Edizione n° 16 del 26-04-2009 (pdf da 4.834 KB) - Webdiocesi
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12<br />
<strong>26</strong> aprile '09<br />
Il progetto<br />
di recupero<br />
Domenica 19 aprile è tornata<br />
ufficialmente alla città la<br />
ex Sinagoga: i lavori di restauro<br />
dei locali di proprietà<br />
comunale posti in via<br />
Rovighi angolo via<br />
Berengario (porzione <strong>del</strong><br />
cinquecentesco Portico <strong>del</strong><br />
Grano), dove in passato aveva<br />
sede la Sinagoga cittadina,<br />
sono durati circa un anno:<br />
finanziati <strong>da</strong> fondi comunali<br />
(50 mila euro) e soprattutto<br />
<strong>da</strong> fondi <strong>del</strong>la Fon<strong>da</strong>zione<br />
Cassa di Risparmio di<br />
Carpi (900 mila euro suddivisi<br />
in quattro anni) hanno<br />
permesso di dotare i locali<br />
di nuovi impianti tecnologici<br />
di servizio e arredi. La<br />
ex Sinagoga e l’appartamento<br />
limitrofo diverranno la<br />
prestigiosa sede <strong>del</strong>la Fon<strong>da</strong>zione<br />
ex Campo di Fossoli,<br />
istituzione culturale che ha<br />
ora sede nell’antico convento<br />
di San Rocco, ma che ha<br />
necessità di maggiori spazi.<br />
Il progetto di recupero <strong>del</strong>la<br />
ex Sinagoga è stato re<strong>da</strong>tto<br />
per la parte architettonica<br />
<strong>da</strong>l Settore Restauro e conservazione<br />
<strong>del</strong> patrimonio<br />
artistico, storico e immobiliare<br />
<strong>del</strong> Comune, cercando,<br />
dove possibile, di recuperare<br />
pavimenti, infissi,<br />
intonaci e strutture pre-esistenti;<br />
rifatti completamente<br />
gli impianti. La struttura,<br />
oltre che nella ex Sinagoga<br />
e nel suo bellissimo ingresso,<br />
si articola in una grande<br />
sala e in tre locali adiacenti,<br />
oltre che in altri spazi di<br />
servizio e nel sottotetto.<br />
Annalisa Bonaretti<br />
di una bellezza assoluta<br />
l’ex Sinagoga, <strong>da</strong>v-<br />
E’ vero superbo il lavoro<br />
svolto <strong>da</strong> Giovanni<br />
Gnoli, architetto <strong>del</strong> Comune<br />
e unico responsabile dei lavori,<br />
se poi si pensa al costo –<br />
1.800 euro al metro, una cifra<br />
più che contenuta, soprattutto<br />
se si valuta che il restauro è<br />
avvenuto in un momento di<br />
boom edilizio -, non si può<br />
che dire che il lavoro non sia<br />
eccellente.<br />
Un contenitore bellissimo –<br />
<strong>da</strong> non perdere la vista sulla<br />
piazza <strong>da</strong> un’angolazione<br />
“nuova”, <strong>del</strong> tutto particolare<br />
– per dei contenuti di grande<br />
importanza infatti è nel<br />
palazzetto di via Giulio<br />
Rovighi che troverà sede <strong>da</strong>l<br />
prossimo settembre la Fon<strong>da</strong>zione<br />
ex Campo di Fossoli.<br />
“A mio modesto parere – ha<br />
commentato nel corso <strong>del</strong>la<br />
conferenza stampa di presentazione<br />
<strong>del</strong>l’ex Sinagoga<br />
Francesco Berti Arnoaldi<br />
Veli, presidente <strong>del</strong>la stessa<br />
Fon<strong>da</strong>zione – Carpi è la capitale<br />
<strong>del</strong>l’antifascismo italiano”.<br />
Ha detto di apprezzare<br />
molto che un istituto come la<br />
Fon<strong>da</strong>zione, di valore storico,<br />
civile e morale, possa trovare<br />
sede in un luogo dove è passata<br />
parte <strong>del</strong>la storia ebraica.<br />
Ha parlato di “un movimento<br />
di cuore, di un immergersi nel<br />
passato storico, nel presente e<br />
contemporaneo. La Fonazione<br />
ex Campo Fossoli è nata per<br />
trascinare avanti e radicare<br />
nella profondità <strong>del</strong>le coscienze<br />
la memoria, quella memo-<br />
Capitale<br />
<strong>del</strong>la<br />
memoria<br />
ria che non può cancellare<br />
l’odio scatenato <strong>da</strong>lla violenza,<br />
gli enormi sacrifici fatti,<br />
quanto ha scatenato la<br />
deportazione. Posso affermare<br />
che l’ambiente di Carpi è il<br />
miglior concime. Carpi – ha<br />
sottolineato Francesco Berti<br />
Arnoaldi Veli – è una città che<br />
mi è cara per una quantità di<br />
ragioni: certamente per la<br />
memoria, poi per tutti quegli<br />
amici e compagni, vivi e morti.<br />
Mai come adesso queste<br />
cose sono necessarie. Occorre<br />
rendere questa memoria partecipe<br />
di un progresso di giustizia<br />
e libertà. Sono queste,<br />
giustizia e libertà, le parole<br />
<strong>del</strong>la mia Brigata bolognese.<br />
Io ho lo spirito di allora e<br />
riscopro qui i significati vitali<br />
di questi valori. Non è un caso<br />
che la Fon<strong>da</strong>zione sia nata e<br />
cresciuta qui, è successo perché<br />
Carpi è Carpi”. Il presidente<br />
ha ringraziato il Comune<br />
per il suo “impulso pubblico<br />
e civile”, e tutti coloro i<br />
quali hanno reso possibile la<br />
riapertura <strong>del</strong>l’ex Sinagoga,<br />
“un luogo di sacre memorie,<br />
un luogo <strong>del</strong> sapere e volere<br />
essere giusti”.<br />
Sandra Eckert, presidente<br />
<strong>del</strong>la Comunità ebraica di<br />
Modena e Reggio Emilia, ha<br />
ripreso un concetto espresso<br />
<strong>da</strong> Berti Arnoaldi Veli precisando<br />
che “Carpi ha preso su<br />
di sé la missione <strong>del</strong>la memoria,<br />
una memoria che ricor<strong>da</strong><br />
una tragedia <strong>del</strong> mondo.<br />
L’ebraismo non è stato solo la<br />
shoa, siamo un popolo ancora<br />
vivo. Siamo ebrei italiani, di<br />
religione ebraica e cittadini<br />
italiani. Qui – ha osservato –<br />
c’è stata una presenza ebraica<br />
molto importante, finito il<br />
ghetto quelle persone hanno<br />
ripreso la loro libertà, finalmente<br />
cittadini ‘veri’, di religione<br />
ebraica. Hanno subito,<br />
hanno resistito, non sono spariti.<br />
Carpi non solo ha sposato<br />
la memoria, con don Dante<br />
Sala e Odoardo Focherini<br />
l’ha vissuta. Vorrei aggiungere<br />
una cosa – ha concluso Sandra<br />
Eckert -, il campo di concentramento<br />
di Fossoli va la-<br />
Accurati lavori di restauro<br />
conservativo donano<br />
splendore all’ex Sinagoga<br />
che rende più bella<br />
e ricca Carpi<br />
Giovanni Gnoli e Lella Rizzi<br />
sciato così, il pathos lo dà così,<br />
non con la vecchia baracca<br />
restaurata. Una va bene, è utile,<br />
ma non di più”.<br />
L’assessore alla Cultura Alberto<br />
Bellelli ha parlato dei<br />
“cantieri <strong>del</strong>la cultura che in<br />
questi anni si sono susseguiti”<br />
e ha espresso la sua soddisfazione<br />
perchè “sono stati capiti<br />
<strong>da</strong>i cittadini, lo dicono le<br />
frequentazioni alla Biblioteca<br />
e le viste ai Musei civici. Non<br />
abbiamo costruito cattedrali<br />
nel deserto”.<br />
Sull’ex Sinagoga, Bellelli ha<br />
detto che è “il terzo fuoco<br />
<strong>del</strong>la memoria a Carpi e una<br />
grande occasione di rilancio<br />
<strong>del</strong>la Fon<strong>da</strong>zione ex Campo<br />
Fossoli”.<br />
Ha assolutamente ragione<br />
Gian Fe<strong>del</strong>e Ferrari, presidente<br />
<strong>del</strong>l’altra Fon<strong>da</strong>zione,<br />
quella <strong>del</strong>la Cassa di Risparmio<br />
di Carpi, quando afferma:<br />
“L’amministrazione comunale<br />
ci ringrazia, ma siamo noi a<br />
Speciale<br />
Bellezza<br />
ringraziarla, ha speso bene i<br />
nostri fondi. Molto opportuna<br />
la collocazione <strong>del</strong>la Fon<strong>da</strong>zione<br />
ex Campo Fossoli nell’ex<br />
Sinagoga che non è un<br />
immobile ma un monumento”.<br />
Di straordinario fascino.<br />
Sarebbe un luogo perfetto se<br />
non ci fossero i due matronei,<br />
uno più piccolo nella parte<br />
quattrocentesca non ancora<br />
restaurata e l’altro settecentesco<br />
che affaccia sulla sala centrale.<br />
Noi donne non possiamo<br />
non avvertire un senso di<br />
fastidio <strong>da</strong>vanti a queste cose<br />
che simboleggiano la realtà di<br />
allora, gli uomini <strong>da</strong> una parte<br />
e le donne <strong>da</strong>ll’altra. Siamo<br />
fortunate a essere nate nel<br />
posto e nel momento giusto,<br />
ma questo nulla ha a che vedere<br />
con un recupero superbo.<br />
Quando riteniamo che il “pubblico”<br />
non sia all’altezza, pensiamo<br />
a Giovanni Gnoli e a<br />
tutti quelli come lui. Bravi,<br />
<strong>da</strong>vvero.<br />
Alberto Bellelli, Enrico Campe<strong>del</strong>li, Francesco Berti Arnoaldi Veli, Gian Fe<strong>del</strong>e Ferrari, Sandra Eckert<br />
La comunità<br />
ebraica a Carpi<br />
Tra gli edifici che si affacciano<br />
sull’angusta via Giulio<br />
Rovighi si stabilì nei secoli<br />
scorsi la comunità ebraica<br />
(di cui si hanno le prime<br />
notizie nel 1420): nel 1719<br />
fu creato il ghetto. La prima<br />
Sinagoga, che si trovava nel<br />
sottotetto <strong>del</strong> palazzo che si<br />
chiamava <strong>del</strong> Portico <strong>del</strong><br />
Mercato <strong>del</strong> Grano, venne<br />
iniziata nel 1722 e, nonostante<br />
alcune modifiche<br />
ottocentesche, il complesso<br />
si è conservato fino ad<br />
oggi, così come parte <strong>del</strong>le<br />
decorazioni originarie. Nel<br />
1858 venne progettata una<br />
nuova sede <strong>del</strong>l’edificio di<br />
culto <strong>da</strong> Achille Sammarini,<br />
che fu inaugurata solennemente<br />
nel 1861 al piano rialzato<br />
<strong>del</strong>lo palazzo. Chiusa<br />
al culto nel 1922, quando i<br />
pochi ebrei rimasti a Carpi<br />
si trasferirono, la Sinagoga<br />
venne ristrutturata sia internamente<br />
che esternamente<br />
per ricavare quattro botteghe.<br />
Successivamente al<br />
1950 la facciata assume le<br />
caratteristiche odierne.<br />
C<br />
ontinua <strong>da</strong>lla prima<br />
Luogo<br />
<strong>del</strong>lo spirito<br />
La bellezza di una scultura<br />
di Michelangelo o di un quadro<br />
<strong>del</strong> Correggio, lo scorcio<br />
di una piazza, le albe<br />
perlate <strong>del</strong> Nord Europa e i<br />
tramonti perenni <strong>del</strong>l’Africa,<br />
una meditazione o una<br />
preghiera, le braccia tese di<br />
un bambino, il sorriso di un<br />
amico, un abbraccio di un<br />
genitore, il bacio di un innamorato<br />
sono frammenti di<br />
eternità e un inno alla bellezza.<br />
Bellezza che può non<br />
essere un luogo o un momento<br />
definito, ma un’attitudine<br />
<strong>del</strong> cuore perché la<br />
bellezza è veramente negli<br />
occhi di chi guar<strong>da</strong>. E allora,<br />
<strong>da</strong>vanti alla bruttezza – purtroppo<br />
esiste, eccome se esiste<br />
– non distraiamo lo sguardo<br />
ma stropicciamoci gli<br />
occhi per vedere meglio, più<br />
in profondità, e ci accorgeremo<br />
che anche il brutto ha<br />
una sua ragione di essere e<br />
che può generare frutti belli<br />
e buoni.<br />
Poi affiniamo l’udito, diamo<br />
spazio all’olfatto, fidiamoci<br />
<strong>del</strong> tatto, godiamo <strong>del</strong> gusto,<br />
ascoltiamo i palpiti <strong>del</strong> nostro<br />
cuore e le curiosità <strong>del</strong>la<br />
nostra mente, ci sapranno<br />
portare nel paese <strong>del</strong>la bellezza.<br />
Che poi è armonia, pace<br />
con se stessi e il resto <strong>del</strong><br />
mondo; ognuno può aggiungere<br />
una definizione senza<br />
limitarne il senso primigenio.<br />
Ma è meglio non costringerla<br />
in troppe regole la bellezza,<br />
forse è proprio quel<br />
mistero che la anima a renderla<br />
così preziosa. Noi, accontentiamoci<br />
di coglierla e<br />
di viverla, tutte le volte che ci<br />
è possibile. Inutile sublimarla,<br />
respiriamola profon<strong>da</strong>mente,<br />
facciamo sì che entri dentro<br />
di noi. Che mistero, che miracolo,<br />
nella bellezza, splendore<br />
<strong>del</strong> Vero.