiche: minore<br />
emorragia e minor rischio di alterazione parenchimale<br />
per la reazione tissutale all’ematoma; l’ago sottile della CA,<br />
che non richiede l’incisione della cute per entrare nel parenchima,<br />
si presta meglio nel campionamento di lesioni multiple<br />
della mammella. Inoltre poiché l’ago della CA è controllato<br />
manualmente nei movimenti, questa metodica è più indicata<br />
di quelle microbioptiche nelle lesioni difficili da raggiungere,<br />
come quelle vicine alla cute o alla parete toracica,<br />
e nelle lesioni mammografiche disperse. Il costo della CA è<br />
notevolmente inferiore se confrontato con le tecniche microbioptiche<br />
(costo unitario della CA pari a Euro 1-5, della CNB<br />
pari a 40 Euro, della VAB 230 Euro). Infine, la CA possiede<br />
il grande vantaggio di un ridotto “turnaround time” diagnostico.<br />
Lo screening del carcinoma mammario è un intervento di Sanità<br />
pubblica di cui un aspetto importante è l’ottimizzazione<br />
dei costi, in questo ambito la CA è una procedura di prima<br />
scelta oltre per la qualità diagnostica e la minima invasività,<br />
anche per i costi ridotti. Condizione indispensabile è che sia<br />
effettuata da un “team” di professionisti esperti e capaci di<br />
collaborazione e disponga della possibilità di valutazione immediata<br />
del materiale durante l’agoaspirazione delle lesioni<br />
che maggiormente esitano in campionamenti insufficienti,<br />
come le microcalcificazioni.<br />
Le linee guida europee sono, a questo scopo, uno strumento<br />
utile sia per la standardizzazione delle categorie diagnostiche,<br />
che per gli indicatori di qualità della diagnosi, con i cui<br />
valori ogni Centro di Screening dovrebbe confrontarsi 1 .<br />
Bibliografia<br />
1 European Guidelines for Quality Assurance in mammography screening,<br />
3 a edition. Office for official pubblication of the European Community,<br />
2001.<br />
2 Azavedo E, Svane G, Auer G. Stereotactic fine-needle biopsy in 2594<br />
mammographically detected non-palpable lesions. Lancet<br />
1989;1:1033-6.<br />
3 Boerner S, Fornage Bd, Singletary E, Sneige N. Ultrasound-guided<br />
fine-needle aspiration of non-palpable breast lesions: a review of<br />
1885 FNA cases using the National Cancer Institute-supported reccomandations<br />
on the uniform approach to breast FNA. Cancer<br />
1999;87:19-24.<br />
4 Tabbara SO, Frost AR, Stoler MH, Sneige N, Sidaway MK. Changing<br />
trends in breast fine-needle aspiration: results of the Papanicolau So-<br />
235<br />
ciety of Cytopathology Survey. Diagn Cytopathol 2000;22:126-130.<br />
5 Pisano ED, Fajardo LL, Tsimikas J, et al. Rate of insufficient sample<br />
for fine-needle aspiration for non-palpable breast lesions in a multicenter<br />
clinical trial. Cancer 1998;82:679-88.<br />
6 Cangiarella J, Mercado CL, Symmans WF, Newstead GM, Toth HK,<br />
Waisman J. Stereotaxic aspiration biopsy in the evaluation of mammografically<br />
detected clustered microcalcification. Cancer Cytopathol<br />
1998;84:226-30.<br />
7 Lin PH, Clyde JC, Bates DM, Garcia JM, Matsumoto GH, Girvin<br />
GW. Accuracy for sterotactic needle-core breast biopsy in atypical<br />
ductal hyperplasia. Am J Surg 1998;5:380-2.<br />
8 Acheson MB, Patton RG, Howisey RL, Lane RF, Morgan A. Histologic<br />
correlation of image-guided core biopsy with excisional biopsy of<br />
non palpable breast lesions. Arch Surgery 1997;132:815-8.<br />
9 BurbanK F. Stereotactic breast biopsy of atypical ductal hyperplasia<br />
and ductal carcinoma in situ lesions: improved accuracy with directional<br />
vacuum-assisted. Radiology 1997;204:153-6.<br />
10 Lee CH, Carter D, Philpotts LE, Couce ME, Horvath LJ, Lange RC,<br />
Tocino I. Ductal carcinoma in situ diagnosed with sterotactic core<br />
needle biopsy: can invasion be predicted? Radiology 2000;217:466-70.<br />
Novità in citologia mammaria: metodi ed<br />
indicazioni per il “ductal lavage”<br />
C. Casadio, C. Scacchi, L. Chiapparini<br />
Divisione di Anatomia Patologica e Medicina di Laboratorio,<br />
Istituto Europeo di Oncologia, Milano<br />
Il lavaggio duttale è una tecnica di prelievo relativamente<br />
nuova che permette di raccogliere cellule di rivestimento di<br />
dotti e lobuli – unità morfo-funzionale della ghiandola mammaria<br />
– per sottoporle ad indagine citomorfologica volta ad<br />
evidenziarne eventuali atipie.<br />
La procedura, poco invasiva e ben tollerata, è più efficace<br />
nella raccolta di materiale da esaminare rispetto all’aspirato<br />
da capezzolo. Infatti la quantità di cellule epiteliali duttali<br />
presenti in una secrezione spontanea o in un aspirato da capezzolo<br />
è solitamente scarsa, ma se il dotto che produce secreto<br />
viene sottoposto ad un lavaggio con soluzione fisiologica,<br />
è possibile provocare meccanicamente l’esfoliazione di<br />
molte più cellule da destinare alla valutazione citomorfologica.<br />
L’allestimento dei preparati può avvenire con diverse modalità,<br />
anche per consentire l’applicazione a questo materiale<br />
di ulteriori tecniche di indagine, presenti e future, utilizzando<br />
ogni sua componente (cellule e sovranatante).<br />
Tuttavia l’effettivo possibile ruolo di questa metodica nella<br />
identificazione di lesioni pre-neoplastiche e quindi nella prevenzione<br />
dell’insorgenza del carcinoma della mammella è<br />
ancora da valutare mediante accurati studi clinici.<br />
Le donne attualmente candidate al lavaggio dei dotti devono<br />
avere un esame clinico e mammografico negativi, ma essere<br />
considerate ad alto rischio per lo sviluppo del carcinoma. Il<br />
lavaggio dei dotti mammari può essere considerato uno strumento<br />
aggiuntivo nella valutazione del rischio di sviluppare<br />
un tumore mammario in donne sane e quindi nella selezione<br />
delle pazienti che possono beneficiare di trattamenti chemiopreventivi<br />
(come quello basato sulla somministrazione del<br />
Tamoxifene).