RE ARTù E LA RICERCA DEL SACRO GRAAL - Comune di Parma
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”Chi bestemmia Dio è passabile per lapidazione!”<br />
”In costui non ho trovato colpa, che devo farne?”<br />
Dall’esterno il popolo, che era stato sobillato dagli uomini del<br />
Sinedrio, iniziò a gridare: ”Crocifiggilo, crocifiggilo!”<br />
”Ma non ci sono gli estremi per crocifiggerlo! Inoltre è<br />
impossibile che tutta la popolazione sia d’accordo”<br />
”Invece è così! Perché si è <strong>di</strong>chiarato figlio <strong>di</strong> Dio, quin<strong>di</strong><br />
blasfemo contro la legge mosaica, e re, quin<strong>di</strong> contro le leggi <strong>di</strong><br />
Roma”. Allora si alzò Nicodemo, uno del Sinedrio, e pieno <strong>di</strong><br />
collera <strong>di</strong>sse: ”Possibile che questo sant’uomo sia stato per<br />
tanto tempo tra noi, anche sferzandoci con le sue parabole e<br />
risposte, e lo accusate solo ora? Secondo me avete tutti paura <strong>di</strong><br />
lui e del suo potere oratorio che vi sta facendo <strong>di</strong>minuire gli<br />
accoliti e lo volete solo per continuare secondo i vostri como<strong>di</strong>”<br />
Allora si alzò in pie<strong>di</strong> Anna, che era uno dei due sommi<br />
sacerdoti, e <strong>di</strong>sse, in nome del Sinedrio: ”Sentite costui, che fa<br />
parte del Sinedrio, eppure a me non interressa più cosa volete<br />
fargli”<br />
”Vogliamo che sia crocefisso”<br />
”Difende quel blasfemo <strong>di</strong> un Nazzareno! Propongo <strong>di</strong><br />
crocifiggere anche Nicodemo!”, alla minaccia <strong>di</strong> far<br />
crocefiggere anche Nicodemo, molti miracolati si fecero avanti<br />
per testimoniare l’accaduto, ammettendo, però, tutti quanti il<br />
particolare delle guarigioni <strong>di</strong> Sabato. Allora Pilato prese la<br />
parola, <strong>di</strong>cendo: ”Perché volete spargere il sangue <strong>di</strong> un<br />
innocente?”, ma nessuno seppe il vero motivo. Sentendo<br />
questo, Pilato s’avvicinò ad un bacile che era nella sala e,<br />
lavandosi le mani, <strong>di</strong>sse: ”Dato che io non ho trovato colpe in<br />
costui che mi avete portato, io me ne lavo le mani e vi lascio<br />
l’intiera colpa <strong>di</strong> quanto potrà accadere in seguito”<br />
Infine Pilato congedò tutti gli intervenuti, tranne Nicodemo ed<br />
altri do<strong>di</strong>ci <strong>di</strong>scepoli del Messia, <strong>di</strong>cendo: ”Voglio che voi, qui<br />
rimasti, mi <strong>di</strong>ate consiglio su come comportarmi in questo<br />
frangente!”<br />
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imme<strong>di</strong>atamente e rispose: ”Mio signore, voi m’avete arrecato<br />
la salvezza, quin<strong>di</strong> devo respingere ogni dubbio che è stato<br />
insinuato e combatterlo con l’amore che provo per voi qui<br />
presente con me!”, detto questo, Elsa si strinse al petto del suo<br />
sposo, mentre le campane e l’organo presero a suonare a festa,<br />
quin<strong>di</strong> il cavaliere del cigno prese Elsa per mano, conducendola<br />
alla testa del corteo nuziale assieme ad Enrico, mentre Ortrud,<br />
da un lato della piazza alquanto nascosto, gli faceva un segno<br />
quasi <strong>di</strong> vittoria. In quello stesso istante i due sposi entrarono<br />
nella cattedrale accompagnati dal re e dall’intiero corteo.<br />
Capitolo 69<br />
Finiti i riti del matrimonio, i due sposi furono accompagnati<br />
dall’intiera corte alle loro stanze, per far sì che potessero<br />
compiere con la dovuta calma il loro dovere verso imene.<br />
Finalmente i due innamorati si ritrovarono completamente soli<br />
ed il misterioso cavaliere avvicinò a se Elsa, accompagnandola<br />
nelle vicinanze d’una finestra, ivi giunti entrambi<br />
s’abbracciarono teneramente, mentre attendevano che i canti<br />
nuziali della corte si fossero definitivamente <strong>di</strong>spersi; sicuri che<br />
furono che nessuno potesse tornare in<strong>di</strong>etro a <strong>di</strong>sturbarli, il<br />
cavaliere aperse completamente le vicine finestre ed iniziarono<br />
a baciarsi teneramente. Ad un tratto Elsa si <strong>di</strong>scostò dall’amato<br />
e <strong>di</strong>sse: ”Mio signore, voi mi chiedeste <strong>di</strong> fidarmi <strong>di</strong> voi, ieri,<br />
quando arrivaste alla presenza mia ed a quella del nostro<br />
amatissimo re, ma l’insinuazione che i perfi<strong>di</strong> fecero questa<br />
mattina, all’inizio della cerimonia, continua a farsi pressante<br />
nel mio cuore, quin<strong>di</strong> vi scongiuro d’infrangere il giuramento e<br />
rivelarmi quanto quegli abbietti vogliono, dopo <strong>di</strong> che sarò<br />
completamente tranquilla della vostra parola”.<br />
Il misterioso cavaliere si scostò meravigliato dalla moglie ma<br />
alla fine, ripresosi da quell’inaspettata richiesta, la riprese tra le<br />
proprie braccia ed iniziò a <strong>di</strong>re: ”Mia dolce e pura sposa, non<br />
posso biasimarti per quel tarlo che altri ti hanno inculcato, ma<br />
dovevi resistere a quella tentazione, se volevi avermi tuo sposo<br />
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