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Miscellanea Ex Libris, 2011. PDF 898 KB - Toni Pecoraro

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soggettività, sebbene per rivelarsi abbiano bisogno di quella simpatia senza la quale non esiste<br />

rapporto fra<br />

l'opera e lo spettatore. Ogni opera d'arte racchiude un indubbio potere di incarnazione e di<br />

rivelazione: è una possibilità permanente di metamorfosi aperta a tutti gli uomini". (1)<br />

Successiva al Surrealismo è poi in Brunovsky l'influenza del Manierismo, a cui l'artista si avvicina<br />

dopo i viaggi compiuti in Italia alla fine degli anni Sessanta. Le teorie manieriste di Giorgio Vasari<br />

e Federico Zuccaro accentuano ancor più il suo allontanamento dalla realtà, per calarsi in un mondo<br />

in cui solo ciò che è strano e meraviglioso pare essere vero. In tal modo, come ha scritto Enzo Di<br />

Martino: "L'artista cecoslovacco gioca con tutta evidenza sul terreno dell'ambiguità, attribuendo<br />

valori simbolici alle sue figure e ai suoi personaggi, confermando così continuamente la "verità"<br />

delle cose immaginate nel sogno". (2)<br />

In questo universo onirico la figura umana, e in particolare quella femminile, è quasi sempre<br />

presente, con la funzione di affermare che non ci troviamo all'interno di mondi alternativi, ma<br />

nell'età dell'oro, nel mitico paradiso perduto. E questo paradiso, a somiglianza di quello islamico,<br />

non esclude i piaceri della carne, non allontana e congela la figura umana. Ecco perché, nelle opere<br />

di Brunovsky, la donna è spesso presente, ridondante di bellezza e di profferte carnali, sensuale<br />

come il sogno più dolce ed eccitante, a cui è piacevole abbandonarsi, a costo di perdersi.<br />

Maestro indiscusso dell'incisione slovacca ed europea, Brunovsky è anche il più apprezzato autore<br />

contemporaneo di ex libris. Soprattutto a lui si deve la nascita di una nuova tipologia di opere, fatte<br />

non per essere usate sui libri quali marchio di proprietà, ma per venire tutt'al più scambiate con altre<br />

del medesimo pregio. Così il committente dell'ex libris assume la veste di "editore" e l'autore,<br />

svincolato dai condizionamenti , finalmente non è un esecutore, ma il protagonista unico dell'opera<br />

artistica.<br />

In Brunovsky non risultano stonature né contraddizioni fra la sua attività primaria, cioè quella<br />

pittorica ed incisoria, e le opere exlibristiche. Quindi nelle monografie che gli sono state dedicate,<br />

gli ex libris appaiono, come tutte le altre sue opere, con il titolo da lui scelto, e mai sotto il nome del<br />

committente, a sottolinearne l'eguale dignità.<br />

Sono gli stessi temi e contenuti, è sempre la medesima capacità creativa che troviamo in ogni suo<br />

lavoro. I 103 ex libris da lui eseguiti, in un lasso di tempo che va dal 1970 al 1995, rappresentano il<br />

corpus artisticamente più importante e stilisticamente più organico e omogeneo nella storia<br />

dell'exlibrismo europeo del secondo Novecento. Così non è un caso che questo artista sia divenuto<br />

oggetto di culto da parte dei collezionisti di tutto il mondo, allo stesso modo degli ormai classici<br />

Max Klinger ( 1857-1920), Emil Orlik ( 1870-1932), Michel Fingesten ( 1884-1943), tanto per<br />

citare i più noti.<br />

Albín Brunovsky è stato un artista eccezionale, che ha vissuto intensamente il fascino di tutto ciò<br />

che è magico e meraviglioso , orgogliosamente indifferente al mondo ordinario ed immanente. Per<br />

lui allora, credo possano valere le stesse parole che sono scritte sulla tomba di André Breton: "Je<br />

cherche l'Or du temps...."<br />

Remo Palmirani<br />

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