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RE ARTù E LA RICERCA DEL SACRO GRAAL - Comune di Parma

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punizione ci pioverà addosso e lo abbiamo crocefisso, ma ora ci<br />

abbiamo ripensato e chie<strong>di</strong>amo <strong>di</strong> essere sciolti da tale<br />

giuramento”. Vespasiano, udendo queste parole, ravvisò la<br />

slealtà e la malizia <strong>di</strong> quella gente e <strong>di</strong>sse: ”Il governatore<br />

Pilato ha agito in perfetta buona fede, quin<strong>di</strong> non è perseguibile<br />

secondo le nostre leggi imperiali, ora or<strong>di</strong>no che sia<br />

scarcerato”. Arrivato che fu alla presenza <strong>di</strong> Vespasiano, Pilato<br />

si sentì <strong>di</strong>re queste parole dal principe: ”Mi scuso con te Ponzio<br />

Pilato per aver dubitato delle tue capacità <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zio, ora non<br />

resta che mettere in atto una vendetta esemplare, iniziamo<br />

subito a giustiziare trenta <strong>di</strong> questi scellerati dalla lingua<br />

biforcuta”<br />

Finita l’esecuzione, Vespasiano si rivolse ai giudei rimanenti e<br />

<strong>di</strong>sse: ”Se non volete subire la stessa fine, dovrete recuperare e<br />

consegnarmi il corpo del Messia”. I giudei si guardarono un<br />

attimo in faccia e Caifa si fece avanti, <strong>di</strong>cendo: ”Dopo che<br />

Giuseppe d’Arimatea ne ha più saputo nulla, anzi se ci<br />

ucciderai tutti non saprai mai neanche dove lo abbiamo<br />

segregato”<br />

”Ebbene se proprio lo mettete in questo modo ve la siete<br />

cercata; si organizzino dei giochi nel locale anfiteatro ove<br />

faremo combattere questi reietti <strong>di</strong>sarmati, contro tutte le belve<br />

che riuscirete a trovare, ma tenetene alcuni per più avanti, se<br />

sarà necessario sacrificare anche loro”<br />

Vedendo questa reazione della famiglia imperiale, un giudeo<br />

si fece avanti e <strong>di</strong>sse: ”Io so dove è finito Giuseppe d’Arimatea,<br />

ma prima <strong>di</strong> parlare desidero avere l’immunità per me e tutta la<br />

mia famiglia”. Vespasiano ci pensò alcuni minuti e poi fece un<br />

cenno d’assenso a quell’ebreo, allora egli continuò: ”Giuseppe<br />

fu imprigionato nelle segrete <strong>di</strong> una torre costruita qui vicino,<br />

subito dopo che egli depose il Messia dalla croce, ricordo<br />

inoltre che prima dell’incarcerazione fu percosso pesantemente<br />

e dubito che ora sia ancora vivo dopo tutto questo tempo,<br />

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cavaliere nella giusta <strong>di</strong>rezione per portare a termine<br />

l’avventura che gli era appena stata affidata.<br />

Negli stessi istanti, la popolazione della Fiandra stava finendo<br />

<strong>di</strong> trattare con le popolazioni della Sassonia, nella persona del<br />

loro re Enrico l’Uccellatore, ma tra le persone ivi intervenute<br />

v’erano due conti brabantini che non erano molto sod<strong>di</strong>sfatti<br />

della cosa, anche perché significava che tutto il loro mondo<br />

pagano si stava scontrando inevitabilmente con la realtà<br />

cristiana che stava <strong>di</strong>lagando in quelle regioni; quei due signori<br />

così riottosi alle novità erano noti come Friedrich ed Ortrud von<br />

Telramund, che avevano iniziato gia da qualche tempo a<br />

pianificare la loro eretica ribellione contro quelle novità che<br />

non gra<strong>di</strong>vano. Una volta che le corti coinvolte nel nuovo<br />

trattato furono riunite <strong>di</strong> fronte al re, Friedrich iniziò a <strong>di</strong>re:<br />

”Quella vigliacca della duchessa Elsa <strong>di</strong> Brabante non ha<br />

voluto rivelare ad alcuno che fine abbia fatto il <strong>di</strong> lei fratello<br />

Goffredo, che sparì gia da tempo dalle nostre corti e che io e<br />

mia moglie avevamo in custo<strong>di</strong>a; sospettiamo che la perfida<br />

sorella possa averlo ucciso per potersi impadronire dell’intiera<br />

ere<strong>di</strong>tà dei loro defunti genitori”. Subito re Enrico s’alzò dal<br />

proprio seggio ed iniziò a <strong>di</strong>re: ”Mio signore, effettivamente<br />

m’è sembrato riferito che il piccolo duca sparì gia da qualche<br />

tempo, quin<strong>di</strong> <strong>di</strong>spongo che se entro il terzo squillo delle<br />

trombe della mia scorta nessuno si presenta a <strong>di</strong>fendere il suo<br />

onore, mi vedo costretto a decretare la sua colpevolezza <strong>di</strong><br />

fratrici<strong>di</strong>o e condannarla a morte per decapitazione”. Subito si<br />

sentì echeggiare il primo degli squilli richiesti, ma nessuno osò<br />

farsi avanti per paura che Elsa fosse veramente colpevole <strong>di</strong><br />

quell’abominevole delitto <strong>di</strong> cui i conti <strong>di</strong> Telramund la stavano<br />

accusando, allora la poverina, presa da un momento <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>sperazione, si prostrò ai pie<strong>di</strong> d’Enrico ed iniziò a <strong>di</strong>re: ”Vi<br />

prego, mio signore, lo spazio <strong>di</strong> quei tre squilli delle vostre<br />

trombe sono ben misera cosa per permettere a colui che dovrà<br />

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