Il significato del ritratto pittorico nella società - Artleo.It
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Enrico Castelnuovo - <strong>Il</strong> <strong>significato</strong> <strong>del</strong> <strong>ritratto</strong> <strong>pittorico</strong> <strong>nella</strong> <strong>società</strong><br />
tore orientale, partisse per Costantinopoli, a Venezia era<br />
accaduto qualcosa di molto importante per la storia <strong>del</strong><br />
<strong>ritratto</strong> quattrocentesco: l’arrivo di Antonello da Messina.<br />
È, quello di Antonello, il caso eccelso di un incontro<br />
a suo modo unico nel secolo e che produce i piú alti<br />
risultati. Un pittore formatosi nel Mezzogiorno aragonese<br />
cosí aperto alle suggestioni nordiche, educato a<br />
comprendere il valore non civile, celebrativo, generalizzante,<br />
ma profondamente specifico, cangiante, personale<br />
<strong>del</strong> volto <strong>del</strong>l’uomo, trova nell’esperienza spaziosa<br />
e prospettica dei toscani il modo di conferire un<br />
<strong>significato</strong> solenne, essenziale, eroico all’immagine senza<br />
gravarla col peso <strong>del</strong>la citazione erudita. L’esempio di<br />
Antonello è ripreso, sviluppato, trasformato da Giovanni<br />
Bellini. I ritratti veneziani <strong>del</strong>l’ultimo quarto <strong>del</strong><br />
Quattrocento sono tra i piú alti che conti la pittura<br />
europea contemporanea. Fatti di questo genere, uniti<br />
alla ricca gamma di potenzialità <strong>del</strong>le immagini, aiutano<br />
a comprendere come molto presto certi ritratti veneziani<br />
abbiano perso la loro funzione genealogica, etica o<br />
storica per essere oggetto precipuamente di una fruizione<br />
estetica. È un atteggiamento diverso da quello prevalente<br />
a Firenze o da quello che guidava Paolo Giovio,<br />
l’erudito ispiratore <strong>del</strong> Vasari, nel costituire il suo grande<br />
museo di ritratti. Quando attorno al 1525-30 il patrizio<br />
veneziano Marco Antonio Michiel esplora le collezioni<br />
<strong>del</strong>l’<strong>It</strong>alia settentrionale, annotandone i quadri piú<br />
notevoli non si ferma a ricercare i dati biografici dei<br />
ritrattati, ma ricorda piuttosto in un <strong>ritratto</strong> di Antonello<br />
«la gran forza e vivacità, massime in li occhi» 55 . <strong>Il</strong><br />
passaggio <strong>del</strong> <strong>ritratto</strong> da oggetto di pietas familiare o da<br />
pezza d’appoggio genealogica a oggetto di collezione,<br />
fruibile essenzialmente su piano estetico, era fenomeno<br />
che si era già verificato <strong>nella</strong> Roma classica: e Plinio<br />
aveva duramente criticato chi tappezzava con vecchi<br />
quadri le pinacoteche e teneva care immagini straniere 56 .<br />
Storia <strong>del</strong>l’arte Einaudi 25