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Edizione n° 16 del 26-04-2009 (pdf da 4.834 KB) - Webdiocesi

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A Vallalta il primo incontro promosso <strong>da</strong>lla Commissione<br />

Coppia e Famiglia <strong>del</strong>l’Azione cattolica diocesana<br />

L’amore che edifica<br />

omenica 19 aprile presso<br />

l’ospitale parrocchia D di Vallalta si è svolto il<br />

primo incontro proposto<br />

<strong>da</strong>lla Commissione Coppia e<br />

Famiglia <strong>del</strong>l’Azione cattolica<br />

diocesana rivolto ai coniugi sposati<br />

<strong>da</strong> alcuni anni, per riflettere<br />

sul sacramento <strong>del</strong> matrimonio<br />

e sulla spiritualità di coppia. Il<br />

tema <strong>del</strong>l’incontro è stato<br />

“L’amore che edifica” e ha preso<br />

spunto, nell’anno in cui la<br />

Chiesa fa particolare riferimento<br />

all’apostolo Paolo, <strong>da</strong> alcuni<br />

capitoli <strong>del</strong>la Prima Lettera ai<br />

Corinzi. Sono stati letti e meditati<br />

i capitoli 8 e 9, attingendovi<br />

spunti per verificare, dopo alcuni<br />

anni di cammino, la propria<br />

vita matrimoniale e il progetto<br />

di coppia dichiarato al momento<br />

<strong>del</strong>la celebrazione <strong>del</strong><br />

matrimonio. In questi capitoli<br />

San Paolo, partendo <strong>da</strong>ll’episodio<br />

riguar<strong>da</strong>nte il consumo <strong>da</strong><br />

parte dei cristiani <strong>del</strong>le carni<br />

immolate agli idoli pagani (gli<br />

“idolotiti”), ricor<strong>da</strong> alla comunità<br />

di Corinto che, per stare<br />

nella Chiesa e vivere in comunità<br />

tra credenti, non è solo importante<br />

la conoscenza teorica<br />

dei contenuti <strong>del</strong>la fede, ma<br />

anche l’amore per l’altro. Pur<br />

non scrivendo specificamente<br />

agli sposi e non riferendosi<br />

esplicitamente al matrimonio,<br />

questi brani sono stati letti, grazie<br />

all’aiuto <strong>del</strong>l’assistente don<br />

Roberto Vecchi, come invito<br />

alla coppia a riflettere su quale<br />

deve essere la “forma” <strong>del</strong>l’amore<br />

sponsale. Cosa significa<br />

amare edificando? Chi crede<br />

di costruire e crescere nella coppia<br />

facendo “il forte”, rischia di<br />

sbagliare tutto (“La scienza gonfia,<br />

mentre la carità edifica”, 1<br />

Cor 8,2). Non è il sentirsi “in<br />

gambissima” o “super spirituali”<br />

che fa crescere. La misura<br />

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V ita <strong>del</strong>la C hiesa<br />

Prossimo<br />

appuntamento<br />

Domenica 10 maggio<br />

La riflessione continuerà<br />

con un secondo<br />

incontro aperto a tutte<br />

le coppie sposate <strong>da</strong><br />

alcuni anni domenica<br />

10 maggio presso la<br />

parrocchia di Sant’Antonio<br />

in Merca<strong>del</strong>lo<br />

con inizio alle 9.30.<br />

<strong>del</strong>l’amore evangelico, che San<br />

Paolo riprende nella Lettera, è<br />

<strong>da</strong>re la vita e orientare il proprio<br />

agire per la salvezza <strong>del</strong>l’altro.<br />

Paolo insegna alla coppia che la<br />

logica <strong>del</strong> Vangelo vissuta ogni<br />

giorno nel matrimonio è essere<br />

così attenti all’altro tanto <strong>da</strong> farsi<br />

suo servo (“un fratello per il<br />

quale Cristo è morto!”, 1 Cor<br />

8,11). Solo così si è certi di<br />

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vivere secondo l’insegnamento<br />

di Cristo. Durante la giornata,<br />

dopo la riflessione sui testi<br />

paolini, nelle attività di coppia e<br />

di gruppo si sono toccati i temi<br />

caldi <strong>del</strong>la vita matrimoniale: il<br />

rapporto con i figli, il perdono,<br />

la preghiera comune, la regola<br />

spirituale, la vita nella parrocchia<br />

e nella Chiesa. L’incontro,<br />

a cui hanno partecipato circa<br />

quindici famiglie (con 32 bambini<br />

e ragazzi, affi<strong>da</strong>ti alla generosità<br />

e pazienza di alcuni<br />

educatori Acr <strong>del</strong>le parrocchie<br />

limitrofe) ha visto il pranzo insieme,<br />

condividendo quanto<br />

portato <strong>da</strong> ognuno, e si è concluso<br />

nel pomeriggio con la<br />

celebrazione <strong>del</strong>la Messa.<br />

Catia e Salvatore Airoldi, Paola<br />

e Carlo Gherardi, Ornella e<br />

Marcello Testoni,<br />

Commissione Coppia<br />

e Famiglia di Ac<br />

<strong>26</strong> aprile '09<br />

17<br />

Da un’in<strong>da</strong>gine i <strong>da</strong>ti sull’affido familiare in<br />

provincia di Modena. Tempi sempre più lunghi<br />

per la permanenza in famiglia dei minori<br />

affi<strong>da</strong>ti: quasi il 40% oltre i sei anni<br />

Il benessere dei bambini<br />

Per ottenere una fotografia degli affidi in corso e avere indicazioni<br />

e valutazioni <strong>da</strong> chi sta vivendo l’esperienza di genitore affi<strong>da</strong>tario,<br />

nell’ultimo semestre <strong>del</strong>lo scorso anno la Provincia di Modena, in<br />

collaborazione con il coordinamento provinciale sull’affido, ha<br />

promosso un’in<strong>da</strong>gine conoscitiva alla quale hanno partecipato i<br />

genitori affi<strong>da</strong>tari di 90 bambini. I risultati <strong>del</strong>l’in<strong>da</strong>gine sono stati<br />

presentati giovedì <strong>16</strong> aprile nell’ambito di una giornata dedicata<br />

all’affido con un seminario sul<br />

tema “L’affido familiare in provincia<br />

di Modena: benessere dei<br />

bambini, realtà ed esperienze”,<br />

dove è intervenuto anche<br />

Gianpietro Cavazza, presidente<br />

<strong>del</strong>l’associazione di famiglie Venite<br />

alla festa. Al seminario rivolto<br />

agli addetti ai lavori ha poi<br />

fatto seguito un incontro con le<br />

famiglie affi<strong>da</strong>tarie e la tavola<br />

roton<strong>da</strong> “Responsabilità, accoglienza<br />

e benessere dei bambini<br />

nell’affido familiare” con diverse<br />

testimonianze e tra queste quella<br />

dei coniugi Alberto e A<strong>del</strong>e<br />

Battini, <strong>del</strong>l’associazione Venite<br />

alla Festa. “L’obiettivo <strong>del</strong>l’in<strong>da</strong>gine<br />

che abbiamo svolto - spiega<br />

Maurizio Guaitoli, assessore<br />

provinciale alle Politiche sociali<br />

- è qualificare il sistema <strong>del</strong>l’accoglienza<br />

familiare partendo <strong>da</strong>lla<br />

conoscenza dei bisogni dei<br />

bambini in affido e <strong>da</strong>ll’ascolto<br />

<strong>del</strong>le famiglie che li ospitano.<br />

L’affido familiare si conferma infatti<br />

come un importante strumento<br />

di soli<strong>da</strong>rietà sociale - prosegue<br />

Guaitoli - assicurando a<br />

Alla fine <strong>del</strong> 2008 erano 254<br />

i bambini e i ragazzi in affido<br />

familiare nella provincia<br />

di Modena. Nella maggior<br />

parte dei casi (77,2 per cento<br />

<strong>del</strong> totale) si tratta di minori<br />

tra i 6 e i 17 anni che il<br />

tribunale ha allontanato <strong>da</strong>lla<br />

famiglia di origine e affi<strong>da</strong>to<br />

a un’altra famiglia (gli<br />

affidi a parenti, anche se in<br />

crescita, sono poco più di un<br />

terzo <strong>del</strong> totale) per un periodo<br />

che non dovrebbe superare<br />

i due anni anche se spesso<br />

è più lungo (il <strong>26</strong> per cento<br />

oltre i sei anni e circa il 12<br />

per cento oltre i dieci). Dall’in<strong>da</strong>gine,<br />

che ha approfondito<br />

anche i rapporti con i<br />

servizi sociali, il tribunale,<br />

la scuola e le famiglie d’origine,<br />

è emerso che l’affido<br />

viene infatti considerato<br />

un’esperienza arricchente sia<br />

per il minore che per le famiglie<br />

che lo accolgono.<br />

bambini e adolescenti che hanno bisogno d’aiuto la possibilità di<br />

crescere in un ambiente che li accoglie e li protegge nel periodo in<br />

cui la loro famiglia si trova in difficoltà. Le politiche di tutela e di<br />

accoglienza dei minori insieme al sostegno alle famiglie in difficoltà<br />

rappresentano un indicatore significativo <strong>del</strong>la qualità di vita<br />

e <strong>del</strong> benessere sociale <strong>del</strong>l’intera comunità modenese”.<br />

Don Benito Poltronieri al Rotary Club di Mirandola<br />

Quale futuro per la famiglia<br />

“Famiglia: bellezza e preziosità”:<br />

è stato il titolo <strong>del</strong>la serata<br />

<strong>del</strong> Rotary Club di<br />

Mirandola svoltasi giovedì <strong>16</strong><br />

aprile e organizzata <strong>da</strong>l presidente<br />

Vanni Calanca al Ristorante<br />

“La Marchesa”.<br />

Relatore è stato don Benito<br />

Poltronieri, che ha trattato<br />

l’importante e <strong>del</strong>icato tema<br />

in modo equilibrato ed esauriente.<br />

Sul tema <strong>del</strong>la famiglia, egli<br />

ha espresso opinioni correnti<br />

e verità, fon<strong>da</strong>menta portanti<br />

<strong>del</strong> nucleo familiare. Citando<br />

Jacques Gauthier, ha <strong>del</strong>ineato<br />

la famiglia come un’opera<br />

d’arte in costante rinnovamento<br />

attraverso varie fasi: la “coppia<br />

fusione”, in cui il noi pre-<br />

vale sull’io, propedeutica alle<br />

altre fasi <strong>del</strong>la “coppia<br />

complementarietà” e <strong>del</strong>la<br />

“coppia alterità”. Il tutto si<br />

realizza sempre secondo la<br />

parola di Dio “Non è bene che<br />

l’uomo sia solo!” e sul costante<br />

Magistero <strong>del</strong>la Chiesa.<br />

Sono state esaminate le ragioni<br />

<strong>del</strong>la fragilità <strong>del</strong>l’unione<br />

familiare in questo contesto<br />

sociale in cui ci troviamo a<br />

vivere, e soprattutto su questo<br />

problema si è incentrato un<br />

vivace e approfondito dibattito,<br />

<strong>da</strong>l quale sono emerse le<br />

molte prove a cui è sottoposto<br />

oggi il nucleo familiare come<br />

lo aveva voluto il Signore e<br />

come esige il Vero Bene.<br />

Il relatore, riferendosi al prin-<br />

cipio fon<strong>da</strong>mentale <strong>del</strong> Rotary<br />

<strong>del</strong>le quattro domande che<br />

ognuno deve sempre porsi prima<br />

di agire (Ciò che faccio,<br />

dico, propongo e pratico risponde<br />

a verità? È giusto per<br />

gli interessati? Darà vita a buona<br />

volontà e migliori rapporti?<br />

Sarà vantaggioso per gli interessati?),<br />

ha riconosciuto in<br />

esse un’efficace gui<strong>da</strong> per una<br />

corretta condotta di vita, e<br />

quindi anche nei rapporti familiari.<br />

La serata si è conclusa all’insegna<br />

<strong>del</strong>la speranza che la<br />

famiglia sappia, nel rinnovamento,<br />

mantenere i principi<br />

fon<strong>da</strong>nti universali che l’hanno<br />

sempre resa protagonista<br />

<strong>del</strong> bene sociale.

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