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Miscellanea Ex Libris, 2011. PDF 898 KB - Toni Pecoraro

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Luigi Amedeo Rati Opizzoni<br />

IL MOVIMENTO XILOGRAFICO ITALIANO MODERNO, 1903-1913<br />

Invitati dalla direzione della Esposizione Internazionale d'<strong>Ex</strong> libris tenutasi a Budapest nel 1913 gli<br />

xilografi (1) della «corporazione Italiana» che ha la sua sede alla Spezia, si presentarono<br />

sufficientemente numerosi, bisogna però notare che pochissimi sono gli xilografi che si dedicarono<br />

con amore alle marche di Biblioteca. Il rinascere della xilografia in Italia ed anche all'estero ha<br />

portato un nuovo incremento alla illustrazione del libro, ha dato una forma aristocratica raffinata<br />

alle moderne pubblicazioni, ha portato gli editori a curare maggiormente l'architettura del libro.<br />

Limitata alle sole marche di Biblioteca l'Esposizione di Budapest restrinse notevolmente il campo<br />

agli xilografi italiani e non pochi furono per necessità esclusi perché nelle loro composizioni non<br />

trattarono l'<strong>Ex</strong> libris. Nel presentare agli amatori e particolarmente ai collezionisti la prima serie<br />

d'<strong>Ex</strong> libris italiani incisi su legno m'è carissimo esporre qualche breve considerazione sulla<br />

xilografia moderna. A molti amatori d'essa sfugge per mancanza di cognizioni tecniche, o, per<br />

esprimermi meglio, per mancanza di pratica, la parte essenziale della riproduzione grafica<br />

dell'incisione su legno, né sanno distinguere se la tiratura fu fatta direttamente dal legno<br />

originale o dalla riproduzione galvanica del legno, processo quasi sempre usato per la riproduzione<br />

meccanica delle illustrazioni dei libri.<br />

Nella incisione su legno vi sono due parti essenzialmente distinte: vi è lo xilografo artista che<br />

riproduce le sue incisioni nel modo e colla tecnica che crede più conveniente e più conforme<br />

all'espressione grafica della sua opera, che sa con i puri tratti del bulino ottenere meravigliosi effetti<br />

di luci e di toni.<br />

Il vero artista poco si preoccupa della parte grafica, incide su qualunque pezzo di legno che trova a<br />

sua disposizione senza badare s'esso sia compatto o poco poroso e se presenti una superficie liscia<br />

ed omogenea atta a far risaltare la precisione del lavoro artistico. Se si osservano le prime incisioni<br />

del pittore Adolfo Karolis, e particolarmente le matrici si vedrà facilmente che la tecnica è di una<br />

semplicità primitiva, ma si resta ammirati della mano ferma e robusta, del colpo d'occhio di pratico<br />

ed esperto incisore che sa far risaltare con tutti i mezzi possibili la figura. Chi potrà forse trovare le<br />

matrici del De Karolis difettose, per la parte puramente tecnica sarà il tipografo che dovrà lottare<br />

per la stampa. Non è certamente il bel legno di bosso solido e levigato, di giusta altezza tipografica;<br />

ma la rude tavoletta di legno troppo sottile, dall'incisione leggera e delicata che ha bisogno di tutte<br />

le cure per la buona riuscita della tiratura. Il legno forse non stagionato non ha resistito all'azione<br />

distruttrice dell'aria umida e presenta delle screpolature che rovinano la matrice. Possiamo<br />

sinceramente perdonare questi peccati veniali alla meravigliosa bellezza che il De Karolis con piene<br />

mani ci porge, convinto che la mancanza di tecnica non può certamente influire sulla concezione<br />

artistica del disegno, mentre la tecnica più perfetta non potrà mai assolutamente far perdonare il<br />

disegno volgare e un'immagine miserabile. «Il legno è nato per dire una ruvida e franca parola, sotto<br />

l'urto del bulino che lo scheggia, lo taglia, lo fa schizzar via in pezzetti a contorni<br />

(1) A giustificazione della preferenza a questa ortografia dirò con Ettore Cozzani: «Amo la Xilografia con la X perché<br />

questa lettera mi pare un misterioso segno magico».

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