semio 5.indd - Andrea Valle - Università degli Studi di Torino
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Le due linguistiche, quella della langue e quella della parole, che Saussure cercava<br />
esplicitamente <strong>di</strong> rapportare, trovano qui articolazione attraverso lo spazio delle<br />
norme. All’interno <strong>di</strong> questo spazio, il livello dei generi è certo quello che strategicamente<br />
permette <strong>di</strong> passare dalla generalità della langue alla particolarità dei<br />
testi, visto che le relazioni semantiche tra testi si stabiliscono preferenzialmente<br />
tra testi dello stesso genere. Tra spazio normativo delle regole e il <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne apparente<br />
<strong>degli</strong> usi, tra l’universale della langue e la singolarità del suo impiego, lo<br />
spazio delle norme si estende dalla generalità della doxa alla particolarità <strong>degli</strong><br />
stili (in senso i<strong>di</strong>olettale), i quali non <strong>di</strong>sdegnano affatto i paradossi.<br />
Una questione cruciale verte allora sul carattere transgenerico e trans<strong>di</strong>scorsivo<br />
della doxa: possiamo riconoscere che le norme semantiche proprie <strong>di</strong> un genere e<br />
<strong>di</strong> un <strong>di</strong>scorso costituiscono delle doxa regionali (come il romanzesco nell’Ottocento).<br />
Se tali doxa regionali racchiudono verosimilmente <strong>degli</strong> elementi comuni,<br />
sarebbe davvero tendenzioso e scorretto attribuirli alla lingua; e se comunque<br />
si opera tale attribuzione surrettizia, ciò che ne sortisce è l’idea che la lingua<br />
imporrebbe una visione del mondo, tesi oltremodo forte che - come sappiamo<br />
- è sempre stata la preferita da parte delle teorie nazionaliste più pericolose 15 . In<br />
definitiva, possiamo ottenere la seguente gerarchia:<br />
Tavola 4. Livelli della doxa.<br />
È senza dubbio la doxa trans<strong>di</strong>scorsiva quella che meglio corrisponderebbe a<br />
ciò che solitamente viene informalmente chiamato ideologia. Purtuttavia, non<br />
è affatto certo che una stessa doxa, persino ridotta a una manciata <strong>di</strong> “pregiu<strong>di</strong>zi”<br />
o <strong>di</strong> topoï, possa essere ritrovata in tutti i <strong>di</strong>scorsi. Per venire al dunque, gli<br />
15 Ci si potrebbe richiamare, a tal proposito, all’ipotesi <strong>di</strong> Sapir-Whorf, sotto la quale si confondono determinismo<br />
e relativismo. Se il determinismo linguistico, come tutti i determinismi, è riduzionista, al<br />
contrario il relativismo sottende necessariamente l’approccio comparativo proprio delle scienze della<br />
cultura, dal momento che si oppone all’universalismo <strong>di</strong> principio che ha sempre impastoiato, fino al<br />
cognitivismo incluso, la riflessione sui rapporti tra linguaggio e pensiero.<br />
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