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capitolo iii - metodologia e disegno della ricerca - Unitn-eprints.PhD ...

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ipropone alcune caratteristiche proprie dei vecchi partiti di massa. Il radicamento sul<br />

territorio; il rapporto diretto tra dirigenti ed iscritti/e; la rete di sezioni locali; le numerose<br />

associazioni collaterali; la militanza, intesa come impegno assiduo e concreto: tutti elementi<br />

propri di quella cultura politica che i partiti di massa sembravano aver trascinato con sé nel<br />

gorgo <strong>della</strong> storia.<br />

Sempre in tema di persistenze dell’“antico”, oltre a tali elementi, e ad essi più<br />

profondamente sotteso, vi è poi lo stretto legame genetico che unisce il partito al contesto<br />

territoriale del suo primo e più stabile radicamento: quella provincia del profondo Nord<br />

subalpino (Diamanti, 1996, 1993), luogo del recente sviluppo produttivo <strong>della</strong> Terza Italia<br />

(Bagnasco, 1977), costruito sulla base di una larga sovrapposizione di reti sociali e<br />

produttive, un tempo luogo dell’egemonia democristiana, che da zona bianca si fa<br />

progressivamente verde (Diamanti, 2009, 2003).<br />

Un contesto territoriale in cui, sulle ceneri di una subcultura politica che sembrerebbe ormai<br />

definitivamente consegnata al passato, la Lega sa ricostruire legami di identificazione,<br />

rappresentanza e rappresentazione, toccando le corde profonde di quel Nord provinciale<br />

produttivo, ormai da tempo in cerca di una nuova visibilità e centralità politica (Diamanti,<br />

2003; Rumiz, 1997), di cui diventa espressione politica. Un contesto in cui una mai risolta<br />

frattura centro-periferia, che consegna alla politica uno statuto “debole” e meramente<br />

aggregativo (Diamanti, 2009; Messina, 2001; Caciagli, 1988; Trigilia, 1986) si traduce, nel<br />

mutare delle condizioni storico-politiche, in nuove spinte all’autonomia, diffusamente<br />

percorse da forme di antistatalismo.<br />

Questo insieme di elementi chiama in causa l’assunto di partenza, vale a dire la smarrita<br />

capacità dei partiti politici di tenere vivi i legami con la società civile, con le istanze, le<br />

tensioni, i mutamenti che la percorrono, in un rapporto di scambio e mutua costruzione.<br />

Sembra infatti che la Lega abbia saputo in una certa misura riannodare quel complesso,<br />

certamente indebolito, di legami tra politica e società, che forse non è mai del tutto venuto<br />

meno. Nel suo mescolare antico e nuovo, la Lega Nord pone quindi allo studio dei fenomeni<br />

politici una sfida empiricamente, epistemologicamente e metodologicamente affascinante,<br />

che trascende i confini <strong>della</strong> sua stessa vicenda e consiste nell’analisi degli aspetti di<br />

permanenza e mutamento di tali legami, entro un quadro politico e sociale innegabilmente<br />

ed irreversibilmente trasformato.<br />

Che cosa abita, oggi, lo spazio ormai rarefatto, sottile e sfuggente tra un sistema partitico<br />

sempre più autoreferenziale ed una società civile in esso debolmente identificata? Se tali<br />

legami appaiono certamente indeboliti, possiamo davvero liquidarli come residuali, dal punto<br />

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