semio 5.indd - Andrea Valle - Università degli Studi di Torino
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ispirata ai lavori <strong>di</strong> Floch e <strong>di</strong> Landowski, si è notevolmente sviluppata, apparendo<br />
talvolta persino come il nuovo mainstream della ricerca. Questa nuova<br />
centralità dell’indagine delle pratiche non ha corrisposto, tuttavia, a una mo<strong>di</strong>ficazione<br />
del modello teorico generale; ha piuttosto colto in Dell’imperfezione<br />
<strong>di</strong> Greimas la base per poter estendere pretese descrittive e campi d’indagine,<br />
permettendo alla ricerca <strong>di</strong> restare saldamente ancorata al progetto originario<br />
della <strong>semio</strong>tica generativa, fondata sulla virtuosa circolarità tra elaborazione <strong>di</strong><br />
modelli e stu<strong>di</strong> testuali. Sul piano teorico generale la socio<strong>semio</strong>tica ha trovato<br />
come testo fondatore La società riflessa <strong>di</strong> Landowski (1989) e come emblema<br />
della fattibilità metodologica dell’indagine <strong>di</strong> pratiche il saggio <strong>di</strong> Floch sulla<br />
metropolitana parigina. Arricchito ulteriormente dalla profonda conoscenza<br />
della lezione barthesiana, il contributo in Italia <strong>di</strong> Gianfranco Marrone (2001)<br />
ha esemplificato lo spettro <strong>di</strong> indagini in cui la socio<strong>semio</strong>tica può sistematicamente<br />
addentrarsi, rilanciando la centralità <strong>di</strong> temi su cui la <strong>di</strong>sciplina dei<br />
segni <strong>di</strong>batteva negli anni Sessanta, visto che essi rappresentano una posta che<br />
il presente deve saper raccogliere. Del resto, gli scritti critico-<strong>semio</strong>logici <strong>di</strong><br />
Eco, la lezione <strong>di</strong> Rossi Lan<strong>di</strong> e i contributi <strong>di</strong> Paolo Fabbri ricostruiscono una<br />
linea “italiana”, quasi ininterrotta, <strong>di</strong> ricerca <strong>semio</strong>tica vocata allo stu<strong>di</strong>o delle<br />
pratiche sociali.<br />
Tuttavia, sul finire <strong>degli</strong> anni Novanta, quella che appariva come una spaccatura<br />
<strong>di</strong> interessi tra, da una parte, la ricerca socio<strong>semio</strong>tica e, dall’altra, la<br />
complessificazione del modello generale della teoria, sull’onda della <strong>semio</strong>tica<br />
delle passioni, prima, e della <strong>semio</strong>tica tensiva, poi, ha trovato delle saldature<br />
<strong>di</strong> interessi in grado <strong>di</strong> riportare in gioco il senso <strong>di</strong> un ri<strong>di</strong>battimento delle<br />
rispettive posizioni. In primo luogo, ha acquisito bilateralmente sempre più<br />
importanza lo stu<strong>di</strong>o della <strong>di</strong>mensione sensibile della significazione; in secondo<br />
luogo, la riemersione del corpo e dell’esperienza estesica, ha inevitabilmente<br />
messo sotto tensione (se non in crisi) i modelli narrativi classici (in primo luogo,<br />
la generalità dello schema narrativo canonico).<br />
Ma questo non è stato un <strong>di</strong>battito che ha coinvolto solo le <strong>di</strong>ramazioni filo- o<br />
post-greimasiane della ricerca; esso ha rimesso fortemente in gioco la necessità<br />
<strong>di</strong> un loro nuovo confronto con le prospettive teoriche <strong>di</strong> stampo interpretativo<br />
(in primo luogo, la <strong>semio</strong>tica echiana e la semantica interpretativa <strong>di</strong> Rastier).<br />
Al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> quali saranno gli esiti, non si può che accogliere positivamente<br />
questo riprofilarsi <strong>di</strong> sno<strong>di</strong> teorici comuni alle <strong>di</strong>verse prospettive <strong>di</strong> ricerca, e<br />
non perché si auspica che esse possano confluire in un para<strong>di</strong>gma più generale,<br />
ma proprio perché si offre loro la possibilità <strong>di</strong> aumentare l’intelligibilità e il<br />
raffinamento concettuale dei loro <strong>di</strong>stinguo.<br />
La comparsa recente sulla scena <strong>di</strong> importanti contributi originali con l’aperta<br />
vocazione a proporre una ripartenza nell’approccio alle pratiche (in particolare,<br />
Rastier 2001 e Fontanille 2004b) ha suscitato una vivace accelerazione nella<br />
ri<strong>di</strong>scussione o approfon<strong>di</strong>mento delle proprie ipotesi <strong>di</strong> partenza e del proprio<br />
approccio metodologico. Di ciò, il paesaggio generale della ricerca non potrà<br />
che trarne beneficio, al <strong>di</strong> là dei punti <strong>di</strong> vista <strong>di</strong> ciascuno.<br />
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