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L I B R I<br />
Il Duca di Noia morì nel 1768, e solo nel 1775 la mappa fu completata.<br />
Nella cartografia urbana del XVIII secolo solo la Mappa di Roma del Nolli si avvicina a questa<br />
impresa, non a caso al suo r<strong>il</strong>ievo partecipò anche Piranesi.<br />
La grandiosa rappresentazione del territorio è arricchita ai lati da due grandi cartigli allegorici: uno<br />
con la dedica al Re Carlo III, l’altro con l’albero che regge i 134 stemmi delle famiglie napoletane.<br />
Al centro è una grande veduta di Napoli e la legenda con l’indicazione di 580 edifici.<br />
Una delle più importanti raffigurazioni urbanistiche del XVIII secolo, di eccezionale rarità.<br />
LAGRANGE JOSEPH LOUIS.<br />
Mechanique analitique.<br />
Paris, Desaint, 1788.<br />
In 4°; XII, 512 pp.<br />
Legatura in mezza pergamena dell’ inizio del XIX secolo. Buon esemplare.<br />
Edizione originale dell’opera che è considerata la fondazione della moderna meccanica.<br />
Lagrange vi presenta la sua scoperta dell’equazione generale del moto di ogni sistema di corpi, “une<br />
mécanique rationelle embrassant toutes les branches de cette science, statique et hydrostatique,<br />
dynamique et hydrodynamique, grace au formalismedu calcul des variations” (En Francais dans le<br />
texte 179). L’opera fu stampata a Parigi e portò tale fama al suo autore che, dopo la rivoluzione del<br />
1789, nonostante fosse stato uno “scienziato della Monarchia”, grazie a Lavoisier ottenne una variazione<br />
alla legge che obbligava gli stranieri a lasciare la Francia potendo continuare le sue ricerche<br />
a Parigi. Ma non solo, gli fu confermata la pensione dell’Accademia delle Scienze, assegnatagli dal<br />
“ci-devant roi”, e gli furono offerte cariche importanti in vari istituti scientifici.<br />
Robert & Trent, Biblioteca Mecanica pp. 189-190; Horblit 61; Riccardi I sec. part.2.<br />
BAFFO GIORGIO.<br />
Raccolta universale delle opere.<br />
Cosmopoli (Venezia), 1789.<br />
4 vol. In 4°; 4 frontespizi incisi, 1 ritratto al primo vol. e 312 pp. 1 c.nn. per <strong>il</strong> primo e secondo,<br />
312 pp. per <strong>il</strong> terzo e quarto volume.<br />
Legatura moderna in piena pelle rossa con inserti in pelle color aragosta, fregi allusivi in oro<br />
al dorso e ai piatti.<br />
Tagli dorati. Salvo un piccolo alone a 5 pp. nel 4° vol. e qualche fioritura sulle stesse pp.<br />
Buon esemplare.<br />
Giorgio Baffo, poeta dell’erotismo naturale, che come mezzo d’espressione ut<strong>il</strong>izzava <strong>il</strong> dialetto, è<br />
un’interessante figura del mondo veneziano del Settecento.<br />
Di nob<strong>il</strong>i natali, condurrà una vita apparentemente tranqu<strong>il</strong>la, di lavoro e famiglia, sovrintendente<br />
alle Beccarie e camerlengo a Brescia, mai iscritto negli elenchi degli inquisitori, al contrario dei<br />
molti nob<strong>il</strong>i dissoluti, dediti al vino, frequentatori di postriboli o giocatori.<br />
Ma probab<strong>il</strong>mente <strong>il</strong> Nostro aveva una vita segreta.<br />
È nominato tra gli ospiti al pranzo d’addio per la partenza per S. Pietroburgo di quella Giovanna<br />
Maria Tarusso di Burano detta “Zanetta”, attrice e madre di Gian Giacomo Casanova, che ricorda<br />
l’avvenimento nelle sue memorie.<br />
Ma ancor più la sua personalità nascosta viene raccontata in una “spiata” del confidente Mannuzzi<br />
agli Inquisitori.<br />
Questi lo presenta come un individuo postribolare, che pone in derisione la Sacra Scrittura ma<br />
soprattutto “ha sempre in bocca le maggiori infamità che dire si possa”.<br />
La doppia vita e le sue poesie che circolano nelle copie manoscritte ricercatissime dalla nob<strong>il</strong>tà<br />
veneziana fanno del Baffo un personaggio emblematico della decadenza della Serenissima.<br />
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