Il significato del ritratto pittorico nella società - Artleo.It
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Enrico Castelnuovo- <strong>Il</strong> <strong>significato</strong> <strong>del</strong> <strong>ritratto</strong> <strong>pittorico</strong> <strong>nella</strong> <strong>società</strong><br />
b) Vasari, e la sua consuetudine con l’eruditissimo<br />
collezionista Paolo Giovio lo prova, partecipava a<br />
una tendenza culturale neoaristocratica, nel cui<br />
seno, per ragioni politico-dinastiche, veniva elaborandosi<br />
il fittizio edificio <strong>del</strong> mito mediceo.<br />
c) Di questo mito proprio Giorgio Vasari con la decorazione<br />
tra 1555 e 1559 <strong>del</strong>l’appartamento di<br />
Leone X in Palazzo Vecchio sarà uno dei massimi<br />
responsabili illustrando nelle stanze gli alti fatti<br />
<strong>del</strong>la famiglia nel secolo precedente.<br />
In questo senso i Ragionamenti che lo stesso Vasari<br />
scrisse per descrivere e spiegare le sue pitture in Palazzo<br />
Vecchio contengono elementi rivelatori:<br />
principe...che ritratti son quelli con abiti da centinaja<br />
d’anni indietro ritratti di naturale? Per che gli avete voi<br />
fatti?<br />
giorgio Signore, già se gli è detto che tutto ha da aver<br />
<strong>significato</strong>; i ritratti sono in ogni stanza la discendenza de’<br />
figliuoli <strong>del</strong> Magnifico Cosimo Vecchio, cosí degli amici e<br />
suoi servitori, che appartatamente ogni camera ha i suoi,<br />
tutti ritratti di naturale da luoghi ove ne è rimasta memoria...<br />
principe Voi avete preso, Giorgio mio, una gran fatica<br />
ed una impresa molto difficile; ma ditemi, come avete voi<br />
fatto, che tanti ritratti di uomini di tante sorti, quanti sono<br />
in queste stanze, abbiate potuto ritrarre?<br />
giorgio Signor mio, egli si è usato una gran diligenza in<br />
cercarli, e ci ha aiutato assai che questi, di chi si ragiona,<br />
sono state tutte persone grandi, e la diligenza de’ maestri<br />
di que’ tempi, che sono pure stati assai eccellenti in pittura<br />
e scultura, i quali n’hanno fatto memoria nell’opere, che<br />
in que’ tempi dipinsero in Fiorenza, come nel Carmine<br />
<strong>nella</strong> Cappella de’ Brancacci dipinta da Masaccio ve n’è<br />
parte, e nell’opere di Fra Filippo e di fra Giovanni Angelico,<br />
e in Santa Maria Nuova da Domenico Veneziano e da<br />
Storia <strong>del</strong>l’arte Einaudi 6