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Untitled - Pontelandolfo news

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« Le prime cause del brigantaggio sono cause predisponenti. E prima fra tutte, la condizione<br />

sociale, lo stato economico del campagnolo, che in quelle province appunto dove il<br />

brigantaggio ha raggiunto le proporzioni maggiori è assai infelice 14 ... Il contadino non ha<br />

alcun vincolo che lo stringa alla terra. La sua condizione è quella del vero nullatenente... La<br />

sola miseria non sortirebbe forse effetti cotanto perniciosi se non fosse congiunta ad altri<br />

mali che l'infausta signoria dei Borboni creò ed ha lasciato nelle province napoletane. Questi<br />

mali sono I' ignoranza, gelosamente conservata ed ampliata, la superstizione diffusa e<br />

accreditata, e segnatamente la mancanza assoluta di fede nelle leggi e nella giustizia... » 15,<br />

La vera tradizione del brigantaggio meridionale con caratteristiche chiaramente politiche<br />

ebbe inizio nel 1799, quando i contadini, costituendosi in bande armate, insorsero contro i<br />

Francesi. Era il tempo di Mammone, di Fra Diavolo 16 e di bande che si misero al seguito<br />

del Cardinale Ruffo in Calabria.<br />

Sette anni dopo, ritornati i Francesi a Napoli, disertori, evasi di galera, ladri, ex<br />

ufficiali e soldati borbonici formarono altre bande armate che, aiutate dagli Inglesi e dal re<br />

Borbone spodestato, insorsero di nuovo e con maggiore intensità contro i Francesi (1806-<br />

1815).<br />

14 Il fenomeno del brigantaggio è « in primo luogo, la manifestazione del fallimento, nel Mezzogiorno, della<br />

rivoluzione liberale e borghese in termini democratici, e costituisce il tragico rovescio del miracolo<br />

risorgimentale (cfr. A. MILANESI e F. PALLESCHI, La questione meridionale, Ed. La Scuola,Brescia, 1978, p.<br />

67) ».<br />

15 G. MASSARI, Relazione della commissione parlamentare d' inchiesta sul brigantaggio, 1863.<br />

16 Michele Pezza, detto Fra Diavolo (Itri - Latina 1771 - Napoli 1806), bandito italiano. Al servizio del cardinale<br />

Ruffo e dei Barboni, fu nominato colonnello dal re di Napoli Ferdinando IV. Condusse la guerriglia antifrancese<br />

in Calabria e nel Napoletano. Fu sconfitto a Boiano dal generale j. Hugo, padre del celebre poeta francese.<br />

Catturato a Baronissi (SA) per il tradimentodi un contadino, venne condotto a Napoli, dove fu impiccato. La<br />

sua figura divenne leggendaria per il suo coraggio e per la bizzarria delle sue azioni brigantesche compiute<br />

camuffato da frate, per cui fu chiamato Fra Diavolo. Quest'ultimo nome fu anche il titolo di un'opera musicale<br />

composta da Auber nel 1830.<br />

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