9I CAMBIAMENTI CLIMATICI
La terra è un sistema in continua evoluzione: milioni di specie sono apparse sul nostro pianeta e si sono estinte; la sua superficie è in continuo movimento a causa dei continenti che, nel corso di milioni di anni, se ne sono andati a spasso sul globo. Anche il clima da questo punto di vista non fa eccezione; basti pensare che, qualche decina di migliaia di anni fa, mammut e rinoceronti lanosi percorrevano in lungo e largo la nostra penisola durante le ere glaciali, per essere temporaneamente sostituiti da leoni e giraffe. Lo stesso livello del Mediterraneo ha subito continui cambiamenti e in un periodo della sua esistenza il nostro mare è stato addirittura completamente in secca, ridotto a una sterminata distesa di sale. Anche il clima dunque è tutt’altro che stabile ed immutabile, subendo nel corso delle ere cambiamenti notevoli, dovuti a oscillazioni dell’asse terrestre, al cambiamento della composizione dell’atmosfera, a mutamenti dell’intensità della radiazione solare, a eruzioni vulcaniche che hanno avvolto la terra con nuvole di polvere impalpabile in grado di riflettere il calore del sole verso lo spazio. Ma allora perché da un po’ di tempo a questa parte si fa un gran parlare di clima, di cambiamenti climatici e di riscaldamento del nostro pianeta? Perché non solo ci siamo accorti che qualcosa sta cambiando intorno a noi, ma soprattutto ci siamo accorti che sta avvenendo molto velocemente, troppo velocemente per consentirci di adattarci al mutamento. Negli ultimi cento anni la temperatura media superficiale dell’aria è aumentata di 0,6 gradi centigradi a livello mondiale e di quasi un grado nel nostro continente. Secondo molti scienziati, il XX secolo è stato il secolo più caldo da quando si registrano i dati climatici, mentre gli anni ’90 hanno il poco piacevole record di essere stati il decennio più caldo degli ultimi 1.000 anni. Un record, però, che rischia di durare molto poco visto che secondo la NASA quattro dei cinque anni più caldi mai registrati sono nell’ordine il 2005, il 2002, il 2003 e il 2004. L’anno più caldo dal 1861 -momento in cui si è iniziato a registrare le misurazioni- è stato il 1998! Le Nazioni Unite per cercare di comprendere il fenomeno hanno costituito nel 1998 L'Intergovernmental Panel on Climate Change (IPPC) che riunisce migliaia di esperti del clima di ogni parte del mondo. Tra questi scienziati è andata via via crescendo la consapevolezza che stiamo attraversando una fase di surriscaldamento del nostro pianeta, attribuibile all’azione umana. Nel loro ultimo rapporto hanno stimato che la temperatura media globale se non si interviene aumenterà entro il 2100 tra 1,4 e 5,8°C. Può sembrare una cifra insignificante, ma per comprenderla fino in fondo può essere utile sapere che la temperatura media globale durante l’ultima glaciazione di 11.500 anni fa, quando l’Europa era sepolta sotto uno spesso manto di ghiaccio, era solo 5°C in meno di quella attuale. La stragrande maggioranza degli scienziati concorda nell’individuare la causa principale di tutto ciò, nel famoso ed ormai famigerato effetto serra. Questo è dovuto alla concentrazione sempre maggiore nell’atmosfera dei cosiddetti gas serra, come il biossido di carbonio (CO2) o il metano, che vengono generati dalle attività umane, in primo luogo dall’utilizzo dei combustibili fossili e dalla distruzione delle foreste per far posto all’allevamento intensivo o alle colture a sommersione (per esempio il riso) che rilasciano grandi quantità di metano. L’effetto serra si chiama così perché è il medesimo fenomeno che si verifica all’interno delle serre utilizzate per la coltivazione di ortaggi e primizie, che mediante l’impiego di coperture trasparenti ottengono senza altre forme di riscaldamento un calore decisamente superiore a quello dell’ambiente circostante. La radiazione solare che permette la vita sul nostro pianeta bombardandone durante il giorno la superficie, viene in parte trattenuta riscaldando la terra ed in parte irraggiata nuovamente verso lo spazio sotto forma di raggi infrarossi. I gas serra nell’atmosfera svolgono in questo caso la stessa funzione delle pareti trasparenti delle serre, lasciando passare la luce visibile che entra nell’atmosfera e trattenendo i raggi infrarossi, provocando un aumento della temperatura al suolo. L’effetto serra non è di per sé un fenomeno negativo, anzi è alla base dell’esistenza della vita sulla terra così come la conosciamo; senza di esso, la temperatura media globale sarebbe infatti di circa -18°C, mentre attualmente è di +15°C. Il problema è che le attività umane stanno aggiungendo all’atmosfera grandi quantità di quei gas che contribuiscono a generare l’effetto serra: la deforestazione procede a ritmi impressionanti, foreste antichissime che hanno intrappolato nei tronchi milioni di tonnellate di CO2 vengono bruciate per fare spazio a pascoli o a coltivazioni intensive; quantità ancora più grandi di CO2 racchiuse sotto terra nei giacimenti di combustibili fossili, come il carbone e il petrolio, vengono liberate e immesse nell’atmosfera dai motori a combustione, come quelli delle nostre auto. 43