Regolamento - Comune di Ossi

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3. Negli edifici a due o tre piani fuori terra, anche se plurifamiliari, l’illuminazione e la ventilazione potranno avvenire a mezzo di lucernai a vetri, avente una superficie pari ad 1/3 della superficie del vano scala e munito di apertura per la ventilazione con la superficie mai inferiore a mq. 2.00, qualora l’illuminazione e la ventilazione avvengano a mezzo di lucernaio, il pozzo tra le rampe delle scale non dovrà avere superficie inferiore a mq. 1.50. 4. Negli edifici plurifamiliari, sia che l’aerazione del vano scala avvenga dalle finestre che dal lucernaio, dovrà predisporsi al piano terreno, generalmente in corrispondenza del portone o del cancelletto, una presa d’aria in modo da assicurare un ricambio dell’aria del vano scala. 5. Dalle scale salvo che non siano a giorno, non potranno ricevere aria e luce ambienti di abitazione, latrine, bagni, corridoi, ecc. 6. Tutte le suddette norme varranno anche per gli edifici aventi destinazione diversa da quella di abitazione, qualora non esistano particolari disposizioni di legge di regolamento più restrittivo. 7. E’ vietato costruire scale in legno quando queste debbano servire più appartamenti. 8. Le pareti del vano scala debbono avere uno spessore minimo al grezzo di cm 25 se in muratura e di cm 15 se in cemento armato. ART. 76: PIANI SEMINTERRATI 1. I piani seminterrati realizzati, parzialmente al di sotto del piano a monte del fabbricato o del piano di campagna, possono essere adibiti ad abitazione, uffici, o qualsiasi altro uso che comporti la permanenza, anche solo diurna, di persone, soltanto se, oltre a corrispondere ai requisiti di cui agli artt. 70 e 71, abbiano: a) Profondità netta del locale non superiore al doppio della sua altezza; b) In nessun punto, l’intradosso del solaio del piano terra dovrà trovarsi ad una quota inferiore ad un metro rispetto alla quota della più elevata delle sistemazioni esterne; c) l'altezza utile netta interna dovrà essere almeno di 2,70 metri, salvo le maggiori, o minori, altezze prescritte per particolari destinazioni d'uso; 2. Dovranno avere facile accesso dall’esterno in numero proporzionato alla loro estensione. 3. Per i piani seminterrati che non soddisfino le prescrizioni del comma 1 e degli artt. 70 e 71, si applicano tutte le disposizioni inerenti i locali interrati. 4. Il Responsabile del servizio ordinerà, previa diffida e senza pregiudizio per le eventuali azioni, lo sgombero dei seminterrati non idonei che venissero utilizzati come abitazioni, anche temporanee, uffici, ed altre simili destinazioni. 5. E' vietato adibire al lavoro locali chiusi sotterranei o semisotterranei art. 65 del D. Lgs. 9 aprile 2008, N. 81. 6. In deroga alle disposizioni del precedente comma, possono essere destinati al lavori locali sotterranei e semisotterranei, quando ricorrano particolari esigenze tecniche. In tali casi il datore di lavoro provvede ad assicurare idonee condizioni di aerazione, di illuminazione e di microclima tramite idonei mezzi d'aerazione meccanica, di illuminazione ed protezione contro l'umidità. 7. L'Ispettorato del Lavoro, d'intesa con l'Ufficiale Sanitario, può consentire l'uso dei locali sotterranei e semisotterranei anche per altre lavorazioni per le quali non sussistono esigenze tecniche, quando dette lavorazioni non diano luogo ad emanazioni nocive e non espongano i lavoratori a temperature eccessive, sempre che siano rispettate tutte le altre norme del citato D. Lgs. 9 aprile 2008, N. 81 e successive modifiche ed integrazioni e si sia provveduto all'aerazione, all'illuminazione ed alla protezione contro l'umidità. 8. Una eventuale destinazione commerciale potrà essere concessa a condizione che vengano rispettate le prescrizioni igienico-sanitarie. 9. La superficie del piano seminterrato può essere superiore a quella del piano terra solo quando le prescrizioni del piano di zona lo prevedano e comunque incrementabile nella misura 42
massima del 20% rispetto al piano terra. Inoltre deve rispettare le distanze minime dai confini previste dal piano di zona o dal Codice Civile. 10. L'eventuale cavedio di aerazione perimetrale deve aver larghezza libera massima non superiore ad un metro e non concorre al computo della superficie interrata. Tali strutture non possono interessare suoli pubblici. ART. 77: PIANI INTERRATI 1. I piani interrati realizzati del tutto al di sotto del piano a monte del fabbricato o del piano di campagna, non possono essere adibiti ad abitazioni, uffici o qualsiasi altro uso che comporti la permanenza, anche solo diurna, di persone, fatta eccezione per gli addetti a magazzini e autorimesse. Per dette eccezioni o locali da adibire ad impianti di riscaldamento, impianti di aria condizionata e simili, dovranno essere rispettate tutte le norme specifiche vigenti. 2. Se il deflusso delle acque di scarico del fabbricato non avviene a quota inferiore a quella dei piani interrati, dovrà essere installato un sistema di sollevamento delle acque stesse, che sia tale da evitare qualsiasi inconveniente di carattere igienico. 3. L'aerazione dei locali interrati deve essere tale da assicurare sufficiente ricambio d'aria. 4. La superficie del piano interrato non deve essere superiore a quella del piano sovrastante nel caso sia al di sotto del seminterrato, altrimenti è incrementabile nella misura massima del 20% rispetto al piano terra. Inoltre deve rispettare le distanze minime dai confini previste dal piano di zona o dal Codice Civile. 5. L'eventuale cavedio di aerazione perimetrale deve aver larghezza libera massima non superiore ad un metro e non concorre al computo della superficie interrata. Tali strutture non possono interessare suoli pubblici. ART. 78: SOTTOTETTI 1. I sottotetti saranno di massima adibiti a ripostiglio. 2. Potranno essere resi abitabili, sentiti l'Ufficiale Sanitario, il responsabile del settore tecnico, e la Commissione Edilizia, purché siano forniti di adeguati servizi, abbiano una cubatura minima di mc 25.00 per locale ed abbiano tra il piano del pavimento ed il soffitto l'altezza media ponderale non inferiore a ml. 2,70. 3. Il rapporto pareti finestrate/pavimento non dovrà essere inferiore a 1/8. 4. I sottotetti abitabili dovranno avere l'accesso a mezzo di scale normali ed essere opportunamente coibentati. 5. Gli abbaini oltre a garantire i requisiti aero-illuminanti previsti dal regolamento, devono avere una superficie di 1/3 della superficie di falda. 6. Le aperture devono essere realizzate ad una distanza minima di cm. 75 dai confini. 7. Le terrazze a “tasca” devono avere una superficie pari a 1/20 della superficie della falda. ART. 79: TUBAZIONE E CONDOTTI DI SCARICO 1. Ogni bocchetta di scarico di acquai, lavabi, bagni, docce, ecc., ed in genere di tutte le acque di rifiuto, dovrà essere fornita di sifone. 2. Nelle zone rurali i suddetti condotti dovranno sfociare in apposite fosse di depurazione e lo sbocco deve avvenire ad una distanza di almeno m. 25 dalla casa e dal pozzo o cisterna dell’acqua potabile e sempre a valle dei suddetti. 3. Tutti i condotti di scarico dovranno essere costituiti da tubi cilindrici di materiale resistente ed impermeabile, con giunture ermetiche a perfetta tenuta. 4. I condotti di scarico delle acque di rifiuto delle latrine dovranno avere il diametro adeguato alle portate ma comunque mai inferiore a cm 12. 43
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