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FITOPLANCTON<br />
È alla base della vita, costituito da miliardi di piccolissime cellule vegetali. Alcuni<br />
organismi sono in grado di utilizzare l’azoto disciolto nell’acqua, rendendolo<br />
disponibile all’interno della catena alimentare. Per contrastare la gravità, che li farebbe<br />
precipitare nelle profondità prive di luce, hanno sviluppato strutture e accorgimenti<br />
per facilitare il galleggiamento, producendo guaine gelatinose o accumulando acqua,<br />
gas o goccioline di grasso all’interno della cellula. Nel fitoplancton troviamo le<br />
diatomee, alghe verdi unicellulari racchiuse in una sorta di scatolina con coperchio<br />
di silicio; i dinoflagellati, dotati di una minima capacità di movimento e responsabili<br />
delle fioriture algali che formano le maree rosse; le cloroficee, alghe unicellulari o<br />
coloniali, con pigmenti verdi simili a quelli delle piante superiori. Il fitoplancton è<br />
abbondante nelle zone ricche di nutrienti, in quelle con forti correnti di risalita e negli<br />
strati più luminosi della zona fotica.<br />
OMBRELLINO DI MARE (Acetabularia acetabulum)<br />
La sua delicata struttura è simile a quella di un ombrellino cinese. La si può scorgere<br />
nella frangia di vegetazione algale, che orna moli e scogliere. Appartiene al gruppo<br />
delle alghe verdi ed ha un colore verde pallido. Cresce su fondali rocciosi anche a più<br />
di 30 m di profondità; misura fino a 5 o 6 cm ed ha un cappello di oltre 1 cm di<br />
diametro. All’inizio della stagione riproduttiva, in primavera, la lunga cellula allungata<br />
si espande verso un’estremità a formare il caratteristico cappello che, con il tempo,<br />
si ricoprirà di incrostazioni calcaree. Il cappello è caratterizzato da solchi profondi su<br />
cui si sviluppano le spore, simili alle lamelle della parte inferiore di alcuni funghi.<br />
Essendo di origine tropicale, preferisce le acque calme e ben illuminate dove forma<br />
popolazioni numerose.<br />
LATTUGA DI MARE (Ulva rigida)<br />
Il nome lattuga di mare già fornisce un’idea molto precisa del suo aspetto. Si tratta,<br />
infatti, di un’alga verde tra le più comuni, diffusa sia nei fondali rocciosi in cui aderisce<br />
al substrato e sia in quelli sabbiosi e nelle lagune dove può crescere anche senza<br />
ancorarsi con il tallo al fondale. Può raggiungere i 30 cm in altezza, mentre la<br />
larghezza oscilla tra i 10 e i 40 cm. La foglia, di un verde brillante, è larga e dentellata;<br />
il tallo alla base è quasi cartilagineo ed ha una notevole consistenza. È presente in<br />
mare tutto l’anno anche se raggiunge il massimo sviluppo nei mesi più caldi. In<br />
condizioni di forte eutrofizzazione può dare luogo a gigantesche fioriture, sviluppando<br />
una enorme quantità di biomassa, che si accumula su spiagge e fondali o galleggia<br />
in superficie, dando luogo a processi di decomposizione che oltre a produrre odori<br />
sgradevoli, possono anche avere gravi conseguenze per l’ambiente, sottraendo<br />
ossigeno alle biocenosi e alterando la composizione degli ecosistemi marini.<br />
ZOOPLANCTON<br />
Lo zooplancton è costituito da organismi animali che, incapaci di compiere movimenti<br />
consistenti, si lasciano trasportare dalle correnti e dal moto ondoso. Sono organismi<br />
che riducono il loro peso specifico grazie alla presenza di gas o di goccioline di grasso<br />
all’interno della cellula e anche grazie alla presenza di appendici o protuberanze che<br />
ne favoriscono il galleggiamento. Molti di questi organismi sono unicellulari, come i<br />
batteri e rotiferi, di piccole dimensioni, come crostacei quali i copepodi, le dafnie o<br />
il krill. Alcuni possono raggiungere dimensioni notevoli, come la fisalia o caravella<br />
portoghese, specie di medusa con tentacoli filamentosi lunghi anche parecchi metri<br />
o il cesto di Venere, ctenoforo che può superare 1,5 m. Tra lo zooplancton troviamo<br />
la maggior parte dei consumatori primari marini che si nutrono del fitoplancton e<br />
larve di numerose specie che adulte divengono organismi bentonici o nectonici.