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Come eravamo - Campo de'fiori

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26<br />

di Secondiano Zeroli<br />

...continua dal numero 51<br />

Ben presto il mio coinvolgimento all’interno<br />

dell’emittente divenne più assiduo, poiché<br />

oltre alla già citata trasmissione<br />

Teverina 2000, avevo un gioco chiamato<br />

Le rouge e le noir che conducevo insieme<br />

a Vincenzo, una rubrica cinematografica<br />

denominata Cinema news ma soprattutto<br />

le dirette d’una partita di calcio, la domenica<br />

pomeriggio. Allora si poteva usare<br />

soltanto il baracchino ed occorreva trovarsi<br />

non a grande distanza dalla sede della<br />

radio. Ricordo di aver fatto le radiocronache<br />

sui campi di Soriano, Civita Castellana,<br />

Corchiano, Ronciglione, Capranica. Poi alla<br />

sera, in via sperimentale, si metteva in<br />

funzione una telecamera e la domenica<br />

Sportiva era servita, anche se soltanto per<br />

un pubblico molto limitato di telespettatori<br />

del solo ambito sorianese. Fu in quel<br />

periodo di tempo che ebbi modo di intervistare<br />

il pugile di Tarquinia Angelo<br />

Jacopucci, morto poi nel luglio del ’78 a<br />

Bellaria, dopo un terrificante K.O. subito<br />

ad opera dell’inglese Alan Minter. C’era<br />

comunque all’interno dell’emittente un<br />

clima di grande cordialità. I ragazzi e le<br />

ragazze perlopiù sorianesi, si avvicendavano<br />

alla consolle con crescenti consensi da<br />

parte d’un pubblico che cominciava anche<br />

a far sentire le proprie critiche. Vi furono<br />

perciò diverse riunioni in cui si cercava di<br />

migliorare e di modificare il palinsesto con<br />

nuove entrate di figure professionalmente<br />

più qualificate. Lely Corsi cominciò così a<br />

proporre favolosi viaggi esotici, Massimo<br />

Formicoli parlò prima di bande musicali cittadine<br />

e poi di problematiche legate alla<br />

psicologia, Emilio intrattenne i radioascoltatori<br />

su fatti di cuore, Catello varò la<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Storia di un sogno chia<br />

Da Maurizio<br />

rubrica giornalistica La Voce dei Cimini,<br />

sulla falsariga della collaudata Teverina<br />

2000.<br />

Un giorno, nel piazzale antistante l’emittente,<br />

parcheggiò una vecchia Alfa<br />

Romeo, da cui discese un bel giovane<br />

moro il cui nome echeggiava vecchi ricordi<br />

scolastici. Si trattava di Omero. Omero<br />

Giulivi da Monte Calvello, frazioncina vicino<br />

a Grotte S. Stefano, dove per anni soggiornò<br />

il pittore-poeta Balthus. Omero<br />

chiedeva un ricovero e un piccolo posto in<br />

Radio. Maurizio, dopo qualche comprensibile<br />

riluttanza, lo accontentò e con quell’atto,<br />

certamente in maniera inconsapevole,<br />

passò il testimone ad un ragazzo che<br />

poi diventerà, superando indenne bufere<br />

varie e rocamboleschi cambi di gestione, il<br />

custode geloso di una storia che non è<br />

ancora conclusa. Omero, attraversando<br />

anni perigliosi e difficili, rappresenta ora la<br />

continuità tra la colonna sorianese che<br />

aiutò Maurizio agli inizi dell’avventura e<br />

quelli che poi sarebbero stati i lunghi anni<br />

di vita civitonica che videro per protagonisti<br />

Stefano Principalli, Raffaele Miozzi e la<br />

Curia di Civita Castellana.<br />

L’emittente, con l’arrivo di Omero, sembrò<br />

trovare nuovi impulsi, primo perché le sue<br />

competenze in fatto di cultura musicale<br />

non erano insignificanti e secondo perché<br />

Maurizio sollevato da qualche incombenza<br />

di troppo poté rivolgersi con maggiore<br />

attenzione al problema più importante a<br />

cui si trovava di fronte una emittente<br />

radiotelevisiva: quella cioè di procacciarsi<br />

la pubblicità, e cioè i soldi, indispensabili<br />

per andare avanti nel migliore dei modi. In<br />

questa ottica arrivarono denari freschi per<br />

la realizzazione della mia rubrica Bonjour<br />

Tour de France. Collegamenti con la<br />

Grande Boucle e diretta dei<br />

passaggi e degli arrivi delle<br />

varie tappe.<br />

Era il ’77, l’anno della seconda<br />

vittoria di Bernard<br />

Thevenet e del crollo del<br />

belga Eddy Merckx. Per<br />

ottenere una buona ricezione<br />

<strong>eravamo</strong> costretti talvolta<br />

a trasferirci sulla sommità<br />

della faggeta, a 1111<br />

metri d’altitudine! Ma non si<br />

viveva solamente di piccoli<br />

atti d’eroismo, era per<br />

esempio divertente giocare<br />

nel piazzale con la bellissima<br />

cagna Rosa e con il fili-<br />

1977<br />

Secondiano Zeroli<br />

registra per la<br />

radio<br />

“Teverina<br />

2000”<br />

bustiere bastardino Laky. Rosa, una terranova<br />

venerata da Maurizio, aveva nobili<br />

abitudini e si arrabbiava molto quando il<br />

ruspante ma furbissimo bastardino le portava<br />

via qualche bocconcino prelibato.<br />

Rosa non mostrava nemmeno molta simpatia<br />

per uno stupendo terranova maschio<br />

del regista Ettore Scola di nome Sansone,<br />

a Soriano convocato per accoppiarsi con la<br />

nobile campagnola. Non ci fu nulla da fare.<br />

Rosa non gradiva le pesanti effusioni del<br />

dolcissimo pachiderma e così la nostra<br />

rimase per sempre illibata.<br />

Ma come è buona consuetudine, anche<br />

nelle migliori famiglie, sorsero delle piccole<br />

incomprensioni tra me e Maurizio, giacché<br />

io avrei voluto (probabilmente sbagliando)<br />

che l’emittente diventasse un po’<br />

più aristocratica, che si desse meno spazio<br />

alle dediche e più agli approfondimenti.<br />

Risultato: per tutto l’anno ’79 me ne andai<br />

a Terni a Tele Radio Centro Italia . Tornai<br />

l’anno successivo, dopo che ebbi un serio<br />

incidente automobilistico, giusto in tempo<br />

per assistere all’evento che cambierà radicalmente<br />

la vita dell’emittente, sostanzialmente<br />

radiofonica, di Soriano nel Cimino.<br />

Nel 1980, infatti, Maurizio Tocchi siglò una<br />

intesa con l’imprenditore civitonico, nel<br />

settore elettrico, Stefano Principalli e così i<br />

macchinari, le attrezzature e quant’altro,<br />

vennero trasferiti nella nuova sede di<br />

Piazza Guglielmo Marconi, a Civita<br />

Castellana, ovviamente. L’avventura continuava<br />

e questa volta su due binari diversi,<br />

perché ben presto sarà la televisione a<br />

prendere quota e a recitare un ruolo sempre<br />

più predominante nei confronti della<br />

sorella Radio. La nuova sede del centro<br />

falisco iniziò a funzionare anche al disopra<br />

delle migliori aspettative. La notizia del

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