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Untitled - Pontelandolfo news

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nità in un disonorevole mezzo di potere e di dominio dei Piemontesi nel Meridione 2 .<br />

Passione meridionalistica? No. Non siamo esperti in problemi di tale portata. P, nostra<br />

intenzione narrare solo i fatti dei briganti. Nulla di più. Ma chi erano i briganti?<br />

Forse quelli descritti nei documenti che stiamo per leggere, dove, quasi sempre e con<br />

molta parzialità, sono presentati come ladri e assassini?<br />

Nelle bande brigantesche, è vero, vi era anche chi aveva soltanto il culto del crimine.<br />

Ma gli altri, i veri briganti, agivano soprattutto come sostenitori, senza ragione e senza<br />

speranza, della libertà e della vita dei contadini.<br />

Da un punto di vista storico, nel travagliato processo di formazione dell'Unità d'Italia,<br />

non si può difendere il brigantaggio. Esso andava represso, perché era una reazione violenta<br />

all'Unità. Ma il brigantaggio dei contadini era un'altra cosa. I briganti « per<br />

Nei secoli che seguirono, quando la crisi dell'agricoltura colpì l'Italia nei primi secoli dell'Impero Romano,<br />

il latifondo si estese. Lo storico PLINIO IL VECCHIO (23-79 d. C.), autore della Naturalis Historia, affermò che<br />

i latifondi avevano rovinato l'Italia.<br />

Durante il Medioevo, al tempo dei Normanni e degli Angioini, la grande proprietà terriera del Sud si<br />

consolidò nel feudo e rimase poco produttiva. Nell'Italia del Nord, invece, col sorgere delle libertà comunali,<br />

che avevano determinato un progresso in campo economico, anche il latifondo, là dove c'era, aveva assunto « il<br />

carattere di un'azienda agraria ben organizzata, con avvicendamenti colturali, prati irrigui, adeguate opere di<br />

canalizzazione (cfr. V. Lo CURTO, La questione Meridionale, Ed. D'Anna, Messina - Firenze, pp. 9 e 10)».<br />

Dopo gli Angioini, anche gli Aragonesi favorirono i baroni meridionali. Così mentre nell'Italia del Nord<br />

si andava liquidando il regime feudale, nel Sud invece ritornava a dominare l'aristocrazia, alla quale si<br />

sarebbe più tardi appoggiato il dominio spagnolo, durante il quale « il Regno di Napoli, che era già in via di<br />

decadenza, venne ridotto nelle peggiori condizioni economiche e sociali (cfr. anche per altre notizie,<br />

VINCENZO MAZZACCA, Cronaca di un convento, (S. Maria della Strada presso il Calore) - sec. XVII e XVIII -<br />

Notizie su S. Maria della Grotta -, Ed. G. Risolo, Benevento, 1983, p. 45 e passim) ».<br />

2 Il comportamento superbo e a volte offensivo dei Piemontesi nei confronti della gente meridionale,<br />

l'accento perentorio delle ordinanze, che sembravano rivolte più a terre da conquistare che non a popolazioni<br />

con le quali cooperare, avevano deluso anche chi era stato sostenitore dell'intervento piemontese.<br />

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