13.06.2013 Views

Scarica il numero in pdf - Biblioteca digitale - Provincia di Cremona

Scarica il numero in pdf - Biblioteca digitale - Provincia di Cremona

Scarica il numero in pdf - Biblioteca digitale - Provincia di Cremona

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

faggio, specie forestale ormai scomparsa dai nostri territori, ma un tempo<br />

documentata anche alle basse quote della pianura lombarda (v. rep. n. 196).<br />

Ancora più a Nord, un altro reperto l<strong>in</strong>guistico, i Zenér, ci ricorda l'antica e<br />

vasta <strong>di</strong>ffusione del g<strong>in</strong>epro, specie oggi pressoché est<strong>in</strong>ta nelle nostre cam<br />

pagne (v. rep. n. 490). Le scarse tracce l<strong>in</strong>guistiche della copertura vegetazionale<br />

e boschiva dell'area a Nord dell'abitato, non a caso la più ricca <strong>di</strong> r<strong>in</strong><br />

venimenti archeologici e <strong>di</strong> microtoponimi che richiamano la presenza <strong>di</strong><br />

<strong>in</strong>se<strong>di</strong>amenti antropici e produttivi, avallano l'ipotesi <strong>di</strong> un suo precoce<br />

<strong>di</strong>boscamento e sfruttamento agricolo. A Nord - Est dell'o<strong>di</strong>erno <strong>in</strong>se<strong>di</strong>a<br />

mento urbano <strong>in</strong>vece, oltre la località Romagnani, verso <strong>il</strong> conf<strong>in</strong>e con <strong>il</strong> ter<br />

ritorio <strong>di</strong> Volongo, si estende la vasta plaga dei Briignèc ad <strong>in</strong><strong>di</strong>care una zona<br />

colonizzata dai prugnoli, pianta pioniera spesso rivelatrice della trascorsa<br />

presenza del bosco (v. rep. n. 67).<br />

Ed è <strong>in</strong> questo paesaggio pervaso <strong>di</strong> acque e <strong>di</strong> selve, via via domate le<br />

prime e "roncate" le altre, che si andarono strutturando ed organizzando<br />

dall'Alto Me<strong>di</strong>oevo quei nuclei <strong>in</strong>se<strong>di</strong>ativi raccolti <strong>in</strong>tomo ai luoghi <strong>di</strong> culto<br />

dei quali troveremo traccianelle fonti scritte solo a partire dal 1014.<br />

E' <strong>in</strong><strong>di</strong>spensab<strong>il</strong>e a questo proposito osservare come, se appare probab<strong>il</strong>e<br />

che <strong>in</strong> epoca romana <strong>il</strong> territorio <strong>in</strong> esame gravitasse entro l'area <strong>di</strong> <strong>in</strong>fluen<br />

za cremonese, dall'epoca altome<strong>di</strong>evale le prime forme <strong>di</strong> organizzazione<br />

pievana e monastica fossero certamente <strong>di</strong> matrice bresciana.<br />

Di questa mutata organizzazione territoriale e amm<strong>in</strong>istrativa troviamo<br />

significativa conferma nel <strong>di</strong>ploma imperiale <strong>di</strong> Arrigo II del 1014, con cui si<br />

conferma <strong>il</strong> possesso dei beni fon<strong>di</strong>ari della potente abbazia <strong>di</strong> Leno <strong>in</strong><br />

<strong>numero</strong>se località del Nord Italia, fra le quali compare per la prima volta<br />

Ust<strong>il</strong>iano, seguito da Turricella cumEcclesia Sancti Andree (Zaccaria 88). Poiché<br />

nessuna delle due località compare nel precedente <strong>di</strong>ploma <strong>di</strong> Ottone II del<br />

l'anno 981, si presume che le stesse siano state acquisite dall'abbazia <strong>in</strong> quel<br />

l'arco temporale. Seguendo l'ord<strong>in</strong>e <strong>di</strong> elencazione, che parrebbe ispirato ad<br />

un criterio prevalentemente geografico, sembrerebbe corretto <strong>in</strong><strong>di</strong>viduare<br />

quella Turricella menzionata nel <strong>di</strong>ploma con la nostra località Torricella, ubi<br />

cata a ridosso del conf<strong>in</strong>e tra Ostiano e Volongo. L'abbazia benedett<strong>in</strong>a <strong>di</strong><br />

Leno, fondata per volere dell'ultimo re longobardo Desiderio <strong>in</strong>torno alla<br />

metà dell'V<strong>in</strong> secolo e da questi dotata <strong>di</strong> cospicui posse<strong>di</strong>menti fon<strong>di</strong>ari,<br />

aveva successivamente beneficiato delle elargizioni <strong>di</strong> Carlo Magno ed<br />

aveva ottenuto benefici e priv<strong>il</strong>egi da papi ed imperatori: era andata così<br />

estendendo i propri dom<strong>in</strong>i <strong>in</strong> tutta l'Italia centro-settentrionale. I priorati e<br />

le corti si addensavano lungo le pr<strong>in</strong>cipali vie <strong>di</strong> comunicazione ed <strong>in</strong> pros<br />

simità dei no<strong>di</strong> strategici <strong>di</strong> quel tempo. Dalla zona pedemontana alle spon<br />

de del Garda, dalle rive del fiume Oglio al Po, controllavano i traffici ed <strong>il</strong><br />

sistema degli scambi, soprattutto <strong>il</strong> commerciodel sale che dalle sal<strong>in</strong>e pos<br />

sedute a Comacchio giungeva alle strutture <strong>di</strong> servizio <strong>di</strong> Pavia. Altri prio<br />

rati posti all'imbocco della via Francigena (Fontanellato), al passo della Cisa<br />

(Montelongo) o sul tratto bolognese della via Em<strong>il</strong>ia (San Vig<strong>il</strong>io della<br />

Muzza) costituivano le strutture <strong>di</strong> riferimento per le corti poste nella pia<br />

nura e sull'Appenn<strong>in</strong>o tosco-em<strong>il</strong>iano. (Baronio 2001,3) La particolareposi<br />

li

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!