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capitolo iii - metodologia e disegno della ricerca - Unitn-eprints.PhD ...

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I partiti di massa si trasformano dunque, gradualmente, in “partiti pigliatutto” (Kirchheimer,<br />

1966), non più orientati all’integrazione sociale attraverso forme di socializzazione politica e<br />

identificazione ideologica, bensì ideologicamente “leggeri” e finalizzati alla <strong>ricerca</strong> di un<br />

consenso elettorale vasto, dunque sempre più slegato da appartenenze di classe e/o<br />

ideologiche. Formazioni dai tratti sempre più professionalizzati (Panebianco, 1982), in cui il<br />

numero e la centralità degli/lle iscritti/e diminuisce drasticamente (Scarrow, 2000; Katz,<br />

Mair 1992), entro un più ampio quadro di mediatizzazione (Mazzoleni, 1998; Sartori, 1999,<br />

1990; Nie, Verba, Petrocick, 1976) e personalizzazione (Calise, 2010; Della Porta, 2009) <strong>della</strong><br />

politica.<br />

Inoltre, il già citato processo di scongelamento delle fratture politiche introduce un nuovo<br />

mutamento, rappresentato dalla rinnovata centralità del cleavage centro-periferia (Della Porta,<br />

2009, 2004) e, dunque, dei partiti politici che ne sono espressione. Tale frattura, dirimente<br />

nei processi di formazione degli Stati-Nazione (Rokkan, 1970), riconquista spazio sulla scena<br />

politica, soprattutto a partire dagli anni Novanta (de Winter, 1998).<br />

Entro l’ampio quadro di mutamento qui sinteticamente richiamato, l’Italia presenta una serie<br />

di peculiarità, che contribuiscono ad una sorta di “estremizzazione” <strong>della</strong> crisi del sistema<br />

partitico, che assume nel contesto nazionale tratti particolarmente profondi, drammatici e<br />

persistenti. In primo luogo, alcune zone del Paese si sono distinte a lungo per forme di<br />

radicamento e identificazione partitica particolarmente stabili che, in rapporto ad un<br />

peculiare contesto socio-economico, hanno dato vita a specifiche subculture politiche<br />

territoriali: la subcultura “bianca” e quella “rossa” (Caciagli, 1988; Trigilia, 1986; Sivini,<br />

1971), fonte di radicate identificazioni culturali e ideologiche. Inoltre, in Italia il declino delle<br />

identificazioni di partito procede in maniera più lenta e moderata (Bellucci, Segatti, 2010),<br />

evidenziando la persistenza di legami di identificazione più saldi tra partiti e società. In virtù<br />

di tali aspetti di persistenza (insieme ad altri elementi, meno pertinenti rispetto al focus del<br />

presente lavoro), la deflagrazione del sistema partitico italiano risulta particolarmente<br />

drammatica, tanto nella contingenza, quanto negli sviluppi dei decenni successivi.<br />

I processi di mutamento dei sistemi socio-politci qui brevemente richiamati, nella loro<br />

specifica declinazione italiana, rappresentano la cruciale fase genetica del partito politico in<br />

esame, la Lega Nord. Infatti, tale formazione politica muove i suoi primi, inizialmente<br />

stentati passi, proprio in corrispondenza <strong>della</strong> cesura e del passaggio tra vecchie e nuove<br />

forme politiche e partitiche, durante la fase conclusiva del lungo processo di indebolimento<br />

dei due grandi partiti di massa italiana, la Democrazia Cristiana ed il Partito Comunista,<br />

entro un quadro di complessivo sfaldamento del sistema <strong>della</strong> Prima Repubblica. Si tratta di<br />

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