Emilio Mantelli Riccardo Fantoni confronto delle altre nazioni e ben lo sanno gli xilografi che devono continuamente combattere contro le esigenze tecniche, abbiamo in Italia una produzione ancora scarsa, limitata a qualche volenteroso chiuso in se stesso, che tenacemente lavora.
Son pochi anni che gli artisti italiani espongono all'estero, ove ottengono, è vero, successo degno del buon nome dell'Arte italiana. Abbiamo forse delle tipografie che sappiano coadiuvare volonterosamente agli sforzi degli xilografi? pochissimi editori benemeriti hanno di buon grado aiutato coi mezzi dei quali disponevano lo xilografo, ma quante volte questi ebbe delle forti disillusioni dalla tiratura meccanica, fatta con inchiostri pastosi, troppo grassi, su carta a mano troppo pesante e lucida per la troppa colla. Quante prove e riprove di tiratura per riuscire con mezzi primitivi adamitici o con i mezzi grafici che il tipografo della città possiede poiché non tutti gli xilografi possono, come avrebbero desiderio, procurarsi le carte porose del Giappone e della Cina, ne la bella e simpatica carta d'Olanda; i colori tenui ed opachi che tanto risalto danno alle tirature d'Amatore. Pochi bulini, una molla d'orologio, un chiodo temprato, sono generalmente i ferri disponibili, qualche foglio di carta antica raccolto dall'amico compiacente serve per le prove di tiratura, le difficoltà si vincono gradatamente con la sagace astuzia che la difficoltà suggerisce; si lavora per l'ideale, si lotta per il conseguimento della potente aspirazione. Non è lo xilografo straniero aiutato potentemente dai mezzi meccanici che l'arte grafica moderna suggerisce, che non si logora le mani nell'affilar bulini o nel mescolar colori sulla lastra di marmo, nel suo studio i politi e lucidi bulini dalle svariate forme lo aiutano e gli rendono meno gravosa l'incisione, il piccolo torchio livellato, scorrevole, fornisce le prove sulla carta porosa ed umida, il pesante e noioso lavoro manuale è fatto dall'allievo! completa l'incisione viene consegnata alla stamperia che con le sagge indicazioni dell'artista studia la tiratura nella parte grafica meno costosa. Possono così gli editori spandere fra i numerosi amatori quei meravigliosi albi e cartelle xilografiche in numerose copie a prezzi meravigliosamente miti, che seminano in tutte le classi l'amore per il bello e sono tanti semi fecondi per il progredire della xilografia. Magnifiche edizioni, che possono essere considerate come fenomeno meraviglioso dell'arte grafica, possente manifestazione di quanto possa esser fonte di consolazioni insperate per l'artista veder le sue opere diffuse e ricercate. Il Sensani parla di virtuosità tecniche, generalmente gli xilografi non amano e non ricercano la virtuosità tecnica che ridurrebbe la loro opera ad una volgare manifestazione di abilità tecnica indipendente questa assolutamente dalle questioni artistiche, certamente ogni xilografo possiede una sua tecnica speciale e può in certi casi permettersi delle virtuosità tecniche originali. Per quanto riguarda il trattare la xilografia come la pittura, ne è scevro completamente il movimento xilografico italiano, ne abbiamo esempi in Svizzera con le stampe policrome del giovane Alfred Peter di Basilea, questa ricerca è dovuta specialmente alla tiratura fatta con colori e vernici speciali e combinata colla stampa su una carta convenientemente scelta, la tecnica ha pochissima importanza, il numero dei legni, da cinque ad otto, servono solamente per la composizione delle differenti tinte, evidentemente con un sol legno il Peter ottenne dei meravigliosi effetti di luci. (16) Delle xilografie policrome di Gino Carlo Sensani m'è noto il suo autoritratto, nel quale si compiace di una voluta e ricercata semplicità di linee. Antonio Moroni, nato a Savignano (Romagna) il 20 settembre 1889, compì gli studi nell'Accademia di belle Arti di Firenze, amante della religiosa tradizione segue la strada battuta dal De Karolis, sia nella tecnica che nella composizione spesso anche nei motivi; note sono le sue xilografie policrome: La morte di Giuda Iscariota (due legni); I Tritoni (tre legni); Il Natale di Roma (due legni); La Nonna (tre legni). Esempi di xilografia a colori ci diedero pure Carlo Turina: <strong>Ex</strong> libris del dottor prof. Carlo Edoardo Mariani (tre legni). - Francesco Nonni: Il Mosto (quattro legni); Al Mercato (quattro legni. (17) - Ettore Di Giorgio: L'Alba della Gloria (due legni). Adolfo De Karolis ama poco la xilografia policroma nella quale è certamente maestro, oltre al Mazzo di carte qui menzionato, citeremo l'Autoritratto imitato dal Durer (due legni); L'Argano (due legni e tutte le altre scene del mare Adriatico.(18) IV
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