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L I B R I<br />
fregi in oro ai piatti e al dorso. Tagli dorati.<br />
Ottimi esemplari.<br />
Bellissimo insieme cinquecentesco di “Repubbliche” dove sicuramente spicca la traduzione del<br />
Doni dell’Utopia di Thomas More.<br />
Anton Francesco Doni fu una delle personalità vulcaniche che attraversarono <strong>il</strong> nostro cinquecento<br />
letterario. Spirito bizzarro, vero avventuriero della penna, fu nemico della pedanteria e del conformismo<br />
e spinto da una fantastica immaginazione si misurò con una gran varietà di temi.<br />
Fu sicuramente la sua voglia di nuovo che lo portò a realizzare questa prima traduzione dell’opera<br />
di More, intuendone l’importanza e la fantasia visionaria così vicina al proprio bisogno di un<br />
mondo nuovo, motivo eretico che la mente del Rinascimento aveva ridotto a f<strong>il</strong>osofia per pochi rendendo<br />
sufficiente l’originale stesura in latino.<br />
Solo due anni dopo verrà pubblicata la traduzione francese e tre anni dopo quella inglese.<br />
Dopo questa impresa rimase così affascinato dall’idea di una società ideale che pubblicò I Mondi,<br />
la personale utopia da alcuni considerata precorritrice del socialismo moderno.<br />
Ricottini Mars<strong>il</strong>i-Libelli 17; STC 671; manca a Adams.<br />
L’Editio Princeps di una <strong>il</strong>lusione poetica<br />
ANACREONTE.<br />
Anacreontis Teij odae.<br />
Paris, Henri Estienne, 1554.<br />
In 4°; 4 cc.nn. 110 pp.<br />
Legatura in piena bazzana del XVIII secolo.<br />
Piccoli restauri al dorso.<br />
Questo libro rarissimo ha una storia veramente singolare.<br />
Fu infatti considerato per molto tempo da Estienne, che lo pubblicò, ma anche dai suoi contemporanei,<br />
opera originale del poeta Anacreonte, quell’opera sul vino e sulle donne che sopravvive ancora<br />
oggi in pochi brevi frammenti.<br />
Si tratta, invece, di poemi nello “st<strong>il</strong>e di Anacreonte” che, come nota Schreiber nel suo libro su<br />
Estienne, furono scoperti in un manoscritto appartenuto a John Clemens, umanista amico di<br />
Tommaso Moro. Lo st<strong>il</strong>e di questi poemi ebbe grande influenza nel modo di poetare successivo, tanto<br />
che ancora nel XVIII secolo troviamo una corrente di poesia “anacreontica”.<br />
Adams A 1001; Schreiber, Estienne 139.<br />
Un esemplare speciale<br />
GUICCIARDINI FRANCESCO.<br />
Istoria d’Italia.<br />
Venezia, Giolito de Ferrari, 1567.<br />
2 vol. in 4° grande; 40 cc.nn. 819 pp. 12 cc.nn. 173 pp.<br />
Raro esemplare stampato in carta grande.<br />
Il frontespizio e <strong>il</strong> ritratto nel primo volume sono stati ab<strong>il</strong>mente miniati da mano coeva.<br />
A causa del colore ut<strong>il</strong>izzato queste due carte si sono ossidate più delle altre.<br />
Legatura in piena pergamena del XVIII secolo con impresso in oro al dorso lo stemma<br />
Borghese.<br />
Timbro della biblioteca Borghese ai frontespizi.<br />
Ex libris di Tammaro De Marinis. Tagli dorati.<br />
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