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Il significato del ritratto pittorico nella società - Artleo.It

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Enrico Castelnuovo - <strong>Il</strong> <strong>significato</strong> <strong>del</strong> <strong>ritratto</strong> <strong>pittorico</strong> <strong>nella</strong> <strong>società</strong><br />

che la sua vera effigie feze viva<br />

ala sentencia <strong>del</strong> paterno amore<br />

onde lui primo et poi il Pisan secondo 32 .<br />

Questa disputa è evocata, nel dialogo De Politia Literaria<br />

di Angelo Decembrio, dalla stessa bocca di Leonello<br />

che ricorda le rivalità e le differenze di approccio<br />

al proprio <strong>ritratto</strong> dei due pittori, ognuno dei quali sottolineava,<br />

enfatizzandola, una caratteristica diversa <strong>del</strong><br />

ritrattato 33 . In un ambiente di corte come quello di Ferrara<br />

il <strong>ritratto</strong> <strong>del</strong> principe veniva ad avere un <strong>significato</strong><br />

e una funzione che <strong>nella</strong> repubblica fiorentina, a<br />

questa data, erano impossibili. Nella Lombardia, alla<br />

stessa ora, la funzione <strong>del</strong> <strong>ritratto</strong> è ancor piú che a Ferrara<br />

quella <strong>del</strong>la glorificazione cortese. Come nota<br />

Roberto Longhi:<br />

Si fanno, non so se a sfondo d’oro, persino i ritratti dei<br />

cani <strong>del</strong>le mute ducali «retrato da un cane giamato Bareta»<br />

e «nell’ordinare affreschi per le sale dei castelli la preoccupazione<br />

<strong>del</strong> committente è che si veda bene che la Sua<br />

Signoria mangia in oro» 34 .<br />

Si può ricondurre a una sopravvivenza di questa estetica<br />

– per citare ancora una volta il Longhi «araldica<br />

arciprofana, non divina ma, ahi! semplicemente ducale»<br />

– la lettera inviata il 12 ottobre 1494 da Francesco<br />

Mantegna a Francesco Gonzaga marchese di Mantova:<br />

<strong>Il</strong>lustrissime et invictissime princeps et D.D. mi singhularissime<br />

etc.<br />

Avendo per certo inteso <strong>del</strong>la efiggie <strong>del</strong> Serenissimo Re<br />

di Francia, et quella avere grande difformità sí degli occhi<br />

grossi et sporti in fuori, si etiam peccare nel naso grande<br />

aquilino et difforme con pochi capilli et rari in chapo, la<br />

immaginazione e ammiratione de tanto homo piccolo et<br />

Storia <strong>del</strong>l’arte Einaudi 13

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