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l'Estate sta finendo - Mondello

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Una volta le avevo contate tutte: erano<br />

150 le palme di via dell’Olimpo, l’orgoglio<br />

di que<strong>sta</strong> nuova strada, una schiera<br />

di zampilli di verde che ti guidava verso<br />

Monte Pellegrino e <strong>Mondello</strong>. Adesso<br />

sono poco meno della metà, il tratto in<br />

prossimità del circolo Country e del Palasport<br />

quasi azzerati... il conto alla rovescia<br />

continua in direzione autostrada<br />

senza lasciare grandi speranze a noi malinconici.<br />

Sono passati ormai alcuni anni<br />

dall’arrivo del punteruolo rosso in Italia<br />

e in Sicilia, e in poco tempo l’insetto ha<br />

inaridito il nostro paesaggio senza trovare<br />

alcun o<strong>sta</strong>colo.<br />

Piante ciclopiche per età e dimensioni,<br />

pachidermi dei nostri giardini, secolari<br />

e silenziosi guardiani dei nostri<br />

teatri, dei nostri musei delle nostre arti<br />

in poche settimane spirano con drammaticità<br />

kafkiana senza ormai alcun tentativo<br />

di trattamento/cura... Penso che<br />

sia davvero strano che ci si arrenda di<br />

fronte ad un semplice coleottero...<br />

Ecco allora dei consigli che potrebbero<br />

aiutare chi ancora (come me) possiede<br />

palme vive e vegete nel suo<br />

giardino e si ostina a proteggerle senza<br />

necessariamente spendere una fortuna.<br />

Innanzitutto ci sono in commercio<br />

tanti prodotti alternativi ai pesticidi tradizionali<br />

come i piretroidi (assolutamente<br />

efficaci), alcuni non co<strong>sta</strong>no più<br />

di 20 euro e possono fornire sino a 100<br />

duemiladieci settembre/ottobre<br />

litri di prodotto utile per numerosi trattamenti.<br />

Esiste poi (per i più intransigenti<br />

in campo ecologi<strong>sta</strong>) una alternativa<br />

(più costosa) ai pesticidi tradizionali e ai<br />

piretroidi, un prodotto già te<strong>sta</strong>to con<br />

successo, di origine naturale, da usare<br />

per via radicale, sia nel trattamento che<br />

nella prevenzione contro il punteruolo<br />

rosso. Si tratta della azadiractina, un<br />

estratto dell’albero del Neem (Azadirachta<br />

indica), che non possiede particolari<br />

controindicazioni per la salute<br />

umana ed animale.<br />

Si inocula con facilità per via radicale<br />

(tramite un palo iniettore infisso nel terreno<br />

in prossimità delle radici), non è velenoso<br />

per le api e ne ba<strong>sta</strong>no 50-300<br />

ml/pianta a seconda delle dimensioni.<br />

Inoltre, considerando che il punteruolo<br />

deve entrare e deporre le uova in prossimità<br />

della corona fogliare, non c’è bisogno<br />

di irrorare la pianta da capo a<br />

piedi di soluzioni parassiticide: si può<br />

proteggere la propria palma semplicemente<br />

trattando un’area molto limitata.<br />

Nella mia personale esperienza, ba<strong>sta</strong>no<br />

2,5 litri di miscela al 5% di un<br />

qualsiasi piretroide, spruzzato con precisione<br />

nella corona fogliare della<br />

palma, in modo da far penetrare il liquido<br />

all’interno, tra le foglie non ancora<br />

aperte, ed il gioco è fatto, in e<strong>sta</strong>te (periodo<br />

di attività del parassita) per un<br />

mese o anche 2, <strong>sta</strong>rete tranquilli, troverete<br />

i punteruoli morti alla base della<br />

pianta. Oltre a “prender bene la mira” è<br />

utile emulsionare dell’olio di semi in pic-<br />

Chi ha paura del punteruolo? ATTUALITÀ<br />

Chi ha PAURA<br />

del PUNTERUOLO?<br />

Fatti e misfatti di una “battaglia persa” (ma non da noi) con una specie aliena<br />

testo Guido Ruggero Loria<br />

cola percentuale ai 2,5<br />

litri di soluzione in modo<br />

da render viscosa<br />

la soluzione, che<br />

in tal modo rimarrà<br />

“ben appiccicata” e di<br />

difficile dilavamento con le<br />

piogge o l’irrigazione. Per potenziare<br />

l’azione repellente si può utilizzare del<br />

Baygon polvere (per uso casalingo) che<br />

spruzzato sulla zona trattata colora di<br />

bianco la base delle foglie (ha un tempo<br />

di sospensione di 70 gg. è in vendita<br />

dappertutto ed è consentito utilizzarlo).<br />

In tal modo si crea una vera barriera tossica<br />

per qualsiasi insetto.<br />

Perché non imitare le iniziative che in<br />

questo momento vengono messe in<br />

atto dai privati (più semplici, economiche,<br />

pratiche e forse efficaci di quelle osservate<br />

sinora), perché non applicare<br />

semplici tecniche come quella da me<br />

descritta almeno alle ville e giardini storici<br />

della città o ancora alle palme più<br />

basse e facilmente raggiungibili?<br />

Perché non ripristinare al più presto le<br />

piante morte, almeno nei luoghi più<br />

danneggiati con varietà altrettanto belle<br />

ma più resistenti o più facilmente trattabili<br />

come ci suggerisce Stena Paternò<br />

del Toscano ed altri esperti botanici (vedi<br />

mondellolido 4/2010)?<br />

Propongo al sindaco una alternativa:<br />

“adottiamo una palma”. Io ne adotterei<br />

dieci, tutte quelle di piazza Valdesi sotto<br />

la cui ombra, nel dopoguerra, mio nonno<br />

scattava foto alla famiglia.<br />

PH FLICKR.COM / GIOVANNI BIANCO<br />

51 M

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