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io l'impresa febbraio 2013 - CNA Informa

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7 <strong>CNA</strong> BolognaIl candidato<br />

“Rafforzare i sistemi<br />

di garanzia per le imprese”<br />

Gian Carlo Sangalli<br />

candidato per il Partito Democratico al Senato<br />

Circoscriz<strong>io</strong>ne Emilia Romagna<br />

1) Nel 2012 in Italia ha chiuso un’impresa al minuto.<br />

Cosa devono fare il prossimo Governo e la<br />

prossima Legislatura affinché le imprese riescano<br />

a reggere il peso della crisi?<br />

In premessa devo dire che aiuterebbe l’analisi di una<br />

crisi, evidentemente pesante che attraversa il mondo<br />

delle imprese, fornire dei dati non propagandistici, ma<br />

basati sulla realtà delle fonti. A quanto mi consta, nel 2012<br />

hanno cessato l’attività circa 365.000 imprese e sono nate<br />

384.000 nuove imprese con un saldo positivo di 19.000.<br />

Non si tratta però di un dato positivo, in quanto si ritorna al<br />

saldo del 2009. L’Italia ha un problema di consolidamento<br />

e rafforzamento della propria struttura imprenditoriale,<br />

la quale per le proprie peculiarità è molto esposta<br />

alla difficoltà della domanda interna e alle turbolenze<br />

dei mercati internaz<strong>io</strong>nali. Da tempo il Pd ritiene che<br />

siano necessarie politiche industriali che sostengano la<br />

nostra capacità di espans<strong>io</strong>ne sui mercati internaz<strong>io</strong>nali,<br />

attraverso lo sviluppo di reti di impresa, sostegno alla<br />

ricerca e all’innovaz<strong>io</strong>ne, protez<strong>io</strong>ne del Made in Italy. La<br />

crisi si regge con un rafforzamento della domanda interna<br />

e politiche industriali che sostengano la capacità espansiva<br />

della nostra economia. In quest’ambito va posta particolare<br />

attenz<strong>io</strong>ne all’artigianato che sta pagando il prezzo più<br />

alto alla crisi e per il quale è necessar<strong>io</strong> mettere in campo<br />

politiche di consolidamento, qualificaz<strong>io</strong>ne e sviluppo, che<br />

ne riconoscano la peculiarità nella nostra economia.<br />

2) La press<strong>io</strong>ne fiscale oggi è di oltre il 56% per i<br />

contribuenti in regola. Cosa propone in tema di<br />

fisco per le imprese e i cittadini?<br />

La prima quest<strong>io</strong>ne è aumentare la platea dei contribuenti<br />

in regola. L’Italia ha un’evas<strong>io</strong>ne fiscale stimabile in 120<br />

miliardi di euro all’anno. E’ evidente che per far tornare<br />

i conti bisogna che tutti facciano la propria parte. Ogni<br />

euro recuperato dall’evas<strong>io</strong>ne deve servire a diminuire<br />

la press<strong>io</strong>ne fiscale sul lavoro e sull’impresa e ciò deve<br />

avvenire contemporaneamente ad una riduz<strong>io</strong>ne mirata<br />

della spesa pubblica improduttiva. La nostra idea di base<br />

è semplice: un euro di reddito da lavoro o di impresa non<br />

può essere tassato di più di un euro tratto dalla rendita. Le<br />

riforme che noi proponiamo hanno i seguenti obbiettivi:<br />

a) Da chi paga a chi non paga;<br />

b) Dai redditi da lavoro alla rendita;<br />

c) Da chi ha di più a chi ha di meno;<br />

d) Da attività inquinanti ad attività verdi;<br />

e) Dalla dimens<strong>io</strong>ne naz<strong>io</strong>nale al territor<strong>io</strong>.<br />

risponde a Cna<br />

Le riforme fiscali che noi proponiamo hanno un vincolo<br />

imprescindibile: ogni euro recuperato dall’innalzamento<br />

della fedeltà fiscale va vincolato alla riduz<strong>io</strong>ne delle<br />

imposte.<br />

3) Ad ogni impresa la burocrazia richiede 120<br />

adempimenti fiscali e amministrativi all’anno. Cosa<br />

propone in tema di semplificaz<strong>io</strong>ne?<br />

Il problema è drammatico. Bisogna affrontare il sistema<br />

del rapporto tra Stato e imprese, avviando rapidamente la<br />

riforma della Pubblica amministraz<strong>io</strong>ne senza aggravi per<br />

l’attività d’impresa e del lavoro autonomo. L’atteggiamento<br />

deve essere “pensare sempre a misura di piccolo” come<br />

propone l’Europa. Il Pd propone:<br />

a) Procedimenti unici semplificati su igiene-ambiente,<br />

urbanistica-edilizia, sicurezza del lavoro;<br />

b) Riforma della legge sugli appalti, con l’introduz<strong>io</strong>ne di<br />

vincoli di qualità, impatto ambientale e innovaz<strong>io</strong>ne. Sia<br />

sugli appalti, sia sulle commesse pubbliche proponiamo<br />

la riserva di almeno il 30% per le pmi;<br />

c) Potenziamento dell’utilizzo del silenz<strong>io</strong> assenso;<br />

d) Introduz<strong>io</strong>ne dell’Agenzia per le imprese con ruolo di<br />

garante e vigilante;<br />

e) Processo civile telematico in tutto il territor<strong>io</strong><br />

naz<strong>io</strong>nale.<br />

4) Nel 2012 il sistema del credito ha ridotto di 32<br />

miliardi l’erogaz<strong>io</strong>ne di finanziamenti alle aziende.<br />

Cosa propone perché questa tendenza sia invertita?<br />

Il sistema del credito risente dell’andamento generale<br />

dell’economia. In più il sistema delle banche e della finanza<br />

ha fatto ricadere sull’economia reale una sua propria crisi<br />

specifica, grave e sistemica. Bisogna rafforzare i sistemi di<br />

garanzia per le imprese, a partire dalle forme di mutualità<br />

collettiva e dai consorzi fidi; bisogna rivedere gli accordi<br />

di Basilea 3; bisogna trovare meccanismi per accorciare<br />

i termini di pagamento della PA verso le imprese e delle<br />

imprese fra di loro. Bisogna, in ultima analisi, che le politiche<br />

inducano le banche a tornare a fare il propr<strong>io</strong> mestiere<br />

originar<strong>io</strong>, c<strong>io</strong>è raccogliere risparm<strong>io</strong> e fare affidamenti a<br />

chi fa investimenti produttivi.

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