CREATIVI SICILIANI Cu’ niesci, arriniesci Antonio Piazza e il direttore della fotografia Olaf Hirschberg. Olaf ha tra le mani la RED, la macchina da presa digitale con cui è <strong>sta</strong>to girato il film. Affrontiamo un problema alla volta. Sono affascinata dall’idea di rendere cinematograficamente lo sguardo di un non vedente. Come avete fatto? Avete avuto problemi con l’attrice protagoni<strong>sta</strong>? «Ci abbiamo riflettuto a lungo, ed abbiamo realizzato che i non vedenti sono avvolti nel loro mondo, all’interno del quale entrano gli odori, i contatti, le voci. Così abbiamo girato con le telecamere puntate dritte dritte solo sulla protagoni<strong>sta</strong>, senza mai svelare cosa ci fosse tutto attorno. Certo, è davvero una soluzione claustrofobica, per il pubblico intendo, che non riesce mai a vedere cosa succede attorno alla piccola Rita, pur sentendo la voce della madre, oppure vedendone le mani; ascoltando il rumore del mare senza però avere la classica inquadratura in campo lungo. L’inquadratura si allarga solo quando Rita tocca il volto del ragazzino che incontra e che le permette di toccargli il volto: Rita “vede” il viso dell’improvviso nuovo amico ed ecco che l’inquadratura si allarga, ecco che il mondo prende forma. Per rispondere alla seconda domanda, devo ammettere che l’esperienza con Marta Palermo, la bambina di 10 anni che interpreta Rita, è <strong>sta</strong>ta tra le più forti e le più belle che abbiamo fatto nella nostra carriera. Tutti ci avevano messo in guardia sulla difficoltà di lavorare con un’attrice cieca, ancor di più se si tratta di una bambina che non è un’attrice. Ma dove avremmo mai potuto trovare una bambina di 10 anni in grado di recitare il ruolo di una non vedente? E Marta si è rivelata eccezionale. Nessun problema, mai. Come lei stessa ci ha detto durante i provini, e come ha tenuto a sottolineare quando le abbiamo comunicato la nostra scelta, lei non “recita” il ruolo di Rita, lei “è” Rita». Nessun problema con gli attori, nessun problema con la produzione. Quindi, nessun problema neppure con le riprese? «Il cortometraggio ha previsto cinque giorni di riprese al- Antonio Piazza e Fabio Grassadonia durante le riprese ...Tutti ci avevano messo in guardia sulla difficoltà di lavorare con un’attrice cieca. Marta si è rivelata eccezionale. Come lei stessa ha detto lei non “recita” il ruolo di Rita, lei “è” Rita... l’Arenella, dove siamo <strong>sta</strong>ti accolti benissimo, supportati perfettamente anche da tutto il pubblico. Ripeto, que<strong>sta</strong> esperienza ci fa guardare al futuro, al lavoro per il nostro lungometraggio, con tanta energia e ottimismo». Quindi, volendo generalizzare, possiamo dire che si può guardare con ottimismo al futuro della cinematografia in Sicilia? «Quello che posso dire è che per realizzare questo nostro progetto ci siamo dovuti rivolgere all’estero, e che nono<strong>sta</strong>nte i temi trattati dal prossimo lungometraggio - l’incontro ta una donna cieca e un killer di mafia, in effetti la sicilianità non è la caratteristica principale del film, pensato e scritto con un respiro internazionale. Poi, bisogna dire che la crisi culturale che attanaglia tutto il Paese non è che favorisca l’ottimismo, ma progetti come quello di Agrodolce, costruito e girato in Sicilia, invece ci fanno ben sperare. Bisogna pensare che se abbiamo avuto cinque giorni di riprese senza problemi è anche perché abbiamo trovato a Palermo delle figura professionali che si sono formate proprio sui set di Agrodolce. Quindi, che ben vengano prodotti come questo: non dimentichiamo che Un Posto al Sole ormai rappresenta un indotto corposo in quel di Napoli!». Quando potremo vedere il vostro film, "Salvo"? «Al momento non posso fare neppure una previsione. Spero presto». M 28 settembre/ottobre duemiladieci
le FACCE della “<strong>Mondello</strong>” di Cinzia Bono foto Giuseppe Marinelli