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Scorrendo la lista dei fattori che influenzano la vita nel mare è a questo punto, abbastanza facile immaginare che<br />

pur basandosi sulle stesse leggi generali, le differenze tra gli ecosistemi marini e terrestri sono notevoli.<br />

Alcuni fattori molto importanti in mare, pressione, salinità, gas disciolti, sulla terra non rivestono alcuna importanza,<br />

mentre la luce, come abbiamo visto, svolge un ruolo molto diverso. Le biocenosi marine presentano rispetto a quelle<br />

terrestri delle differenze legate ad una maggiore complessità dovuta alla peculiarità degli organismi autotrofi marini e<br />

dalla enorme quantità di sostanze organiche in sospensione o che si depositano sul fondo, che danno origine a catene<br />

trofiche basate sul detrito. Gli ecosistemi terrestri sono dominati da grandi piante caratterizzate da una vita spesso<br />

lunghissima, in quelli marini i produttori, fatta eccezione per alcune grandi alghe come il Kelp, sono di piccole o<br />

microscopiche dimensioni, pur rappresentando complessivamente una enorme biomassa. Per questo fatto gli erbivori<br />

in senso stretto in mare sono assai pochi rispetto agli ecosistemi terrestri; nelle nostre acque, per esempio, la salpa è<br />

uno dei pochissimi pesci erbivori, la maggior parte degli altri pesci sono planctofagi o carnivori, o specializzati nel cibarsi<br />

di molluschi o in mille altre cose. In mare i consumatori primari sono <strong>qui</strong>ndi principalmente a livello dello zooplancton,<br />

perchè le alghe del fitoplancton, in gran parte unicellulari sono troppo piccole per essere predate da organismi delle<br />

dimensioni di un pesciolino. Esattamente al contrario di quanto accade negli ecosistemi terrestri; gli animali più grandi<br />

non sono erbivori, ma carnivori, nella fattispecie filtratori visto che sia il mammifero più grande -la balenottera azzurrasia<br />

i più grandi tra i pesci -lo squalo balena, lo squalo elefante, ed il megamouth- si nutrono filtrando zooplancton e<br />

krill, attraverso i fanoni o le branchie.<br />

Anche gli organismi che vivono in mare si differenziano in modo diverso rispetto a quelli terrestri e possono essere<br />

raggruppati in differenti categorie:<br />

Plancton. Costituisce l’insieme degli organismi che vive in sospensione nella massa d’acqua degli oceani, sono<br />

dotati di poca capacità di movimento autonomo e affidano i loro spostamenti alle correnti. Il plancton si suddivide<br />

ulteriormente in fitoplancton costituito dagli organismi vegetali come le alghe unicellulari e in zooplancton formato dagli<br />

organismi animali (piccoli crostacei, meduse). In quest’ultima categoria vengono generalmente compresi anche gli stadi<br />

larvali di molte specie appartenenti ad altre categorie come crostacei, pesci e molluschi.<br />

Necton. È costituito dagli organismi che si muovono attivamente nell’acqua, vincendo la forza della corrente. Vi<br />

appartengono molluschi cefalopodi, pesci e selaci pelagici, tartarughe marine e mammiferi marini.<br />

Benthos. Categoria che raggruppa gli organismi che vivono a contatto o fissati sul fondo marino o comunque sul<br />

substrato. Comprende pesci come la sogliola, selaci come le razze o certi squali, molluschi, stelle marine, filtratori<br />

come gorgonie e coralli.<br />

Da quel che abbiamo potuto vedere finora è <strong>qui</strong>ndi facile capire che le catene alimentari e la rete trofica in mare<br />

saranno <strong>qui</strong>ndi molto più complesse di quelle terrestri. Nelle acque marine pertanto possiamo trovare:<br />

Produttori primari, che possono essere batteri autotrofi o in maggior parte i vegetali autotrofi, sia planctonici, come<br />

le alghe azzurre e alghe verdi unicellulari, sia bentonici come le fanerogame marine. Tutti questi organismi nel loro<br />

insieme rappresentano i produttori che costituiscono la base della piramide trofica, la differenza principale negli<br />

ecosistemi terrestri sta nelle relativamente piccole dimensioni degli organismi.<br />

Sospensivori o sestonofagi. Si tratta di organismi microfagi che si nutrono di minuscole particelle sospese in acqua.<br />

Possono essere sia organismi plantonici, come i copepodi, sia organismi sessili (cioè che aderiscono a un substrato)<br />

come spugne, coralli, ascidie e gorgonie.<br />

Filtratori. Alcuni organismi filtratori sono i più grandi organismi mai vissuti sulla terra, le grandi balene infatti si<br />

nutrono filtrando lo zooplancton attraverso i fanoni e così fanno anche i più grandi tra gli squali, come lo squalo<br />

balena, lo squalo elefante, che vive anche in Mediterraneo e il misterioso megamouth, recentemente scoperto, che per<br />

filtrare il cibo utilizzano le branchie. Anche la manta, la più grande delle razze è un filtratore planctofago.<br />

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