Relazione Preliminare - Comune di Volla

RELAZIONE PRELIMINARE PIANO URBANISTICO COMUNALE
Nel settecento l'area delle paludi vide l'insediarsi di numerosi mulini in relazione allo
sfruttamento del movimento meccanico delle acque, e Volla divenne parte di una riserva di caccia
reale denominata, appunto, "Real riserva alla Volla".
Durante il periodo di costruzione del Collettore San Sossio, ci si cominciò a porre il problema
del mantenimento in pulizia ed efficienza della rete dei canali di bonifica. Sono dell'inizio
dell'ottocento, infatti, i primi regolamenti che indirizzavano i proprietari frontisti nel controllo e
tenuta degli argini e nella loro manutenzione 2 .
La copiosa presenza di mulini determinò l'interesse nell'attività di panificazione e, intorno
alla fine del XVIII secolo in un documento di un proprietario terriero del tenimento di Volla, vista
l'appartenenza dell'area alla riserva reale di caccia, è riportata la richiesta alla comunità di San
Sebastiano della possibilità di autonoma panificazione a vantaggio proprio, degli avventori della sua
osteria, del Re e della corte.
Nella seconda metà del XIX secolo venne istituita l‟Amministrazione Generale di
Bonificazione che, dopo l'interruzione delle attività conseguenti all'annessione al Regno d'Italia, nel
1894 confluì nella costituzione del Consorzio di Bonifica della Palude di Napoli e Volla.
Volla, tuttavia, non aveva ancora raggiunto la condizione di autonomia amministrativa
sebbene, ormai, l'insediamento locale avesse acquisito una conformazione urbana, seppur modesta,
ben indipendente da quella di San Sebastiano e sviluppata lungo la principale arteria stradale locale.
Il sentimento di autonomia cominciò ad appalesarsi già nei primi anni dopo l'Unità e, dopo vari timidi
tentativi, diventò un'esigenza incomprimibile quando, a seguito del secondo conflitto bellico, nel
periodo della ricostruzione, l'area si prestò, ormai bonificata, all'insediamento di numerose fabbriche
e raggiunse, ben presto, una popolazione doppia rispetto all'agglomerato di San Sebastiano al
Vesuvio da cui, tuttavia, continuava a dipendere.
2 Per la salubrità dell’aria della Capitale, e i suoi circondarii, ogni possessore, o fittuario de’ terreni
delle dette paludi dovrà in ciascun mese estirpare le goglie padelle, e tutte le altre erbe, che nascono ne’ fossi,
contrafossi, e fontane esistenti in tutta la estensione delle paludi medesime, ciascuno pr la porzione che gli
appartiene.
I possessori de’ terreni lungo il fosso reale, che conduce le acque di scolo dal tenimento della Volla al
ponte della Maddalena, o i fittuari di essa, ed i molinari, dovranno, giusta il solito, nel mese di agosto di ogni
anno, nettare a spese comuni il suddetto fosso reale.
I possessori de’ fondi confinanti colle ripe del fosso medesimo sono obbligati, nel caso ch’esse
cadessero, ad accorrere immediatamente a ripararle. Dal regolamento di polizia delle paludi del 1817. Fonte
Consorzio di bonifica delle paludi di Napoli e Volla.
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