Chioviri di Venniri Santu - alphonse doria
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Intanto pioveva a <strong>di</strong>rotto.<br />
-Don Ignazio avete qualche ombrello, una mantella impermeabile da<br />
prestare? Così vado a vedere il da farsi.<br />
-Ho quella quando vado in campagna.- Era una mantella così larga che<br />
riusciva a riparare dalla pioggia pure la bestia.<br />
-Anche noi veniamo con lei!<br />
Così tutti e quattro sotto quella mantella nera salivano per la strada, tanto<br />
d‟occuparla da muro a muro.<br />
Il tempo passava e <strong>di</strong> quei quattro non ritornava nessuno, mentre pioveva e<br />
per la strada l‟acqua scendeva da sembrare un fiume.<br />
-Ma dove mizzika sono andati a finire? Che mi scappò!-<br />
-Maritino mio controllati con le parole, perché abbiamo il Signore nella<br />
nostra casa!<br />
-Il Signore? Abbiamo un pupo <strong>di</strong> cartone e gesso sopra il letto!-<br />
-Ti ricor<strong>di</strong> questa mattina cosa mi hai detto? Che venga lui a trovarti<br />
perché tu avevi da fare. Ora lui è qui!<br />
-Coincidenza! Questa è solo una coincidenza! Se per ogni coincidenza<br />
dobbiamo scomodare il Signore, va a finire che non sapremmo nemmeno<br />
più dove mettere i pie<strong>di</strong>.<br />
Dopo mezzogiorno la famiglia pranzò abbondante con una minestra <strong>di</strong><br />
legumi a setaccio. Il tempo sembrò volgere a meglio, ma pioveva lo stesso,<br />
in maniera leggera e comunque non smetteva neanche un po‟. I vicini <strong>di</strong><br />
casa iniziarono ad arrivare ed entravano in casa, così chi in ginocchio chi<br />
in pie<strong>di</strong> incominciarono il rosario. In un lampo la notizia che il Signore era<br />
a casa <strong>di</strong> Ignazio V. <strong>di</strong>ventò <strong>di</strong> dominio pubblico a tal punto la gente<br />
incominciò ad arrivare d‟ovunque. Sono giunte: le suore con gli orfanelli,<br />
le madre cristiane e i preti. Ignazio ogni tanto dava un‟occhiata <strong>di</strong> davanti<br />
la porta della sua camera da letto e vedeva tutte quelle comme<strong>di</strong>e, chi si<br />
picchiava in petto, chi piangeva dondolandosi avanti e <strong>di</strong>etro. Usciva un<br />
gruppo e ne entrava un altro, altre comme<strong>di</strong>e, altro teatro. Ad un certo<br />
punto fu chiamato insistentemente e gli è toccato entrare, stare ai pie<strong>di</strong> del<br />
Signore, così ogni tanto acconsentendo con la testa <strong>di</strong>ceva:<br />
-Che grande onore avere Voscenza qui dentro!<br />
E‟ sembrato un vero lutto, mancava per poco che gli facevano le<br />
condoglianze, lui in quel momento se lo sentiva intimo quel crocifisso,<br />
sistemato sopra il suo talamo con i fiori attorno, le candele <strong>di</strong> cera accese e<br />
le preghiere. Le persone arrivavano e lasciavano spazio ad altri. Questo<br />
fatto nuovo smosse tutto il paese. Persone <strong>di</strong> ogni classe sociale, ricchi,