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della CARTA GEOLOGICA D'ITALIA alla scala 1:50.000

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Unità ubiquitarie (uid) (Pleistocene sup. - Attuale)<br />

In Valle di Susa buona parte dei settori di fondovalle è occupata da depositi legati <strong>alla</strong> dinamica<br />

torrentizia. Sulla base <strong>della</strong> litofacies e dell’espressione morfologica dei sedimenti sono stati distinti<br />

quattro contesti morfologici:<br />

1) la piana alluvionale <strong>della</strong> Dora Riparia compresa tra Beaulard e Salbertrand, costituita in superficie<br />

da depositi ghiaiosi e ghiaioso-sabbiosi stratificati, con ciottoli arrotondati a disposizione embricata e<br />

subordinati blocchi (uid f); frequenti le intercalazioni sabbiose ed i livelli sabbioso-limosi (uid g) di spessore<br />

metrico. Una campagna di sondaggi effettuata nel 1991 poco a monte di Serre la Voûte ha permesso di<br />

accertare in profondità la presenza di depositi fluviolacustri originatisi in seguito allo sbarramento <strong>della</strong><br />

valle causato dai fenomeni gravitativi di Serre la Voûte e <strong>della</strong> Testa del Mottas, ubicati rispettivamente<br />

sui versanti sinistro e destro <strong>della</strong> Valle di Susa (TROPEANO & OLIVE, 1993). Nell’ambito <strong>della</strong><br />

medesima campagna geognostica, due sondaggi effettuati in prossimità dell’imbocco di monte <strong>della</strong><br />

galleria ferroviaria “Exilles” hanno campionato alle quote 956 e 948 m s.l.m., all’interno del complesso<br />

fluviolacustre, due campioni di legno subfossile, la cui età 14C è risultata rispettivamente di 9.525 ± 85 e<br />

8.380 ± 95 anni BP (TROPEANO & OLIVE, 1993);<br />

2) il settore a valle di Serre la Voûte, in cui l’areale di distribuzione dei depositi alluvionali si restringe<br />

considerevolmente. L’accentuata pendenza del profilo longitudinale del corso d’acqua determina una<br />

variazione <strong>della</strong> facies dei sedimenti, confermata dall’incremento <strong>della</strong> frazione ghiaioso-ciottolosa e d<strong>alla</strong><br />

percentuale di grossi blocchi in parte ereditati da originari depositi glaciali dilavati dai processi torrentizi;<br />

3) i settori di confluenza dei bacini tributari nel fondovalle principale, ove i depositi <strong>della</strong> Dora Riparia<br />

si interdigitano con quelli degli imponenti conoidi che vi si aprono. Quest’ultimi sono costituiti da ghiaieciottolose<br />

grossolanamente stratificate, inglobanti grossi blocchi; le sporadiche intercalazioni di diamicton<br />

massivi sono da ricollegarsi a fenomeni di debris flow. I coni alluvionali maggiormente estesi sono<br />

alimentati d<strong>alla</strong> Valle <strong>della</strong> Rho, d<strong>alla</strong> Valle del Fréjus e dal T. Rochemolles, mentre quelli che si aprono<br />

in Valle Stretta (es. Pian del Colle e Les Arnauds) sono ricorrentemente interessati da processi di debris<br />

flow. A valle di Serre la Voûte l’estensione areale dei conoidi decresce, e corrispondentemente si registra<br />

un incremento dell’acclività delle superfici di accumulo e <strong>della</strong> percentuale di blocchi inglobati nei<br />

depositi. E’ infine da segnalare la presenza di una serie di conoidi, sospesi sull’alveo <strong>della</strong> Dora Riparia,<br />

che mo<strong>della</strong>no il piano di Chiomonte;<br />

4) altri depositi, caratterizzati da estensione e spessori alquanto modesti, sono ubicati <strong>alla</strong> testata dei<br />

bacini tributari (es. Val Clarea e Valle di Rochemolles) in settori pianeggianti talora corrispondenti a<br />

conche di sovraescavazione glaciale.<br />

In Val Cenischia i depositi alluvionali sono localizzati nei pressi di Bard e sono legati agli estesi e piatti<br />

conoidi alimentati dai corsi d’acqua che drenano il versante nord-orientale del M. Giusalet.<br />

Il fondo <strong>della</strong> Val Chisone è per lunghi tratti articolato da ripiani mo<strong>della</strong>ti in depositi fluviali di bassa<br />

energia, costituiti da sabbie e sabbie ghiaiose, formatisi in seguito a fenomeni di sbarramento vallivo: si<br />

citano ad esempio le superfici sulle quali sorgono gli abitati di Pragelato e Pourrières, poste<br />

rispettivamente a monte dell’accumulo del Clos del Chardonnet (staccatosi dalle pendici nord-occidentali<br />

del M. Albergian) e dell’imponente fenomeno gravitativo del Laux, ubicato nell’adiacente Foglio “Susa”.<br />

Altri depositi alluvionali, costituiti da ghiaie ciottolose con intercalazioni ghiaioso-sabbiose e sabbiose,<br />

sono il prodotto dell’attività torrentizia sviluppatasi lungo il reticolato affluente che alimenta i conoidi che<br />

si aprono sul fondovalle principale, oppure colmano piccole depressioni originariamente mo<strong>della</strong>te dai<br />

ghiacciai tributari nei settori di testata (es. rii Assietta, Faussimagna e Gran Muels).<br />

Depositi lacustri e di torbiera (uid i). I primi sono caratterizzati da una facies limosa con sporadiche<br />

intercalazioni sabbiose; nelle torbe si osserva invece un elevato contenuto in sostanza organica frammista<br />

ad una scarsa frazione limoso-sabbiosa. Questi depositi hanno sempre un’estensione areale piuttosto<br />

limitata e sono localizzati <strong>alla</strong> testata dei bacini tributari, ove spesso mascherano l’originaria morfologia<br />

glaciale colmando conche di sovraescavazione o depressioni sbarrate da archi morenici, in origine<br />

occupate da specchi d’acqua. Sedimenti torbosi costituiscono inoltre il parziale riempimento del fondo di<br />

alcune delle imponenti depressioni allungate (es. Col Blegier) che articolano lo spartiacque tra le valli di<br />

Susa e Chisone.<br />

Depositi di origine mista (uid e). La facies più tipica è rappresentata da diamicton a matrice sabbiosa<br />

con blocchi subangolosi e con intercalazioni sabbioso-ghiaiose. I depositi formano conoidi, ubicati allo<br />

sbocco di piccole incisioni, che talora si interdigitano alle falde detritiche poste <strong>alla</strong> base delle pareti<br />

rocciose; in altri casi i depositi di origine mista si sovrappongono, mascherandoli, ai sedimenti glaciali e<br />

alluvionali che costituivano il fondo dei valloni tributari. Il carattere poligenico è legato soprattutto <strong>alla</strong>

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