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RE ARTù E LA RICERCA DEL SACRO GRAAL - Comune di Parma

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<strong>di</strong>ssacrante che un cadavere così rispettato da molti fosse<br />

visibile in tal giorno. Non avendo avuto sod<strong>di</strong>sfazione, i giudei<br />

si misero <strong>di</strong> guar<strong>di</strong>a alla tomba sia <strong>di</strong> giorno sia <strong>di</strong> notte per<br />

timore dei seguaci lo trafugassero; nel frattempo Giuseppe fece<br />

in tempo a tornare a casa.<br />

Mentre il drappello dei giudei se ne stava <strong>di</strong> guar<strong>di</strong>a alla<br />

tomba, Gesù <strong>di</strong>scese nella Geenna per portarsi ad<strong>di</strong>etro tutti i<br />

giusti ivi giunti e risuscitando a tempo debito, come promesso e<br />

<strong>di</strong>mostrando l’infondatezza dei sospetti dei giudei.<br />

Il mattino successivo alla restituzione, le guar<strong>di</strong>e alla tomba la<br />

trovarono completamente aperta ed il corpo assolutamente<br />

sparito, nonostante l’ininterrotta veglia lì davanti; allora,<br />

spaventatissimi, andarono al Sinedrio a riferire il tutto. Finito il<br />

rapporto, il Sinedrio fece in modo che la colpa della sparizione<br />

fosse imputata a tutti i <strong>di</strong>scepoli <strong>di</strong> Gesù in generale ed a<br />

Giuseppe d’Arimatea in particolare, perché era l’unico, assieme<br />

ad un certo Nicodemo, a conoscere esattamente il luogo <strong>di</strong><br />

sepoltura.<br />

Purtroppo per i giudei, Nicodemo fu informato<br />

preventivamente ed ebbe il tempo per fuggire; Giuseppe non fu<br />

altrettanto fortunato, perché fu imme<strong>di</strong>atamente arrestato ed<br />

interrogato, ma egli <strong>di</strong>sse: ”Di quel che mi accusate non vi so<br />

<strong>di</strong>re nulla, tranne che lo seppellii nelle vicinanze del Golgota e<br />

lo lasciai in custo<strong>di</strong>a delle guar<strong>di</strong>e giudaiche tre giorni fa. Da<br />

allora non so più niente”. Ma i giudei risposero: ”Tu ci stai<br />

prendendo in giro, sai benissimo dove hai nascosto il corpo del<br />

cosiddetto Messia, sei un gran bugiardo ed un tra<strong>di</strong>tore della<br />

nostra causa” ed iniziarono ad insultarlo; finiti gli insulti<br />

Giuseppe fu fustigato e gettato nelle segrete <strong>di</strong> una torre e<br />

muratovi dentro. Passò qualche tempo prima che Pilato si<br />

accorgesse della scomparsa del buon Giuseppe; venutolo a<br />

sapere se n’addolorò parecchio e <strong>di</strong>sse: ”Di quest’affronto alla<br />

legalità sia terrena sia <strong>di</strong>vina i giudei dovranno pagarla molto<br />

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gesticolare allegramente, per attirare su <strong>di</strong> loro l’attenzione<br />

della folla presente sulla piazza, finalmente <strong>di</strong>ssero: ”Create<br />

due ali attorno ad Elsa, la nostra signora, che intende <strong>di</strong>rigersi<br />

alla presenza <strong>di</strong> Nostro Signore nella cattedrale”<br />

Detto questo i quattro ragazzi si collocarono in mezzo ai<br />

nobili presenti, formando un vasto varco in <strong>di</strong>rezione della<br />

cattedrale, in modo da far passare un ricco corteo. Subito<br />

uscirono dalle stesse portefinestre altri quattro paggi che si<br />

<strong>di</strong>sposero sulla balconata come per accompagnare un solenne<br />

corteo muliebre, infatti il corteo <strong>di</strong> splen<strong>di</strong>de dame,<br />

meravigliosamente vestite, non si fece attendere e s’andarono a<br />

<strong>di</strong>sporre sui gra<strong>di</strong>ni della cattedrale, ultima tra le dame si fece<br />

vedere Elsa, che raggiunse le compagne sulla gra<strong>di</strong>nata della<br />

cattedrale, mentre tutti i nobili presenti si tolsero<br />

rispettosamente i cappelli e fecero ulteriormente spazio al<br />

corteo, rimanendo abbagliati dalla bellezza <strong>di</strong> quelle altere<br />

donne. Finalmente Elsa iniziò a salire i gra<strong>di</strong>ni davanti alla<br />

cattedrale, quando dalle ultime file del suo corteo, si fece avanti<br />

Ortrud, la quale s’era furtivamente intrufolata nonostante il<br />

bando, e prese a <strong>di</strong>re: ”Giammai sarò una tua serva, Elsa, sappi<br />

che non sopporterò oltre il fatto che tu m’abbia sopravanzato in<br />

quest’occasione, anzi d’ora in avanti dovrai piegarti umilmente<br />

anziché sia io a strisciare ai tuoi pie<strong>di</strong> come un verme schifoso;<br />

ti <strong>di</strong>rò un’altra cosa, Elsa, voglio ven<strong>di</strong>care il mio dolore ed<br />

avere quanto mi spetta dalla con<strong>di</strong>zione sociale a cui<br />

appartengo”<br />

Fortunatamente i paggi reagirono imme<strong>di</strong>atamente alla<br />

sorpresa ed allontanarono da Elsa la perfida reietta; nello stesso<br />

momento si fece avanti Elsa, che prese a <strong>di</strong>re: ”Perfida donna,<br />

cosa vuoi insinuare in un così fausto giorno? Vuoi riven<strong>di</strong>care<br />

quanto la <strong>di</strong>vina tenzone <strong>di</strong>ede torto al tuo snaturato marito? Eri<br />

tu questa mattina, poco prima dell’alba, che insinuasti il dubbio<br />

sul santo cavaliere che Dio mi ha destinato come sposo, quin<strong>di</strong><br />

sappi che se non osi domandargli conferma del tuo dubbio sulla<br />

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